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AIFM 2009

Post n°10 pubblicato il 23 Settembre 2009 da SIFM

Il punto di vista degli utenti

Mauro REBUZZI1

1 Dipartimento di Fisica, Sapienza Università di Roma, Roma (RM)

Le esperienze umane e professionali ben collaudate nel corso del tempo rappresentano, come è noto, preziose fonti formative alle quali attingere proficuamente o sulle quali basarsi quando si devono operare delle scelte importanti per orientare al meglio le future azioni e conseguentemente ottimizzarne gli esiti.

Devo proprio alla mia esperienza maturata negli anni accademici, quale giovane studente del corso di Specializzazione in Fisica Sanitaria, se oggi sono qui a relazionare sul tema “Il punto di vista degli utenti”. Infatti, l'assenza di un rappresentante nazionale degli studenti credo abbia indotto la presidenza congressuale a rivolgersi al sottoscritto in quanto in quel periodo aveva in qualche modo supplito a tale carenza rappresentativa, presenziando a diversi incontri ufficiali.

Il mio breve intervento da un lato intende porre l’attenzione su alcuni aspetti critici che si presume deriveranno dall’applicazione della riformata legislazione di settore e dall’altro lato si propone di sollecitare gli studenti interessati a manifestare i loro disagi, le ansie, le perplessità che certamente non alleviano il loro impegno di studio.

In primis va rilevato come il deplorevole, notevole e incomprensibile ritardo (Giugno 2009) con il quale sono stati banditi gli annuali concorsi per l’ammissione alle scuole di specializzazione per l’A.A. 2008/2209 nuocerà alle nuove matricole in quanto li costringerà a contrarre estremamente i tempi organizzativi e di conseguenza a subire inevitabili stress causati non solo dallo studio intenso.

Il problema più rilevante però, a mio avviso, scaturisce dall’analisi comparativa delle disposizioni impartite agli specializzandi medici con quelle relative ad alcune categorie di specializzandi non medici, nonostante entrambi siano stati inseriti nella stessa “area sanitaria”.

Dall’esame della qualità e quantità delle prestazioni previste dalla vigente normativa per le due categorie di specializzandi (D.M. del 01/08/2005 “riassetto delle scuole di specializzazione di area sanitaria” pubblicato sulla GU n. 258 del 5-11-2005- Suppl. Ordinario n.176, rettificato dal D.M. del 31/07/2006 per le Scuole di specializzazione in Fisica medica e in Farmacia ospedaliera), pur considerando le differenziazioni tipologiche delle stesse prestazioni, emerge una sostanziale parità dei valori dei rispettivi parametri di servizio così come pure è ravvisabile in quello della responsabilità professionale.

Pertanto, risulta ingiustificabile la sperequazione di trattamento economico ancora sussistente tra i tirocinanti dell’area medica e quelli provenienti dall’area fisica, confluiti come si è detto nell’unica “area sanitaria”.

E’, infatti, intollerabile la discriminazione operata dai competenti Ministeri a danno di alcune categorie di studenti specializzandi non medici dell’area sanitaria precludendo la corresponsione del contratto di formazione specialistica, nonché limitando il numero delle borse di studio disponibili, sovente per la mancanza della relativa copertura finanziaria.

Sebbene non si disponga di completi dati statistici nazionali, utili a raffrontare per Regioni e per Università le modalità e le consistenze delle ripartizioni di che trattasi, la conferma di tale affermazione si palesa anche con una rapida ricerca sul web dove comunque viene evidenziato che per l’anno accademico in corso, a fronte di circa 8000 contratti di formazione destinati ai medici specializzandi (5000 ministeriali secondo le disposizioni impartite dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con la nota 1194/2009 e 3000 finanziati dalle Regioni o altri Enti), agli specializzandi fisici medici, invece, è stato concesso un numero davvero irrilevante di borse di studio non ministeriali, frutto probabilmente della provvidenziale lungimiranza e tenacia degli organi decisionali di alcune Regioni.

