Lo zibaldone

Signa: la memoria parziale di una sinistra divisa


Avevamo annunciato la nostra presenza all'inaugurazione della mostra e così è stato. Il titolo era chiaro: "Le storie dei signesi tra fascismo e liberazione attraverso la guerra". Certo, avevamo letto anche la parte iniziale del manifesto: "70° anniversario della liberazione" e poichè non siamo dei coglioni, sapevamo già che il contenuto non poteva non avere i connotati tanto cari alla sinistra. Ed allora perchè essere presenti? Perchè è nostra abitudine e volontà, giudicare solo dopo aver valutato direttamente o con fonti ufficiali e con la piccola speranza che, essendo la mostra organizzata dall'Amministrazione Comunale, vi fosse comunque una rappresentazione del periodo storico più completa possibile. Ed eccoci qui, un gruppetto di persone che forse nessuno si sarebbe aspettato di vedere.
A cosa è servita la presenza del Fronte Nazionale? A testimoniare la debolezza della sinistra, già colpita da lotte intestine (significativa la completa assenza alla manifestazione degli esponenti di Rifondazione e Sel), che a distanza di quasi un secolo ancora non ha il coraggio di testimoniare aspetti della vita quotidiana del ventennio governato dal fascismo, un ventennio che a Signa in particolar modo, ha vissuto un momento economicamente felice, come ammesso dallo stesso assessore Giampiero Fossi, dove il fiorire di opere pubbliche aveva di fatto eliminato la disoccupazione; l'area delle Signe, era all'epoca la più prospera e attiva dell'area fiorentina. Certo, sarebbe assurdo pensare che a testimoniare tale stato di cose sia proprio l'avversario politico ed ecco quindi che non possiamo che dire bravi agli uomini del PD, per come sanno vendere quale integrale un prodotto artificiosamente adulterato o meglio, "parzializzato". Nella rappresentazione documentale di quel ventennio, manca quindi una parte importante: quella di quando il popolo signese, come quello italiano, aveva riacquisito dignità con il lavoro e con la casa; un periodo dove fioriono le strutture scolastiche e sportive ad oggi ben visibili e funzionali; dove la fabbrica Nobel aveva un'organizzazione perfetta, fornendo lavoro a tremila persone; quando nello sport si raggiunsero i risultati più importanti, nel complesso sportivo del Littorio, ad oggi classificato quale monumento nazionale, quando Signa vide nascere la sua strada ad oggi più importante, via Roma. Di queste che adesso sarebbero chiamate "eccellenze", nessuna raffigurazione! No, la responsabilità non è del PD, la responsabilità è di chi per decenni non ha saputo o voluto rendere ragione a quella parte di storia che artificiosamente è stata nascosta, a quei morti che non sono ufficialmente commemorati. Ed ecco quindi che il Fronte Nazionale, con l'intento di fornire per il passato così come per il presente, una raffigurazione delle cose la più completa e realistica possibile, si impegna a raccogliere, la documentazione relativa alle condizioni di vita a Signa, nel periodo storico compreso fra il 1922 ed il 1940, invitando chiunque ne sia in possesso a fornire fotografie, documenti o memorie inerenti. La documentazione raccolta, sarà resa disponibile all'assessorato alla cultura e memoria del comune di Signa, per la sua divulgazione con apposita manifestazione, da effettuarsi possibilmente il 4 novembre 2015, in occasione della Giornata dell'Unità Nazionale.