Si, il titolo è molto giornalistico ma con fondamenti reali. Ci riferiamo al bando ERP attualmente aperto per il comune di Signa, le cui graduatorie, guarda caso, saranno stilate il prossimo mese di luglio, ovvero dopo le amministrative. E' evidente che si tratta di un buon volano elettorale e siamo convinti che molte famiglie hanno, o pensano di avere, già le chiavi di casa. Ma non è di questo che vogliamo parlare adesso, per le false promesse elettorali ci sarà modo e tempo nei prossimi mesi, per il momento vogliamo solamente limitarci a puntualizzare un'anomalia che risulta "stranamente" a totale svantaggio dei cittadini italiani. Il Bando, aperto fino al 20 gennaio, è consultabile al link del comune di Signa http://www.comune.signa.fi.it/area-di-upload/bandi/bando-erp-2013/Bando%20erp_2013%20pdf.pdf Oggetto del presente post, è la garanzia sui controlli per non discriminare i cittadini italiani da quelli stranieri, fermo restando che il Fronte Nazionale ribadisce che i cittadini italiani dovrebbero essere tutelati dalle leggi del loro Stato con diritto di precedenza sui cittadini stranieri. Le leggi vigenti, ed in particolar modo quelle legiferate da maggioranze di sinistra, non fanno differenza di sorta ed anzi, favoriscono cittadini stranieri e quella relativa all'assegnazione delle case popolari non fa eccezione.Si noterà quindi che l'articolo 1 del Bando - Requisiti per l'ammissione al concorso - al comma d) recita: può partecipare - "chi non risulti titolare di diritti di proprietà su uno o più alloggi o locali ad uso abitativo, sfitti o concessi a terzi, ubicati in qualsiasi località, il cui valore catastale complessivo sia uguale o superiore al valore catastale di un alloggio adeguato."Quando si afferma "in qualsiasi località" si deve quindi intendere che non ci si limita all'ambito nazionale e qui nasce l'inghippo: è noto infatti che all'origine non tutti gli stranieri vivono in povertà nel loro paese ed anzi, per esempio i senegalesi provenienti da Dakar, conosciuti come gli "americani" per il loro modo di vestire con abbigliamento Nike e grandi frequentatori delle discoteche fiorentine, si differenziano dai loro connazionali provenienti dalla campagna e risultano essere sempre laureati e di buona famiglia, in Italia solamente per il miraggio del mondo occidentale e del facile guadagno. Bene, chi è in grado di verificare l'effettiva condizione familiare di tali personaggi? Le proprietà all'estero, per i cittadini italiani sono verificabili da spostamenti di denaro, come fanno ad essere verificate per gli stranieri che si portano in Italia? Nel ribadire il diritto dei cittadini italiani ad una linea preferenziale nell'assegnazione dell'alloggio pubblico, dispiace constatare che nessuna delle forze politiche presenti nell'attuale consiglio comunale, ha mai chiesto ufficialmente i dati relativi ai controlli effettuati sulla esistenza e permanenza dei requisiti per gli assegnatari delle case popolari, considerando che l'alloggio pubblico deve essere considerato quale soluzione temporanea a problematiche che, una volta superate, devono ricondurre al rialascio dell'alloggio stesso ai più bisognosi.
BANDO ALLOGGI PUBBLICI - CONTROLLI SOLO PER GLI ITALIANI
Si, il titolo è molto giornalistico ma con fondamenti reali. Ci riferiamo al bando ERP attualmente aperto per il comune di Signa, le cui graduatorie, guarda caso, saranno stilate il prossimo mese di luglio, ovvero dopo le amministrative. E' evidente che si tratta di un buon volano elettorale e siamo convinti che molte famiglie hanno, o pensano di avere, già le chiavi di casa. Ma non è di questo che vogliamo parlare adesso, per le false promesse elettorali ci sarà modo e tempo nei prossimi mesi, per il momento vogliamo solamente limitarci a puntualizzare un'anomalia che risulta "stranamente" a totale svantaggio dei cittadini italiani. Il Bando, aperto fino al 20 gennaio, è consultabile al link del comune di Signa http://www.comune.signa.fi.it/area-di-upload/bandi/bando-erp-2013/Bando%20erp_2013%20pdf.pdf Oggetto del presente post, è la garanzia sui controlli per non discriminare i cittadini italiani da quelli stranieri, fermo restando che il Fronte Nazionale ribadisce che i cittadini italiani dovrebbero essere tutelati dalle leggi del loro Stato con diritto di precedenza sui cittadini stranieri. Le leggi vigenti, ed in particolar modo quelle legiferate da maggioranze di sinistra, non fanno differenza di sorta ed anzi, favoriscono cittadini stranieri e quella relativa all'assegnazione delle case popolari non fa eccezione.Si noterà quindi che l'articolo 1 del Bando - Requisiti per l'ammissione al concorso - al comma d) recita: può partecipare - "chi non risulti titolare di diritti di proprietà su uno o più alloggi o locali ad uso abitativo, sfitti o concessi a terzi, ubicati in qualsiasi località, il cui valore catastale complessivo sia uguale o superiore al valore catastale di un alloggio adeguato."Quando si afferma "in qualsiasi località" si deve quindi intendere che non ci si limita all'ambito nazionale e qui nasce l'inghippo: è noto infatti che all'origine non tutti gli stranieri vivono in povertà nel loro paese ed anzi, per esempio i senegalesi provenienti da Dakar, conosciuti come gli "americani" per il loro modo di vestire con abbigliamento Nike e grandi frequentatori delle discoteche fiorentine, si differenziano dai loro connazionali provenienti dalla campagna e risultano essere sempre laureati e di buona famiglia, in Italia solamente per il miraggio del mondo occidentale e del facile guadagno. Bene, chi è in grado di verificare l'effettiva condizione familiare di tali personaggi? Le proprietà all'estero, per i cittadini italiani sono verificabili da spostamenti di denaro, come fanno ad essere verificate per gli stranieri che si portano in Italia? Nel ribadire il diritto dei cittadini italiani ad una linea preferenziale nell'assegnazione dell'alloggio pubblico, dispiace constatare che nessuna delle forze politiche presenti nell'attuale consiglio comunale, ha mai chiesto ufficialmente i dati relativi ai controlli effettuati sulla esistenza e permanenza dei requisiti per gli assegnatari delle case popolari, considerando che l'alloggio pubblico deve essere considerato quale soluzione temporanea a problematiche che, una volta superate, devono ricondurre al rialascio dell'alloggio stesso ai più bisognosi.