Altre parzialità si evincono dal diverso trattamento economico e previdenziale riservato ai medici specializzandi ai quali oltre a venir corrisposta una retribuzione mensile netta pari a più del doppio di quella spettante agli specializzandi fisici medici, viene, altresì, riconosciuta la copertura degli oneri previdenziali.

Da non trascurare, inoltre, il crescente e preoccupante calo del numero degli iscritti al corso di laurea in fisica e conseguentemente di quello relativo ai corsi di specializzazione. Accade, così, che la perdurante congiuntura economica, la rigorosità degli studi fisici, la diminuzione o l’assenza del sostegno pubblico alle spese dei nostri studi specialistici, il cospicuo numero di anni previsti per giungere al conseguimento del Diploma di Specializzazione, le ridotte e spesso poco remunerative prospettive di lavoro che si schiudono agli specialisti, come purtroppo lo sta verificando il sottoscritto (prospettive, quelle nostre, del tutto incomparabili con le rosee aspettative dei medici specialisti) incentiveranno sempre più i giovani a intraprendere altri corsi di studio, depauperando o addirittura azzerando, in tal modo, il patrimonio di energie e di intelligenze nel settore scientifico davvero essenziale per il progresso della conoscenza e della sanità.

Ciò risulterebbe grave e in totale controtendenza con l’orientamento dei paesi in via di sviluppo che oculatamente investono nel settore scientifico.

Tali differenziazioni, dunque, irritano al punto da legittimare i tentativi studenteschi volti a rivendicare la dignità categoriale degli specializzandi fisici medici.

E’ ovvio che l’insistente riferimento ai benefici e ai vantaggi previsti dalla attuale normativa a favore dei medici specializzandi non derivi dall’invidia verso una categoria da sempre ritenuta elitaria ma è finalizzato a far riconoscere, attraverso il dovuto confronto, il ruolo non ausiliario, semmai complementare, svolto dai fisici medici specializzandi, quindi meritevoli di una normativa più equilibrata.

E’ negli auspici non solo dello scrivente, ma credo di tutti i colleghi, che gli specializzandi delle tre aree sanitarie (medica, chirurgica e dei servizi clinici, nei quali siamo compresi) formino un’unica compagine in grado di valorizzare in tutti gli ambiti formativi la loro professionalità e soprattutto di far riconoscere equamente i sacrosanti diritti spettanti. 

In conclusione, invitare l’utenza ad esprimere il suo punto di vista obbiettivo e propositivo su un tema che li coinvolge in una difficile fase di transizione normativa diventa doveroso e indispensabile se si aspira ad un rapido aggiustamento della rotta per condurre concretamente la riforma verso le mete auspicate dal legislatore.

Infatti, gli utenti-studenti, costituendo la base sulla quale si riverberano le azioni decisorie degli organi ministeriali e universitari preposti, hanno titolo a far pervenire le loro opinioni non sporadicamente, approfittando ad esempio dell’occasionale congresso, ma, come più volte segnalato dallo scrivente, delegando a tale funzione un proprio rappresentante nazionale degli Studenti delle Scuole di Specializzazione in Fisica Medica che possa partecipare costantemente agli incontri di settore per riferire poi puntualmente ai suoi colleghi.

Colgo l’occasione per informarvi che è stato attivato, su mio suggerimento, un blog dal nome SIFM (Specializzandi Italiani in Fisica Medica, http://blog.libero.it/SIFM/) contenente utili link ed informazioni generiche afferenti al nostro settore, ove poter anche scambiare le proprie opinioni ed idee.

Non v’è dubbio che da tale sinergia potranno scaturire contributi risolutori capaci di armonizzare le esigenze del singolo con quelle di tutti.

Consentitemi di ricordare a noi stessi che gli attuali studenti rappresentano il nostro futuro.

 

 

 

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Data di creazione: 19/02/2009
 

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