Lo zibaldone

pubblica amministrazione - FACCIAMO CHIAREZZA SULL'ESITO DEL PROCESSO PARTECIPATIVO


Questo quanto pubblicato lo scorso venerdì su Metropoli: l'articolo a firma di Giulia Catarzi, relativamente alla bretell, inizia affermando che "gli abitanti delle zone interessate dal passaggio della suddetta via e delle Signe in particolare, si presentano ormai praticamente uniti per questa causa. Insomma la Bretella s'ha da fare." Sinceramente, non si può che rimanere sconcertati da quanto la giornalista affermi, visto l'esito dei laboratori del processo partecipativo i cui report, pubblicati sui siti dei comuni interessati, sia pure con tutti i dubbi interpretativi, danno una visione ben diversa sulla volontà popolare relativamente alla Bretella autostradale Stagno/Prato. Continuando la lettura, diventa chiara la fonte ed allora si capisce che trattasi non di una notizia di cronaca, ma di un'intervista al consigliere regionale Bambagioni che, come sappiamo, ha una bassa considerazione di quanto può emergere dal processo partecipativo popolare. 
Il sempre attento Giorgio Pippucci, non ha perso tempo e mi ha trasmesso la sua opinione in merito, con preghiera di pubblicazione, come puntualmente faccio.
 Giorgio Pippucci va oltre e, dopo aver "bacchettato" il consigliere per non aver mai degnato della sua presenza le sedute del processo partecipativo (come invece fatto da sindaci,  assessori e consiglieri comunali), invita Bambagioni ad un confronto pubblico sul tema, un consiglio comunale congiunto con la possibilità di parola ai cittadini.Personalmente non credo che ciò sia fattibile, forse neppure tecnicamente, tuttavia ritengo che un'assemblea pubblica sul tema ed alla presenza degli amministratori locali, sarebbe auspicabile perchè ........ se anche non si ritiene utile la partecipazione popolare, credo che ogni politico debba tenere conto del pensiero popolare che inevitabilmente può cambiare nel tempo, così come si evolvono situazioni e tecnologie.Due giorni fa, ho pubblicato la lettera del "buon padre di famiglia" che unitamente ad altri cittadini abbiamo trasmesso alle massime autorità regionali e comunali.http://blog.libero.it/SIGNA/10896865.htmlColgo l'occasione questa volta, di pubblicare una mail che nella stessa data, avevo spedito a Patrizia Fallani, che ricorderete essere una delle promotrici del processo partecipativo e che è membro del comitato di garanzia di tale processo. Questa mail, scritta "di getto", ha forse nell'articolo di Metropoli la sua risposta.Oggetto:terzo reportDa:a.mori1961@libero.it
A:<---------@libero.it>
CC:<---------1@alice.it>, <---------n@gmail.com>, <--------------@tin.it>, <--------------------i@hotmail.it>
Data:15/12/2011 19:54 "Cara Patrizia, ti scrivo in qualità di membro del Comitato di Garanzia del Processo Partecipativo. Solo adesso e con grave ritardo dovuto ad impegni personali, ho potuto visionare il report inerente la il terzo incontro al quale come sai, non ero presente.Nello scorrere delle pagine, ho notato alcuni elementi, sia pure marginali che danno solo una visione parziale delle situazioni e mi stupisco che altri amici, che ben più di me hanno una memoria storica e documentale di come si sono evolute le situazioni intorno all'abitato della Costa e del Ponte a Signa, non abbiano puntualizzato. Mi riferisco nello specifico al capitolo relativo alle proposte agli urbanisti, dove si ipotizza di smantellare un monumento (lo Stadio delle Signe ed il tiro a volo) perché si afferma, costruito in epoca fascista in un luogo infelice.  E' possibile che quando si è parlato di errori del passato, nessuno abbia fatto menzione ai quattro palazzi costruiti dietro lo stadio e 50 anni dopo di questo, proprio dove era stata logicamente ipotizzata una strada ed a tal fine era stato ricostruito l'attuale ponte?  E' apologia del fascismo affermare che prima dello stadio dovremo eventualmente pensare a demolire tali palazzi o comunque pretendere che gli errori del passato si riconoscano a 360°?
