Lo zibaldone

20 cipollotti per un voto: la crisi in campagna elettorale


 Torno a casa e trovo una ventina di cipollotti!
"Interrogo" mia moglie e scopro che è passato Raffaele Oliarca. Certo, un tempo a battuta, parlando di mogli sole a casa, si affermava in maniera un pò fra il maschilista e l'ipocrita: l'importante è trovare i soldi sul comodino!" Da buon maschilista, avrei anche accolto il pensiero marxista sulla comunanza delle donne (IL MANIFESTO) ma, solo parlando delle donne degli altri!! E poi, VENTI CIPOLLOTTI!!!!
Mi volto e vedo sul tavolo una serie di volantini, che inneggiano ad una lista civica di Campi Bisenzio. 
  http://www.comuneamicocampi.it/ Scopro così che l'amico Raffaele è candidato in tale lista civica.Ho chiamato Raffaele con l'appellativo di amico, una parola di cui spesso si abusa, in quanto l'amicizia rappresenta qualcosa di più profondo rispetto alla semplice conoscenza e frequentazione. Ci siamo conosciuti circa 4 anni fa, quando chiesi tramite mail di poter partecipare ad una riunione del partito di Di Pietro, l'uomo che si faceva garante della moralità in politica. Mi invitarono a Campi Bisenzio e l'ambiente era di grande euforia e partecipazione. Non c'era un leader e si parlava dell'esperienza che stavano vivendo in giunta con il PD. Il dibattito fra chi, pur riconoscendo l'arroganza dell'alleato, era favorevole a proseguire l'esperienza comune con il PD e chi invece voleva staccarsi e passare all'opposizione, era aspro ma corretto. Gi interventi erano non sull'utilità ma sul contenuto ed il fatto che argomento tanto importante fosse discusso di fronte a me che ero uno sconosciuto, rappresentava a mio avviso motivo di trasparenza. Avevo veramente trovato il partito della legalità e della partecipazione!Era la primavera 2009, quella delle amministrative di Signa. La terza volta che fui invitato a Campi, mi informarono che, sulla scia di accordi nazionali, a Signa sarebbe stata presentata una lista dell'IDV che avrebbe supportato la candidatura di Alberto Cristianini sindaco. Non essendoci una sezione del partito in tale comune, la lista sarebbe stata fatta in collaborazione con il PD, con capolista Raffaele Oliarca. Fu li che pensai di prendere parte attiva e, insieme a Raffaele, decidemmo che a Signa non doveva presentarsi solo il simbolo dell'IDV, ma anche i candidati. Da li, un paio di mesi di assidua collaborazione, dedicando tempo libero ed un pò di cartucce d'inchiostro alle stampanti, per fare la nostra piccola campagna elettorale.Sotto, la macchina di Raffaele trasformata a "vela" con altoparlante, con la quale siamo andati a giro per Signa, come usava ai vecchi tempi. 
Furono mesi di stretta ed aperta collaborazione; pur con diverse esperienze e cultura politica, da subito ci fu grande affiatamento, uniti nella comune speranza di una politica migliore, grazie a quel magistrato simbolo di tangentopoli. Inizialmente non era previsto che mi candidassi, tanto che non figuravo nei pieghevoli ufficiali; fu proprio Raffaele ad insistere sulla mia candidatura, pur sapendo che da tempo non seguivo più il principio decoubertiano che l'importante è partecipare. Quindi, ci trovammo uniti nella sfida, affrontata alla "garibaldina", ovvero spontanea, senza mezzi e senza un programma.
Ecco "neretta"al mercato. La mia vespa trasformata in banchino mobile con manifesto sul parabrezza e bandiera issata su canna da pesca telescopica. Nessuno dei due veniva da esperienze attive, non avevamo in supporto giuridico; il partito esisteva solamente sulla carta, ma di fatto a Firenze e provincia non aveva nessuna forma organizzativa degna di tale appellativo. In fretta riuscimmo a raccogliere le firme e a depositarle; insieme abbiamo creato un nostro programma, "scomodo" per alcuni, così come scomoda è stata la presenza fino ad oggi dei rappresentanti di quella lista nel consiglio comunale di Signa. Raffaele, di Campi Bisenzio e quindi meno conosciuto, non riuscì nell'impresa, e fui io l'eletto in consiglio comunale. Un'ottima affermazione, per una lista che si presentava per la prima volta, all'ultimo momento, senza mezzi e con pochi candidati del luogo. Solo PD, PDL e RIFONDAZIONE fecero meglio!Fu un anno di continue divergenze con il PD ma anche con i vertici del partito che imponevano la permanenza in maggioranza; anche in questo periodo, grande fu l'affiatamento con Raffaele, con il quale ho condiviso tutto il breve periodo da consigliere comunale, fino al 30 settembre 2010 quando, dopo poco più di un anno, diedi le mie dimissioni prima dall'organo istituzionale e poi dall'IDV, un partito del quale non condividevo più non tanto la linea politica nazionale, quanto la mancanza di coerenza e democrazia interna a livelli sovracomunali e la poca chiarezza nella gestione economica a livello nazionale,considerando che nonostante l'enorme mole di denaro che già allora il partito aveva ricevuto quale rimborsi elettorale, da Roma non pervenivano fondi nè per la sede, ne per le campagne elettorali. Troppo grandi erano le carenze di bilanci. Su tali dubbi, condivisi da Raffaele, è recentemente caduta la scure della trasmissone REPORT  .Ancora oggi, aspetto inoltre risposte ad una mia mail sulla gestione politica operata a Firenze e provincia, trasmessa nell'ottobre 2010 agli allora vertici di partito, mail che attirò la loro attenzione non nel contenuto (scomodo), ma in un termine poco appropriato, che scatenò le accuse di omofobia.A che pro questo sfogo? Che zibaldone sarebbe se non saltassimo da palo in frasca?Bene, lo sfogo è servito per sfogarmi, ma anche per far capire che con Raffaele Oliarca vi è un rapporto che va oltre alla fiducia di due ex compagni di partito: con lui ho condiviso ben più di un'esperienza elettorale; come tanti altri italiani, ho condiviso l'idea di una politica di cambiamento, che cancellasse quello che ci era stato rappresentato con tangentopoli. Certo, nessuna condanna, nessuna prova, ma aver vissuto il partito dall'interno ed aver avuto certe conferme da una trasmissione televisiva, suonano molto più di una condanna e non solo per me e Raffaele, ma anche per quel 7 % di italiani che avevano creduto in quel magistrato. Ed ecco che adesso Oliarca si trova a dover combattere una nuova battaglia, questa volta contro i suoi ex compagni dell'IDV (almeno quei pochi rimasti)Venti cipollotti, prelevati poco prima dal Beconi sull'Arginestrada, sono il "prezzo" della mia propaganda a favore di Oliarca! E' tempo di crisi ed il mio ricordo va a quando, bambino, le donne del paese erano euforiche quanto stùpite, dell'auto che al suo passaggio, abbinava suggerimenti elettorali alla donazione di bei fazzoletti; era il Partito Liberale, conosciuto all'epoca come il partito dei signori. Quel gesto mi sembrava oltremodo offensivo!Penso a quei venti cipollotti che, piantati nel mio giardinetto, diventeranno venti cipolle, lacrime per i miei occhi, ma penso soprattutto ad Olearca in consiglio comunale a Campi Bisenzio: una voce libera, una voce rivolta alle problematiche ambientali ed al sociale, penso a quante lacrime farà versare Raffaele a coloro che amministreranno contro l'interesse collettivo. In bocca al lupo Raffaele!