Lo zibaldone

L'omertà non ha colore né latitudine. L'onestà ed il coraggio questa volta si. Grazie Paolo


POST COPIATO DA http://www.gonews.it Forteto: Centro Democratico e Popolo della Libertà difendono Paolo Bambagioni. Il vicepresidente della commissione di inchiesta era stato duramente attaccato dal Partito Democratico del paese"E' una vergogna! Dinanzi ai soprusi, agli abusi, alle vittime che hanno riportato traumi irreversibili, dinanzi al fallimento e all'indifferenza di un'intera classe politica locale, ai continui e recenti atti intimidatori e alla priorità di ricercare la verità, c'è ancora chi perde tempo con i se e con i ma, con gli interessi di parte, con i distinguo autoassolutori, perdendo di vista quello che è il nocciolo vero della questione, ovvero vent'anni di abusi e l'impellenza di fare finalmente giustizia sulla drammatica vicenda del Forteto". Con queste parole, Maria Luisa Chincarini, Capogruppo di Centro Democratico in Consiglio regionale della Toscana e membro della Commissione d'inchiesta sul Forteto, commenta le accuse che il Pd di Vicchio ha rivolto al Vicepresidente della Commissione Paolo Bambagioni, come riportato questa mattina da alcuni organi di stampa. "Esprimo tutta la mia personale solidarietà al collega Bambagioni per gli attachi miopi e ingiustificati di cui è stato vittima negli ultimi giorni", commenta Chincarini. "Il lavoro della Commissione d'Inchiesta è stato cristallino, rapido e di grande sostegno all'attività inquirente. Non a caso, infatti, la Relazione conclusiva è stata firmata da tutti i membri della Commissione, ha ottenuto sostegno bipartisan in Aula e lo stesso Governatore Enrico Rossi ha dato il suo avallo ai lavori facendo costituire la Regione parte civile. Lo stesso ha fatto il Comune di Borgo San Lorenzo. Dal Comune di Vicchio, invece, dove la comunità ha sede, non è stata ancora presa nessuna decisione in merito. Forse sarebbe il caso che anche a livello locale la politica si impegnasse di più per tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica sulla vicenda e sostenere il lavoro della magistratura, invece di perdersi in chiacchiere. A Vicchio, infatti, farebbero meglio a occuparsi dell'attività dei dipendenti del Comune, a partirte dalla responsabile dei Servizi Sociali che, nominata tutrice per tre anni di quattro bambini affidati al Forteto, li ha incontrati, come testimoniato in Commissione, soltanto una volta o due, 'per forse una mezzoretta', senza mai accorgersi del dramma che si stava consumando nella Comunità. Come verrebbe giudicato un medico che dinanzi a un malato grave non riesce neppure a fare una sommaria diagnosi? Questi sono i problemi di cui dobbiamo parlare e di cui una classe politica responsabile dovrebbe occuparsi!". "Ogni polemica sull'operato della Commissione e dei suoi membri appare vile e pretestuosa. Tutti dovrebbero essere soddisfatti perché finalmente anche la politica, dopo vent'anni, ha trovato la forza di squarciare il velo di omertà e silenzio che aleggiava sul Forteto da troppo tempo", continua Chincarini."I fatti emersi al Forteto, sia in Commissione d'inchiesta e soprattutto grazie al lavoro della Magistratura, sono inquietanti. E' preoccupante aver riscontrato che per anni decine di minori sono stati affidati ai membri della Comunità Il Forteto che ha continuato ad esistere e operare come struttura di accoglienza per i minori con difficoltà familiari nonostante le denunce di cui è stata oggetto, nell'indifferenza e nell'incapacità dei servizi sociali, come denunciato dallo stesso Ordine nazionale degli Assistenti Sociali, e delle autorità locali. Oggi, per fortuna, i ventitré rinvii a giudizio spiccati lo scorso aprile dal Gup Anna Liguori ci lasciano sperare che presto le tante vittime di Fiesoli e dei suoi sodali potranno avere giustizia". "Per questo giudico vergognoso remare contro chi si è impegnano per il raggiungimento della verità. Questa è un'offesa non soltanto a chi, come Paolo Bambagioni, si è impegnato in Commissione, ma soprattutto alle decine di bambini che nella Comunità degli orrori hanno perso un'infanzia che nessuno gli potrà restituire", conclude Chincarini. "Chi ha sbagliato deve pagare, per ridare un minimo di giustizia a chi ha subito un torto e, aggiungerei, anche un po' di credibilità alle Istituzioni".ERICA FRANCHI (PDL): "CHI PROCESSA BAMBAGIONI?""Leggo gli interventi sulla stampa di oggi riguardo il 'processo' intentato dal Pd nei confronti del consigliere regionale Paolo Bambagioni, a seguito delle sue affermazioni nei riguardi del rapporto politica - Forteto durante la trasmissione andata in onda su Teleiride, e non posso non esprimere sostegno a Bambagioni per le accuse che gli vengono mosse dal suo partito": il capogruppo del Pdl in Provincia di Firenze Erica Franchi spiega che "avendo partecipato alla stessa trasmissione, visto l'impegno e la battaglia che il Pdl in Provincia ha portato avanti nei confronti delle drammatiche vicende della comunità di Vicchio, condivido la posizione del consigliere ed ex Vicepresidente della commissione d'inchiesta riguardo ciò che una parte della classe politica di maggioranza non ha fatto per fermare le violenze del Forteto". Bambagioni, dal canto suo, "ha contribuito egregiamente ai lavori della Commissione d'inchiesta, istituita con l'appoggio di tutti i partiti, la cui relazione finale è stata votata all'unanimità dal Consiglio regionale. Invito il Vice Presidente a non demordere in quanto, proprio prendendo in prestito le sue parole, 'la politica, quando è fatta bene, significa prendere posizione soprattutto per i più deboli'".-------------------------------------Una faccenda tutta italiana, quella degli amici degli amici, che quando la nave affonda negano anche l'evidenza (vedi Pisapia)"La Fondazione Nella «Fondazione Il Forteto» siedono diverse personalità. Nell'atto, che il Corriere Fiorentino possiede, si legge che il comitato scientifico è stato nominato dal Cda della Fondazione Il Forteto il 9 settembre 1998 ed era allora composto tra l'altro dall'ex presidente del tribunale dei minori Gianfranco Casciano, dall'ex giudice minorile Antonio Di Matteo, dall'onorevole dell'ex Pci Eduardo Bruno, dal professore Giuliano Pisapia (oggi sindaco di Milano,che poi curerà il processo della Cassazione che condannò Fiesoli nel 1985), dall'ex pm Andrea Sodi, da Mariella Primiceri, allora a capo dell'Ufficio Minori della questura di Firenze. Nell'elenco figura anche Tina Anselmi. I nominativi appena elencati risultano nell'agendina di Fiesoli, che è stata sequestrata dai carabinieri. Di magistrati, tra cui Sodi, parlano alcune vittime nei verbali anche se l'ex pm ha spiegato di non aver mai dato informazioni a Fiesoli."