Lo zibaldone

ARTIMINO: storia e natura nel contado fra Firenze, Prato, Empoli e Pistoia


Arte, storia e cultura, sono i termini giusti per descrivere Artimino ma essendo lo scrivente, alquanto ignorante, preferisco soffermarmi a quanto vedono gli occhi e fermano i fotogrammi e, quel che ne rimane, è uno splendido paesaggio che si erge sulla cresta di una collina dove su un lato appare maestosa la Villa Medicea LA FERDINANDA, meglio conosciuta da noi del contado come "villa dei cento camini", mentre dall'altra vi è il borgo medioevale racchiuso fra le sue mura. La villa ed il borgo, sono circondate da ettari di olivi e vigneti e congiunte da una strada che corre lungo la cresta della collina. La PIEVE DI SAN LEONARDO, sorge invece fuori dalle mure, come era solito al tempo.
 LA STRADA CHE UNISCE LA VILLA AL BORGO
VILLA LA FERDINANDA VISTA DAL BORGO. La villa, divenuta residenza estiva prediletta dai signori fiorentini, è anche luogo galileiano, poichè dal 24 giugno al 23 agosto del 1608, la Corte si trattenne ad Artimino e Galileo Galilei vi si recò in agosto, invitato dal Granduca Ferdinando I de' Medici per istruire nelle matematiche il figlio (futuro Granduca Cosimo II). La villa fu anche il teatro di molte esperienze dell'Accademia del Cimento. Nel settembre del 1657 vi furono, infatti, compiute numerose misurazioni dell'umidità atmosferica in diverse condizioni meteorologiche utilizzando l'igrometro a condensazione. Inoltre, nelle campagne circostanti, gli accademici effettuarono esperimenti barometrici per verificare la variazione della pressione atmosferica al variare dell'altitudine. 
LA TORRE DELL'OROLOGIO O PORTA TURRITA, CON L'ACCESSO PEDONALE AL BORGO ED A FIANCO L'UFFICIO D'INFORMAZIONI TURISTICHE. "NERETTA" FA BELLA MOSTRA DI SE!
LA PIEVE DI SAN LEONARDO CHE GUARDA VERSO EMPOLIAd Artimino, che adesso è frazione di Carmignano ma nel medioevo era un comune rurale indipendente, si accede principalmente da due parti: lato Comeana e Signa da chi giunge da lato Firenze, Prato, Pistoia, e da Camaioni (Montelupo, statale 67), per chi giunge da lato Empoli. La sua posizione, fra la piana delle tre province e la valle dell'Arno, l'ha resa nel medioevo "appetibile" e contesa dalle signorie fiorentine e pistoiesi e, non poteva mancare la presenza ingombrante del ghibellino lucchese Castruccio Castracani che tanto fu determinante nelle contese belliche di questa area geografica contro i guelfi fiorentini. Castruccio fu colui che aveva messo a punto un piano per allagare Firenze chiudendo l'Arno a Lastra a Signa, dove ancora oggi è visibile il masso della Gonfolina.
 VISTA LATO PIANA FIORENTINA/PRATESE/PISTOIESE
VISTA SU CARMIGNANO, MONTALBANO
VALLATA DELL'ARNO, LATO EMPOLICome comprensibile, Artimino è tutto l'anno meta di turisti soprattutto stranieri e non di rado, palcoscenico di riprese filmate e spot pubblicitari, come durante la visita effettauata dal sottoscritto
Artimino, proprio per questo offre un'accoglienza eccellente, in stretta correlazione con la natura e la tradizione del luogo. Nel complesso della villa, e negli edifici adiacenti, trovano spazio un hotel 4 stelle con piscina (Paggeria Medicea, nelle ex scuderie), un ristorante con cucina del territorio (Biagio Pignatta), mentre il complesso principale della Ferdinanda è riservato alle cerimonie. Nel Borgo, lo storico ristorante Delfina, la Cantina del Redi, oltre a bar e gelatiria, il tutto nel rispetto dell'architettura del tempo.
L'INGRESSO AL COMPLESSO IMMOBILIARE DELLA VILLA LA FERDINANDA, COMMISSIONATA FERDINANDO I DE' MEDICI A BERNARDO BUONTALENTI
VISTA DALL'ALTO DELLA VILLA LA FERDINANDA, CON L'ALBERGO LA PIAGGERIA (AL CENTRO) ED IL RISTORANTE BIAGIO PIGNATTA (IN BASSO) Da http://www.viaggi24.ilsole24ore.com/ L'interno delle mura, vede tutte le abitazioni ristrutturate ed una calma accogliente per i turisti che. oltre alle citate strutture, possono trovare posto in appartamenti tipici.  Artimino, dopo aver lasciato ai turisti la calma del giorno, si anima durante le notti estive, dove diventa punto di riferimento per fiorentini e pratesi in cerca di refrigerio.
Dalla Pieve di San Leonardo e tutto intorno alle mura, si ricostruisce e commemora il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione, mediante le stazioni della Via Crucis.
Che dire, per noi signesi non si tratta di un fuori porta ma di un "dietro l'uscio". Per i residenti al centro della Toscana, vale la pena dedicare almeno una mezza giornata. Per chi viene da più lontano, rappresenta una tappa obbligata di un tour con fini storico/culturali/paesaggistici.