Altra puntualizzazione, in merito a quanto riportato a pag. 11, ovvero alle difficoltà per presunte nuove norme di vincolo idraulico che limiterebbero la possibilità di operare con manufatti e nello specifico le piste ciclabili, a distanza inferiore ai dieci metri  dall'esterno dell'argine. Non conosco la norma in questione, ma lo stupore è tanto se si pensa al numero dei tecnici presenti e che a nessuno sia venuto in mente che il Testo Unico delle Opere Idrauliche agli articoli 93 e 96, se si vuole pone vincoli ancor più rigidi dei dieci metri e per la precisione quattro metri per i manufatti e dieci metri per il movimento di terreno; si parla inoltre di argine artificiale e di cigli di sponda, di esterno ed interno argine e così via. Trattasi quindi di legge nazionale ben articolata, ancora attuale nella sua filosofia e valida anche per quei territori dove le piste ciclabili già da decenni costeggiano i corsi dei fiumi. Il Testo Unico è addirittura antecedente allo stadio delle signe, in quanto trattasi di legge del 1904. Quindi non credo che l'ecologica Toscana, partorisca una norma ancora più restrittiva della disattesa norma nazionale.
http://blog.libero.it/SIGNA/10512565.html In merito alla questione dell'eventuale acquisizione del progetto della Bretella, come forse sai, unitamente ad alcuni componenti del gruppo di lavoro che dal 17 dicembre 2009 si interessa della viabilità fra le signe, abbiamo trasmesso agli organi competenti, una memoria che in pratica vuole essere una raccomandazione al comportamento del buon padre di famiglia.La Bretella  appunto. Fondamentalmente è proprio per questo che ti scrivo.  Nel Report del terzo giorno, non appare la volontà emersa con fermezza ed all'unanimità nelle precedenti sedute, così come fedelmente riportato nei rispettivi report. Nel report 1, testualmente si dice:" Tutto il gruppo concorda nel ritenere che non sia necessario realizzare la Bretella Autostradale come progettata fino ad oggi perché si ritiene sia un progetto inattuale (sono cambiate le condizioni di sviluppo dei territori e le esigenze) e con forti criticità ambientali: impatterebbe sulle zone naturali dei Renai (tema ripreso e sottolineato in molti interventi), concentrerebbe il traffico e quindi l'inquinamento in una zona ristretta vicino allo svincolo della FI‐PI‐LI a Lastra a Signa e avrebbe l'effetto di attrarre più traffico di quello che attualmente attraversa l'area."  Nel report 2 la valutazione non cambia: nessuno dei partecipanti siano essi tecnici o semplici cittadini, si dice favorevole a tale autostrada, sia pure ridotta di 4 metri nella sua larghezza.  Presa coscienza che la Bretella è un'opera regionale ideata e progettata per interessi superiori a quelli locali i partecipanti, loro malgrado, si sono trovati ad affrontare l'ipotesi che non si potesse prescindere da tale opera, valutando quindi come mitigarne l'impatto con il territorio. Contemporaneamente si è giunti alla conclusione che nessuna soluzione definitiva all'annoso problema sulla viabilità locale possa aversi senza un nuovo attraversamento. In entrambi i casi, sia in vista di una soluzione riconducibile alla sola Piana Fiorentina, sia che si tratti di rivedere il progetto regionale della Bretella, l'unico attraversamento compatibile con i criteri di basso impatto ambientale, è risultato riconducibile al tunnel. Tale ipotesi, nata il già citato 17 dicembre 2009 da semplici cittadini, ha trovato nel processo partecipativo, il parere favorevole di imprenditori e tecnici locali, che già hanno operato professionalmente in situazioni simili e che durante le prime due sedute, hanno relazionato in merito alle esperienze vissute.Pertanto,  due le certezze emerse all'unanimità nei primi due incontri, ovvero NO ALLA BRETELLA e SI AL TUNNEL. Ricordo che un cittadino, al termine del primo incontro ed alla tua presenza, chiese ad alta voce chi era favorevole alla Bretella: nessuno si dichiarò tale. Nella seduta successiva, io stesso dissi che era diritto dei cittadini proporre la soluzione migliore e tutti concordammo che tale era il tunnel. Leggendo il report della terza seduta, non emergono le certezze sopra esposte anzi, tutto sembra ancor meno definito che al primo incontro; e dire che il processo partecipativo è giunto alla sua fine! Allora, sono a chiedere a te quale membro del comitato di garanzia ed agli altri partecipanti di cui ho gli indirizzi di posta elettronica, se  durante il laboratorio del 5 dicembre in uno dei tavoli siano emersi elementi nuovi a favore della bretella autostradale ed allo stesso tempo, se siano emersi elementi nuovi che abbiano indicato una soluzione alternativa al tunnel. Se così non fosse, ti prego di fare in modo che almeno quelle poche certezze siano ben definite per tali, fermo restando le altre proposte relative a temi diversi e tutti concorrenti ad una migliore viabilità e vivibilità, quali le piste ciclabili, il nuovo casello autostradale a Campi Bisenzio e così via.Confidando in una tua presa di posizione per la carica ricoperta, ti saluto, Alessandro "I report citati, sono visionabili per intero all'indirizzo http://www.lesigne.it/index.php?file=Evento&id_evento=17