Lo zibaldone

I comunisti, gli omicidi e l'oro di Dongo.


«Se si considerano isolatamente, questi delitti possono sembrare senza spiegazione. Ma se li si guardano nella loro complessità, appare chiaro che trovano una giustificazione nella strategia dei comunisti volta a sgombrare il terreno da personaggi influenti, con un loro seguito, che li avrebbero ostacolati nella guerra da fare dopo il 25 aprile. Anche le mattanze dei fascisti, avvenute nelle settimane e nei mesi successivi alla Liberazione, non furono soltanto vendette su larga scala. Il Pci ragionava con una terribile logica, che è la seguente: bisognava ammazzare il numero maggiore possibile di fascisti, per togliere di mezzo i possibili oppositori del colpo di mano rosso. Insomma, si voleva creare un clima da "paralisi del terrore" che avrebbe facilitato la conquista del potere da parte dei comunisti, che volevano trasformare l'Italia nell'Ungheria del Mediterraneo».Giampaolo PANSA