Il Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n. 285, meglio conosciuto come Codice della Strada, narra all'art. 1: "La sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato." Un così alto principio, necessita della massima attenzione di tutta la struttura pubblica che, direttamente o meno, incide con le scelte nell'attuazione di suddetto principio. Talvolta certi argomenti vengono liquidati con frasi di convenienza, lavorando sulla carta, senza calarsi sul territorio. E' così che troviamo grosse contraddizioni nella gestione urbanistica, in relazione alle problematiche della viabilità, con ripercussioni pratiche talvolta disastrose. Nonostante che il termine globalizzazione, sia diventato di dominio pubblico, ci si ostina a praticare un'urbanistica a macchia di leopardo, dove anche la viabilità è vista al solo servizio di una ristretta area, senza considerare quali siano in effetti dei flussi esterni che su di essa gravano. L'abitato di Lecore rappresenta il tipico esempio, di come il politico parli e, ancora peggio, operi distante dalla realtà.Nel 2009, un banale incidente nella via Bardazzi, portò alla luce alcuni tratti di insicurezza della suddetta strada, a doppio senso di circolazione, a carreggiata molto stretta, con curve a 90°, costantemente fiancheggiata da una profonda fogna e parzialmente sprovvista di guard-rail. Ne scaturì una discussione fra il sottoscritto e Stellacci, con un comune denominatore: sia la via Bardazzi che la via dei Sodi rappresentavano un pericolo per gli utenti. Nello specifico, era emerso che nel solo biennio 2008/2009, la polizia municipale aveva rilevato ben 6 incidenti nella sola via Bardazzi, senza contare che nelle ore notturne e nei giorni festivi, i rilievi sono a carico dei carabinieri.
SICUREZZA STRADALE - POLITICA DELLA VIABILITA' A LECORE
Il Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n. 285, meglio conosciuto come Codice della Strada, narra all'art. 1: "La sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato." Un così alto principio, necessita della massima attenzione di tutta la struttura pubblica che, direttamente o meno, incide con le scelte nell'attuazione di suddetto principio. Talvolta certi argomenti vengono liquidati con frasi di convenienza, lavorando sulla carta, senza calarsi sul territorio. E' così che troviamo grosse contraddizioni nella gestione urbanistica, in relazione alle problematiche della viabilità, con ripercussioni pratiche talvolta disastrose. Nonostante che il termine globalizzazione, sia diventato di dominio pubblico, ci si ostina a praticare un'urbanistica a macchia di leopardo, dove anche la viabilità è vista al solo servizio di una ristretta area, senza considerare quali siano in effetti dei flussi esterni che su di essa gravano. L'abitato di Lecore rappresenta il tipico esempio, di come il politico parli e, ancora peggio, operi distante dalla realtà.Nel 2009, un banale incidente nella via Bardazzi, portò alla luce alcuni tratti di insicurezza della suddetta strada, a doppio senso di circolazione, a carreggiata molto stretta, con curve a 90°, costantemente fiancheggiata da una profonda fogna e parzialmente sprovvista di guard-rail. Ne scaturì una discussione fra il sottoscritto e Stellacci, con un comune denominatore: sia la via Bardazzi che la via dei Sodi rappresentavano un pericolo per gli utenti. Nello specifico, era emerso che nel solo biennio 2008/2009, la polizia municipale aveva rilevato ben 6 incidenti nella sola via Bardazzi, senza contare che nelle ore notturne e nei giorni festivi, i rilievi sono a carico dei carabinieri.