Lo zibaldone

Il gazebo del Fronte Nazionale fra i cittadini di Signa


Per la prima volta il gazebo del Fronte Nazionale è presente a Signa. Questa mattina infatti, la fiamma tricolore su sfondo bianco (in futuro sarà blu come in origine), sventolava in via dei Macelli, ad indicare un punto d'ascolto per i cittadini signesi che volevano informazioni sugli argomenti posti all'attenzione in questi giorni: tasse locali e pista pedociclabile in via Argine Strada.
Le nuvole che avevano portato la pioggia della prima mattina, lasciavano presto il posto al caldo sole di giugno ed ecco che il sottoscritto, Margherita e Pierluigi, potevano porsi a disposizione dei cittadini. Inutile dire che l'affluenza non era quella dell'ufficio postale, in questi giorni di pagamento di IMU, TASI e TARSU (TIA) e, d'altra parte, non poteva essere altrimenti, risultando Signa un comune dove la maggioranza uscente è stata confermata con un plebiscito; dunque molto maggiore mi immagino il numero di persone che si sono portate in comune magari già a batter pegno dal sindaco Cristianini, di quelli che si fermavano al nostro gazebo ad affermare che le cose non andavano per niente bene e così, diciamo noi, dovrà essere per diverso tempo, scanso dare di coglione a chi si lamenta ed ha votato PD o magari non votato. Ed ecco quindi che non più di una quindicina di persone si sono fermate ed il più delle volte, si trattava o di conoscenti o di curiosi, persone che non conoscevano quella bandiera e che non erano abituate a vedere il gazebo di un partito che incentrava la sua immagine con il tricolore nazionale, disteso religiosamente sul tavolo.  
Già, il tricolore della bandiera italiana che, chissà perchè, riconduce istintivamente ad un partito di destra, abituati come siamo a vedere nei gazebo degli altri partiti bandiere di ogni colore e razza, bandiere peruviane, cubane, senegalesi, arcobaleni, scudi crociati, falce e martello, stelle, garofali, querce, ulivi e magari anche limoni, ma mai la semplice bandiera nazionale, che pure ha le sue origini nella rossissima Reggio Emilia, già nel lontano 1797. Certo, siamo proprio un popolo di cacca, che espone il tricolore solamente in occazione degli eventi calcistici, pavoneggiandoci dietro alle quattro vittorie mondiali, ma rimuovendo dalla memoria che due di queste furono guadagnate durante quel piccolo lasso di tempo in cui l'educazione fisica e lo sport avevano veramente la giusta importanza: erano le edizioni del 1934 e 1938.Tuttavia, se certa era l'identificazione di questo partito, i signesi si sono stupiti della presenza del manifesto che inneggia a Putin: ma come, un partito di destra che inneggia al presidente della Federazione Russa! Certo, Putin rappresenta l'ideale leader per un partito nazionalista, l'unico baluardo contro un attacco in Siria che aprirebbe le porte a un conflitto mondiale. Condividiamo la sua affermazione "La Russia ha i proprio interessi nazionali come li hanno tutti gli altri paesi e devono essere rispettati" ed anche la sua posizione sull'integrazione trova il consenso del FN: "In Russia vivono i russi. Qualsiasi mino­ranza, da qualsiasi luogo, se vuole vivere in Russia, per lavorare e mangiare in Russia, dovrebbe parlare russo, e dovrebbe rispet­tare le leggi russe. Se preferiscono la legge della Sharia, allora noi li consigliamo di an­darsene in quei Paesi dove questa è la legge dello Stato. La Russia non ha bisogno di minoranze. Le minoranze hanno bisogno della Russia, e noi non concederemo loro privilegi speciali, o provare a cambiare le nostre leggi per soddisfare i loro desideri: non importa quanto forte urleranno ' discr­i-minazione'.Noi apprendiamo dai suicidi in America, In­ghilterra, Olanda e Francia, se vogliamo so­pravvivere come nazione. Gli usi e le tradizioni russe non sono compatibili con la mancanza di cultura o dei modi primitivi della maggior parte delle minoranze." Bene, spiegati i motivi del manifesto, che non importa siano condivise dai più, torniamo alla mattinata, che è corsa via veloce. Infatti con le poche persone che hanno superato la diffidenza e si sono fermate, si sono instaurati colloqui abbastanza lunghi anche se non sempre condivisi: il valore del contatto con i cittadini sta proprio in questo, il confronto e lo scambio di opinioni. Occorre dire che si è soprattutto parlato del Fronte Nazionale, delle sue origini e dello slogan che campeggia in ogni volantino "oltre la destra e la sinistra" che ovviamente è da ricondurre ai decennali fallimenti di una classe politica incapace e immorale. Non molti i riferimenti alla politica locale ed in qualche caso, proposte o domande inattese.L'arrivo alle ore 9, ha preso in contropiede gli amici del M5*, che con noi condivide la necessità di una radicale svolta politica, anche se ben diversi sono gli obiettivi ed i programmi, dove per esempio il Fronte Nazionale mai avrebbe depenalizzato il reato di immigrazione clandestina. Bene, i pentastellati non hanno calcolato che altri credono nel contatto con i cittadini e, per questo sabato, si sono dovuti accontentare di una zona più defilata. Ben rilassato, Fantacci se ne stava all'ombra del gazebo, spazio immune e spoglio del tricolore nazionale, pronto a rispondere alle domande di chi già teneva in mano il tricolore del Fronte Nazionale, come questo cittadino  che ben teneva in mano il nostro volantino informativo sulle tasse locali
 
 
Che dire Carlo, sarà un presagio quello di arrivare dopo il Fronte Nazionale? Per oggi diciamo che a Signa siamo arrivati prima, in futuro si vedrà.Lo Zibaldone, fra il serio e il faceto, dove il serio supera di gran lunga il faceto.