Lo zibaldone

Via Argine Strada ed i fondi perduti. Dove si misura la capacità di una Pubblica Amministrazione.


In seno all'attività propositiva svolta dal Fronte Nazionale a Signa, è di questa settimana il documento trasmesso al Sindaco ed all'assessore alle Opere Pubbliche oltre che a tutti i capogruppo dei gruppi consiliari, per porre all'attenzione il fatto che, contrariamente a quanto da sempre affermato, il progetto della cassa di espansione dei Renai non prevede nel rifacimento degli argini, la logica pista pedo-ciclabile in fregio a via Argine Strada, opera necessaria per la messa in sicurezza degli utenti deboli nei circa due chilometri di tale strada.
 La Storia- La cassa di espansione dei Renai, ubicata nei pressi della confluenza del Bisenzio in Arno (nelle vicinanze è situato anche l'omonimo Parco), è stato il primo intervento previsto dal Piano di bacino iniziato sull'asta principale. L'accordo di programma firmato da Regione, Autorità di bacino, provincia di Firenze e comuni di Signa, Campi Bisenzio, Firenze e Sesto Fiorentino risale al 2003 e i lavori sul primo lotto sono iniziati nel 2004. Un contenzioso tra Regione Toscana e comune di Signa (ente attuatore della cassa), ha impedito per lungo tempo che l'opera venisse completata. Il comune da una parte premeva per il completamento del Parco dei Renai ritenuto pienamente compatibile con la cassa, mentre la Regione volendo accelerare sulla realizzazione della cassa di espansione voleva ridurre il lotto di completamento del Parco. Trovata una sintesi e riconosciuta da entrambe le parti l'importanza delle due opere che alla fine non contrastano tra loro,  il comune di Signa ha deciso di fare un passo indietro ed accettare il commissariamento (come prevedeva l'Accordo di programma nel caso di inadempienza) al fine di permettere la realizzazione della cassa di espansione. La decisione è stata ratificata nel 2011. Il Commissario nominato dalla Regione ha lavorato per arrivare all'Accordo siglato in cui oltre alla realizzazione del primo lotto della cassa di espansione, si prevede il rifacimento del ponte di accesso all'area della stessa cassa di espansione e del rialzamento della strada che si trova a destra del fiume Bisenzio. Ente attuatore del complesso di interventi sarà la Regione Toscana che, oltre a effettuare tutte le indagini, i rilievi e le altre operazioni preparatorie agli espropri necessari per la realizzazione dell'opera, provvederà a effettuare tutte le gare d'appalto e ad assicurare la direzione dei lavori. (tratto da - See more at: http://www.greenreport.it/news/acqua/cassa-di-espansione-renai-siglato-laccordo-per-lavvio-dei-lavori/#sthash.lISLyCo3.dpuf) Bene, a parte il fallimento del Comune di Signa, che ha ritardato i lavori per sette anni, si legge che tali lavori riguardano il rialzamento della strada che si trova a destra del fiume Bisenzio. Quindi, LA PISTA PEDOCICLABILE NON COMPORTA NESSUNA SPESA ULTERIORE A QUELLE PREVISTE! Infatti, le perplessità emerse durante il gazebo di ieri ed altri commenti su fb, vertevano proprio su questo, ovvero sul costo. Ma vorremmo andare oltre. La capacità di una pubblica amministrazione, è non solamente quella di spendere i soldi, ma di spenderli bene e, se possibile, di spedere meno con lo stesso risultato. Ebbene, la possibilità c'è, in quanto è risaputo che numerosi sono i fondi dedicati alla viabilità alternativa, fondi regionali, che sono stanziati esclusivamente sulla base di progetti che al momento il comune di Signa non ha. E' infatti del 27 marzo 2014, la presentazione da parte dell'assessore alle infrastrutture e trasporti della Regione Toscana, dei nuovi bandi regionali per la mobilità ciclabile e alcuni progetti ai quali la Regione sta lavorando per migliorare gli spostamenti sul territorio. Lo stanziamento regionale è di 46 milioni di euro! Ma come sono stanziati questi soldi? vediamo, c'è la Legge 19 ottobre 1998, n. 366 "Norme per il finanziamento della mobilita' ciclistica pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 248 del 23 ottobre 1998 che stabilisce (salvo succ. mod. che certo non hanno snaturato il contenuto):Art. 1. 1. La presente legge detta norme finalizzate alla valorizzazione ed allo sviluppo della mobilità ciclistica.  Art. 2. 1. Alle regioni é affidato il compito di redigere i piani regionali di riparto dei finanziamenti per la mobilità ciclistica e per la realizzazione di reti di percorsi ciclabili integrati. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le regioni provvedono a redigere il piano sulla base dei progetti presentati dai comuni, limitatamente alla viabilità comunale ......." Quindi, la risposta alle domande sul costo è la seguente: gli argini saranno comunque rialzati e quindi i lavori fatti; il costo di tali lavori avrebbe potuto essere ridotto, solamente se il Comune di Signa si fosse degnato di attuare almeno una piccola parte del suo programma amministrativo che prevede le piste ciclabili ma, come si dice, fra il dire e il fare c'è il mare ed in questo caso il Bisenzio e, diremo noi, soprattutto un'amministrazione incapace di svolgere il proprio lavoro e quindi di quei 46 milioni di euro stanziati dalla regione, Signa non ne vedrà neppure il colore. In conclusione: via Argine Strada è una delle strade comunali più pericolose; per la sua messa in sicurezza, il comune ha già perso il treno dei finanziamenti dedicati alla mobilità alternativa ma i lavori sono comunque già finanziati per la natura stessa delle opere e quindi, o si interviene adesso a costo zero, o in futuro staremo a parlare dell'ennesima occasione persa.Un ringraziamento a piananotizie.it  http://www.piananotizie.it/fronte-nazionale-facciamo-una-pista-pedociclabile-in-via-argine-strada/ ed al quotidiano La Nazione che hanno dedicato spazio alla notizia/proposta, rendendo quindi un servizio ai cittadini. Noi continueremo a trasmettere i documenti anche al settimanale Metropoli (debora.pellegrinotti@metropoliweb.it) che preferisce tuttavia pubblicare pettegolezzi sulle quote rosa e borsini insignificanti pur di non considerare i documenti a firma del Fronte Nazionale.