Lo zibaldone

SIGNA com'era - Il rione LA COSTA lungo i due fiumi.


Alessandro Corti, conoscenza storica di Signa ed ancor più del rione La Costa, trasmette una serie di foto e documenti inerenti l'area che insiste intorno alla confluenza fra Arno e Bisenzio: il Rione La Costa appunto.La prima foto è una carta del 1895 dove l'area risulta quasi sgombra di edifici, ad eccezione di alcune abitazioni lungo l'attuale via Roma, che all'epoca terminava al vecchio ponte sull'Arno (dove adesso è ubicata la passerella). Fu proprio il 1895, l'anno di costruzione della Manifattura di Signa.
Sotto, il gruppo di case che allora si trovava alla confluenza fra Bisenzio ed Arno e che poi lasceranno il posto al complesso sportivo dello stadio del Littorio (attuale stadio del Bisenzio) 
 Sotto, la carta del 1919 dove risulterà già presente la Manifattura delle Terre Cotte (Manifattura di Signa)
La panoramica della foto sottostante, ripresa da San Martino, mostra il vecchio ponte e la Manifattura di Signa. Di seguito il link di Wikipedia per la Manifattura  http://it.wikipedia.org/wiki/Manifattura_di_Signa 
 Foto del vecchio ponte fra Signa e Lastra
Sotto, l'intero complesso della manifattura. Ancora non si vede l'impianto sportivo del Bisenzio, ma solamente un campo sportivo, dove tuttavia svolgeva già la sua attività la Società Sportiva delle Signe
Nell'XI anno dell'era fascista, rispondente all'anno 1933, fu inaugurato l'attuale complesso sportivo dello Stadio del Bisenzio con il campo di tiro a volo, denominato allora Stadio del Littorio. (a dire la verità, non vi è sincronia sull'effettivo anno di inaugurazione, fra le pubblicazioni di Signa, Lastra a Signa e la Società Signa 1914, con date che variano fra il 1930 ed il 1932) Furono nell'occasione demolite le case dei renaioli che erano poste alla confluenza fra i due fiumi (prima foto)
Il complesso sportivo, comprendeva oltre al campo di calcio con palestra annessa, un campo da tennis ed il tiro a volo. Sotto gli ingressi
Sotto, l'ingresso a spogliatoi e palestra, posti sotto le tribune coperte, sul lato opposto, a fianco della ferrovia, si trovano le gradinate scoperte.
 La facciata dell'ingresso ricorda un tempio dell'antica Roma con quattro colonne sormontate da un timpano com la sigla O.N.B. (Opera Nazionale Balilla). Secondo gli intendimenti doveva servire, oltre che per il calcio, a far da cornice alle consuete manifestazioni propagandistiche del regime: saggi ginnici, corsi d'addestramento paramilitare, sfilate marziali. L'impianto è attualmente sottoposto a vincolo paesaggistico