Lo zibaldone

A cena con la storia e l'INZIMINO DI LAMPREDOTTO (mancato)


19 e non 20, all'ultimo momento è mancato il commercialista, poi c'erano tutti, dall'avvocato al dentista, dal negoziante all'operaio, dall'imprenditore al disoccupato, dall'operaio allo studente, c'era il sindaco e l'opposizione, uomini e donne, fertili, in menopausa ed in gravidanza; mancavano credo, le illibate ma valle a trovare! Tutti ad allenarmi in qualità di cuoco a domicilio, ma soprattutto ad ascoltare il prof. Giampiero Fossi che ci parlava di un periodo particolare della storia di Signa. Serata caratteristica in una ex stalla con il mangiare povero tipico locale: prosciutto toscano, salame, salse e crostini di fegatino per iniziare, ribollita e penne sulla pecora "impoverita" per riempirsi, trippa alla fiorentina e lampredotto inzimino per scoppiare, cantuccini e vinsanto per ascoltare. Non sono tuttavia qui a narrare di quanto narrato, rischierei di "impoverirne" il contenuto, posso solamente affermare che il Fossi non ha tradito le aspettative e non poteva non essere tale, in considerazione della grossa passione e l'amore che Giampiero ha verso la storia e la cultura in generale, ma soprattutto quella del nostro territorio.In questa sede mi preme solamente rivalutare quell'INZIMINO DI LAMPREDOTTO  che in tale circostanza non ha avuto adeguata preparazione, complici i pochi fornelli ed il tempo tiranno che non ha consentito di completare l'iter del piatto. In un precedente post. http://blog.libero.it/SIGNA/11056040.html  avevamo già parlato del Lampredotto, nella sua cottura tradizionale e varietò di presentazione.
Bene, per trasformare il lampredotto in Inzimino di Lampredotto, la variante è semplice e consta soprattutto nell'aggiunta di bietole saltate ed un pò di passata di pomodoro, il tutto poggiato su fette di pane abbrustolito. Quindi, bando alle ciance:bollito il lampredotto come da ricetta sopra indicata, si procede nel tagliarlo a striscioline e farlo saltare con un trito di aglio, prezzemolo e peperoncino con olio evo, bagnando leggermente con vino bianco che lasceremo sfumare. Nel frattempo, su altra padella, facciamo saltare le bietole precedentemente lessate e tagliuzzate, alle quali aggiungeremo poi un bicchiere di passata di pomodoro. Per il lampredotto, che non dimentichiamo è già lessato, basteranno un tre minuti, proprio il tempo per far sfumare il vino che si porterà via un pò di quel sapore che io definisco "viscido" tipico delle interiora, facendo attenzione che non si attacchi e quindi girandolo continuamente con il nostro mestolo di legno. Saltati lampredotto e bietola, si uniscono nella stessa padella dove li lasceremo ad imparentarsi per un cinquino di minuti, giusto il tempo che ci serve per abbrustolire delle fette di pane dove, strusciate con l'aglio, andiamo a porre il nostro inzimino di lampredotto sul quale grattiamo del parmigiano. Il tutto viene irrorato alla fine con dell'ottimo extravergine e, per i più arditi, con una spolverata di peperoncino.Questo è l'inzimino di lampredotto che non sono riuscito a servire: quello mangiato, privo di quest'ultima fase di preparsazione,  per chi non è un bacchettone,  assomigliava ad un ... coito interrotto. Ma il fiorentino lo sa: se si lavora e si fatica... molto pane e poca fica (variante personale). 
Per vedere le precedenti ricette cliccate sul link: http://blog.libero.it/SIGNA/11537598.html