Lo zibaldone

Mussolini, socialista perfetto?


Parlare e classificare l'operato di Mussolini come socialista è un argomento scomodo che non piace affrontare a nessuno. Per gli uomini di destra, in quanto non si accetta l'idea che Mussolini abbia un retaggio da sinistra rivoluzionaria; per la stessa sinistra, in quanto Mussolini era il fascismo ed abbinare il suo operato a quello di un socialista appare alquanto sconveniente. Sicuramente Mussolini non era comunista e questo accontenta tutti!Ma andiamo oltre.
Il proletariato è una prerogativa dell'idea di socialismo, questo appare un punto fermo e, nella teoria, una certezza. Ma ammesso che ancora si possa  parlare nei paesi occidentali di proletariato, dobbiamo chiederci cos'è e cos'è stato il socialismo in Italia. Vediamo: alla base del socialismo vi è la giustizia sociale e, nella sua prima visione rivoluzionaria, anche il predominio delle classi popolari che detengono il potere economico e asserviscono, o addirittura annullano lo Stato.All'inizio del novecento, ovvero dopo la prima guerra mondiale, in questa rapida e riduttiva definizione, si inserisce il fascismo, ed ancor prima i Fasci Italiani di Combattimento che, nel disorientamento e nella crisi economica che colpiva la Nazione all'epoca, aveva il suo riferimento nelle gesta dei reparti speciali degli Arditi. L'idea era di porsi quale terza via fra i conservatori ad oltranza della destra e i distruttivi della sinistra bolscevica. Per la maggior parte, le adesioni infatti venivano da socialisti, repubblicani e sindacalisti rivoluzionari: si trattava di uomini della sinistra italiana, delusi dall'imborghesimento degli esponenti socialisti ma che temevano la visione distruttiva del comunismo. Si trattava di socialismo, ma con una visione dello Stato del quale se ne riconosceva centralità e valori, nella più alta visione patriottica. Ecco quindi, che anche numerosi esponenti della destra nazionalista più accesa aderirono al progetto. Era il 1919 e in Italia nasceva il socialismo nazionalista. Quindi se il PROLETARIATO è prerogativa del socialismo, PROLETARIATO e PATRIA sono prerogative del fascismo ed il fascismo era Mussolini.  Nel documento di formazione dei Fasci Italiani di Combattimento, si legge: --"abolizione di tutti i titoli di casta. Unici titoli d'onore e di nobiltà, quelli dell'ingegno e dell'onestà del lavoro' ..." E' sulla base di questi principi che Mussolini allo scadere dei suoi giorni, affermò di non aver tradito il socialismo. Lo stesso modo con il quale il fascismo giunse al potere fu socialista, in quanto ne rispettò il carattere rivoluzionario. La marcia su Roma del 28 ottobre  1922, rappresenta forse la rivoluzione meno sanguinosa di tutti i tempi, poichè nessuno vi si  oppose. Andava bene a proletari e padroni, così come andava bene anche ai regnanti.   Assente l'opposizione comunista.
