Lo zibaldone

Il Comune di Signa tace su rimborsi di Publiacqua.


Guardate la bolletta dell'acqua e vi renderete conto che un buon 40% dell'importo, è dovuto a due voci: la quota fognatura e la quota depurazione. Signa, è stato uno dei primi comuni allacciato al depuratore di San Colombano, ma vi sono ad oggi numerose are urbane non collegate al collettore ed alcune abitazioni che addirittura non sono collegate alla rete fognaria pubblica ed i cui scarichi sono a dispersione e talvolta a .... cielo aperto, come per il caso di Lecore con via Bardazzi dove in fregio alle abitazioni ed agli orti, vi è un sistema fognario da terzo mondo, con buona pace di chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini in ambito ambientale. (problema già trattato due anni fa da questo blog http://blog.libero.it/SIGNA/11048916.html )
Bene, vedersi recapitare tali bollette in situazioni del genere, ovvero senza nessuna prestazione del servizio per il quale si paga, fa ovviamente arrabbiare, ma la rabbia sale ancora di più, se pensiamo che con la sentenza 335 del 2008, la Corte Costituzionale aveva stabilito l'indebita applicazione della tariffa di depurazione alle utenze che non usufruivano del relativo servizio! Quindi, nonostante tale sentenza, per oltre sei anni si è continuato ad incassare l'illecito tributo da tutti, indistintamente ed i cari sindaci nel 2010 si erano affrettati a deliberare che il tributo fosse dovuto anche in presenza della sola progettazione del depuratore, o del collegamento a questo; per i sindaci si paga quindi anche qualora il servizio non sia prestato ma solamente programmato! Si paga l'Intenzione! Contro tale deliberazione, vi sono numerose sentenze dei vari giudici di pace, e la giurisprudenza è univoca a favore del cittadino.Ma come procedere al rimborso?La giunta regionale toscana, con delibera 418 del 2012, si era impegnata a far si che il rimborso fosse automaticamente fornito dai gestori dell'acqua. Invece, si è proseguito negli anni nella richiesta dell'ingiusto pagamento e, solamente adesso e dietro sollecitazioni delle varie associazioni dei consumatori, Publiacqua accenna a questi rimborsi ma come? Non saranno automatici, ma i cittadini prima dovranno verificare mediante internet se ne hanno diritto e successivamente, entro settembre, presentare una richiesta usufruendo di un modello dove l'utente sottoscrive una serie di voci che vanno a totale interesse della società erogratice, ed a svantaggio del cittadino. E' evidente che in questo modo si scoraggiano i cittadini e penalizzano coloro che non hanno in uso internet, senza contare poi che non sembra affidabile la risposta telematica, che tende a negare il diritto al rimborso anche a chi non è collegato al sistema fognario. Per quanto ci riguarda, consigliamo di rivolgervi ad un'associazione di consumatori o di spedire la richiesta di rimborso mediante raccomandanta e con la formula della messa in mora.Chi dovrà sostenere le spese per questi rimborsi?Secondo i calcoli di Publiacqua l'effetto della sentenza della Corte Costituzionale, per un consumo medio annuo di una famiglia, l'aumento sarà di 37,51 euro, ovvero intorno al 15%! Infatti, i prossimi bilanci dovranno tenere conto dei rimborsi ed è evidente infatti che il costo degli errori di chi ha gestito il baraccone con lauti stipendi sarà a carico dei soliti noti.Tutto questo, avviene nel silenzio più assoluto dell'amministrazione comunale di Signa che, non dimentichiamo, ha una partecipazione in Publiacqua SpA pari allo 1,42% del capitale. Perciò, chiediamo che il Comune si faccia promotore presso la cittadinanza di un'attività informativa che vada a salvaguardare i diritti dei suoi cittadini ed inoltre chiediamo di conoscere:1..Quale sia la posizione che l'Amministrazione Comunale intenderà assumere a fronte dell'aumento delle bollette dell'acqua, che a Signa risulta già molto cara, che graveranno, per comportamenti da addebitare unicamente a Publiacqua, sugli utenti del servizio; 2..Quale giudizio intende esprimere l'amministrazione comunale circa la modalità di restituzione delle somme in passato non dovute e che verranno restituite in maniera non automatica ma solo dietro richiesta del cittadino;Il Fronte Nazionale di Signa, denuncia l'incapacità dell'amministrazione comunale di tutelare gli interessi dei cittadini di fronte alla forza dei gestori del servizio idrico. Viene spontaneo pensare che i Comuni, essendo loro stessi soci di quelle gestioni, entrino in conflitto d'interessi, e ogni volta ne escano semplicemente approvando e favorendo l'interesse e il profitto dell'azienda.