Lo zibaldone

Gli splendidi fiori viola e il risotto allo zafferano


Sembrerebbe un prato incolto.
Poi guardi meglio e fra il verde, ci vedi dei bellissimi fiori di zafferano.
Verrebbe voglia di salvaguardare quelle meraviglie violacee di sei petali con gli stimmi rossi al centro, tuttavia è proprio il valore e le qualità di quest'ultimi che ci portano a "sacrificare" il bello a favore del "buono"
Sono infatti questi tre piccoli filamenti di ciascun fiore, che ci consentono di gustare il noto risotto allo zafferano.
Abbiamo visto all'inizio, le condizioni di crescita alquanto disagiate del nostro fiore, a dimostrazione della facilità di coltura di detta pianta anche per i profani, coltura fattibile sia in campo aperto che in vaso; unica prerogativa è il drenaggio del terreno. Per il resto, chi avesse interesse ad approfondire l'argomento, lo può fare mediante internet dove numerosi link riconducono a questo.Per quanto ci riguarda, torniamo al buono, ovvero alla ricetta. Come sempre non indico le quantità, poichè neppure io le conosco operando "a braccio" e spesso male; tuttavia un minimo di esperienza consente a chiunque di eleborare la ricetta a proprio gusto.Per prima cosa mettiamo in infusione in acqua tiepida gli stimmi di quattro/cinque fiori per tre porzioni di risotto. I filamenti renderanno il liquido di un bel giallo che al termine cottura, sarà trasferito al riso. 
Lavoriamo per il resto come per un risotto normale, ovvero facendo sciogliere una noce di burro dove faremo ammorbidire una mezza cipolla bianca finemente tritata, operazione questa che ci porterà via non più di cinque minuti. Versiamo quindi il nostro riso e lasciamolo tostare a fuoco medio per un paio di minutl, anche meno. Versiamo adesso (con grande dispiacere), un bicchiere di vino bianco e, alzando la fiamma, lo lasciamo asciugare. E' quindi il momento di aggiungere dell'ottimo brodo bollente di carne, fino a coprire totalmente il riso che inizia così la cottura vera e propria.Pochi minuti prima del termine, è giunto il momento di aggiungere l'acqua con lo zafferano. A cottura ultimata, non dimentichiamoci che il riso continua la cottura per diversi minuti anche a fuoco spento, mantechiamo con ulteriore burro (di ottima qualità) e formaggio.Impiattiamo e buon appetito. A guardare bene, mi sembra che qui il buono si sposi con il bello e questo ci rende ancor meno dispiaciuti per quel fiorellino che abbiamo tolto al prato