Tuttavia si può parlare di inizio di regime solamente dal 1925, quando Mussolini si assunse la responsabilità politica dell'omicidio di Matteotti ed emanò una serie di provvedimenti che di fatto annullavano il sistema liberal democratico al tempo in vigore. Fino a qui la parte politica ma come si dice, fra il dire e il fare .... Ed ecco quindi, quella che oggi viene definita a sproposito la politica del fare, quando cioè alle intenzioni non seguono i fatti ed i proclami restano tali. In un'Italia in profonda crisi economica, in quindici anni, ovvero dal 1922 al 1937, Mussolini fece seguire i fatti alle parole, tracciando segni indelebili sia in ambito sociale che normativo; linee di governo che ancora oggi normano il nostro vivere quotidiano e che solo l'attuale classe politica incapace e troppo spesso immorale, riesce a vanificare.  Certo, Mussolini fu il fascismo ma i fascisti non erano Mussolini. Violenze e soprusi da parte di gerarchi scellerati o militanti inappropriati, sicuramente non mancarono, così come sicuramente era gradita l'iscrizione al partito fascista per lavorare in determinati ambienti. In merito, si perdono scritti e testimonianze che troppo spesso dimenticano le successive ritorsioni post belliche, ma non è questo l'argomento che stiamo trattando; per abusi e soprusi dell'una e dell'altra parte, rimando volentieri alle narrazioni del giornalista comunista Giovanni Pansa, adesso dobbiamo verificare se il legiferare di Mussolini fu da socialista. Di seguito un'elenco di leggi emanate nei primi quindici anni di regime che ci aiuteranno nella risposta. 1. Assicurazione invalidità e vecchiaia, R.D. 30 dicembre 1923, n. 31842. Assicurazione contro la disoccupazione, R.D. 30 dicembre 1926 n. 31583. Assistenza ospedaliera ai poveri R.D. 30 dicembre 1923 n. 28414. Tutela del lavoratore di donne e fanciulli R.D 26 aprile 1923 n. 6535. Opera nazionale maternità ed infanzia (O.N.M.I.) R.D. 10 dicembre 1925 n. 22776. Assistenza illegittimi e abbandonati o esposti, R.D. 8 maggio 1925, n. 7987. Assistenza obbligatoria contro la TBC, R.D. 27 ottobre 1927 n. 20558. Esenzione tributaria per le famiglie numerose R.D. 14 maggio 1928 n. 13129. Assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, R.D. 13 maggio 1928 n. 92810. Opera nazionale orfani di guerra, R.D.26 luglio 1929 n.139711. Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (I.N.P.S.), R.D. 4 ottobre 1935 n. 1827 (ogni città ne aveva un  ufficio)12. Settimana lavorativa di 40 ore, R.D. 29 maggio 1937 n.176813. Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (I.N.A.I.L.), R.D. 23 marzo 1933, n. 26414. Istituzione del sindacalismo integrale con l'unione delle rappresentanze sindacali dei datori di lavoro (Confindustria e Confagricoltura); 192315. Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), R.D. 3 giugno 1937, n. 81716. Assegni familiari, R.D. 17 giugno 1937, n. 104817. I.N.A.M. (Istituto per l'Assistenza di malattia ai lavoratori), R.D. 11 gennaio 1943, n.138 (unico oltre il periodo citato)18. Istituto Autonomo Case Popolari19. Istituto Nazionale Case Impiegati Statali20. Riforma della scuole "Gentile" del maggio 1923 (l'ultima era del 1859) che portò l'Italia dal maggior grado di analfabetismo fra i paesi europei, ad una posizione di privilegio21. Opera Nazionale Dopolavoro (nel 1935 disponeva di 771 cinema, 1227 teatri, 2066 filodrammatiche, 2130 orchestre, 3787 bande, 1032 associazioni professionali e culturali, 6427 biblioteche, 994 scuole corali, 11159 sezioni sportive, 4427 di sport agonistico.). 22. Carta del lavoroChe dire, appare evidente non solo il proliferare normativo, ma anche la qualità dei contenuti. Come detto all'inizio, potrà non piacere al lettore di destra così come a quello di sinistra, ma le leggi sopra indicate elevano Mussolini quale unico statista socialista italiano; se poi consideriamo che Mussolini era il fascismo, lascio a voi l'equazione. Ho capito, reclamate gli anni successivi! Di questo sono pieni i libri e comunque errori e valutazioni sbagliate dal 1938 in poi, possono diminuire il valore dello statista ma non cancellano il suo amore per la Patria e per gli italiani, specialmente per gli ultimi, ed il suo testamento ne è prova"Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz'altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo. La gente che lavora è infinitamente superiore a tutti i falsi profeti che pretendono di rappresentarla. I quali profeti hanno buon gioco per l'insensibilità di chi avrebbe il sacrosanto dovere di provvedere. Per questo sono stato e sono socialista!  " (Mussolini)Bene: quanti di coloro che si sono dichiarati fascisti, ostentando il saluto romano con spavalderia, una volta dotati della possibilità di amministrare la cosa pubblica si sono dimostrati degni del nostro statista e del suo testamento?No, se l'abito non fa il monaco, un alalà non fa un fascista, scusate, un socialista.