Lo zibaldone

frittata con zucchini e fiori di zucca invernale con pomodoro grigliato


Ed eccoci dal fiore al piatto, ovvero dal bello al buono o il bello ed il buono insieme.ll fiore di zucca di solito viene abbinato al fritto, una bella pastella e via nell'olio bollente. Ma friggere nelle case di oggi, sempre più piccole e con mobili delicati quasi da Barbie, resta difficile e non di rado le signore si rifiutano. Il fiore di zucca è comunque ottimo anche al forno, magari con del formaggio filante all'interno, tuttavia se si ha in uso il solo forno tradizionale, appare alquanto dispersivo accenderlo solamente per dei fiori ancor più nel periodo estivo. Che ne pensate del risotto con i fiori di zucca? Bene, le possibilità come vedete non mancano, l'importante è che i fiori siano freschi e ..... lo restano per poco, un pò come le donne
  quindi la cottura deve seguire di poco l'acquisto. Io un'idea l'avrei: coltivare direttamente le zucche! E che diamine, occupano talmente tanto posto che in un giardinetto di pochi metri quadrati con un paio di piantine addio spazio e pochi i fiori! Ed ecco quindi, l'idea ingegnosa o, se preferite, pazzoide: una coltivazione di piante da zucca invernale in sospensione. Infatti le zucche invernali fanno più fiori e molto più grandi delle zucchine; certo, non ci sono le zucchine da abbinare ma costano talmente poco che un salto dall'ortolano non rappresenta un grosso sacrificio e così facendo oltre a salvaguardare l'erba del giardinetto libera da piante, al posto delle zucchine avremo la nostra bella polpa da zucca adattissima per i risotti (vedi il risotto con zucca e salsiccia http://blog.libero.it/SIGNA/11854541.html ).  
 
Bene, piante in sospensione, ma non rigirare la frittata! Come utilizzare i fiori ancora non lo abbiamo deciso! E come no, in tempo di crisi oltre a pane e cipolla, quale altro piatto potrebbe essere meno costoso e più nutriente di una frittata? E poi, chi ti dice che io voglio rigirare la frittata? Se scienziati della cucina quali il buon Artusi affermano che la frittata la si gira solamente al momento di impiattare, è ovvio che non mi permetterei mai di rigirarla, magari di coprirla. E che diavolo, altrimenti quando mai si cuoce sopra?La frittata dunque, piatto apparentemente scialbo ma che può rappresentare anche icona di libertà e ribellione, e tale  era per il Rag. Fantozzi   La frittata quale nutrimento di un esercito ed infatti nel 1535 fu preparata presso la certosa di Padula in provincia di Salerno, una frittata di mille uova in onore di Carlo V di Spagna e del suo esercito di ritorno dalla battaglia di Tunisi. Tale evento viene ad oggi celebrato il 10 agosto ed è stato citato nel film "C'era una volta .... " di Francesco Risti. La frittata più grande del mondo è comunque quella realizzata a Ferreira do Zezere, comune portoghese di circa 10 mila abitanti, situato nel distretto di Santarem. Cucinata nel 2012 con 130 mila uova, la frittata pesava ben cinque tonnellate. Ma quale la frittata più famosa almeno in Italia? Senza dubbio quella di Ceva! Occorre risalire al 1930, quando una coppia di emigranti originari di Lesegno e Niella Tanaro, due paesi vicini, rientrarono dopo anni di lavoro negli alberghi francesi. Pietro Benedetto era partito dal semplice ruolo di cameriere fino a diventare Maitre all' Hotel Metropole di Montecarlo, sua moglie Angela era "Femme de Chambre". Tornati a Ceva presero in gestione il Ristorante della Stazione, appena costruita, e fecero diventare quel locale il più elegante della città e il preferito per le grandi occasioni. Pietro e Angela Benedetto sapevano abbinare le tradizioni locali con lo charme della Francia della Belle Epoque.  Lo scopo primario del locale che avevano in gestione era, però, il servizio ai viaggiatori ed era obbligatorio che rimanesse aperto dal passaggio del primo treno alle 5 del mattino fino all'ultimo, dopo mezzanotte. A Ceva si doveva cambiare la motrice, così i passeggeri sostavano sul treno o sui binari per quasi venti minuti. Pietro Benedetto creò quindi un cestino da viaggio che, nel 1937, costava 7,20 lire. All'interno, insieme al vino, l'acqua, la cotoletta, la frutta e i panini c'era la frittata che veniva anche venduta come semplice panino con il servizio ai binari effettuato con un carrello che portava le vivande fin sotto il treno. Era una panino rotondo, una rosetta, imbottito con un'enorme fetta di frittata sottile e chiara. Piaceva a tutti e fino a quando Pietro Benedetto gestì il Ristorante, il 1960, tutti volevano assaggiarla. Per finire, quale la differenza fra frittata e omelette? Se seguiamo l'Artusi, direi nessuna in quanto secondo lui neppure la frittata dovrebbe essere cotta sui due lati, come accade per l'omelette. Se calcoliamo la possibilità infinita di varianti nella frittata, direi che l'unica piccola differenza di base sta nel fatto che nella frittata le uova e gli ingredienti aggiunti, sono mescolati insieme, mentre nell'omelette gli ingredienti sono aggiunti a fine cottura, quando l'omelette viene piegata su se stessa. Per il resto mi sembra che il termine omelette sia più un francesismo utilizzato nei menù dei cosiddetti ristoranti gourmet che un piatto diverso dalla nostra civile e contadina frittata con dentro quello che vi pare e allora ..... chiamatela frittata e basta!Ma siamo o non siamo su Lo Zibaldone? E allora una riflessione su come noi italiani siamo pronti a sminuirci nei fatti oltre che nella lingua ma siamo anche tanto camaleontici da arrivare a camuffare un evento per un'altro. Siamo al 31 agosto ed il luogo è San Vincenzo in provincia di Livorno. L'area di sosta per camper si trova adiacente all'area feste ed ecco che il gemellaggio fra il comune italiano con la cittadina francese di Saint Maximin, viene celebrato con la FESTA DEI SAPORI PROVENZALI. Che dire, si sgrana e quindi io, ceppo, la ceppa e la rosy non possiamo mancare a questa manifestazione culinaria che vede confrontarsi due cucine nazionali. Alla cassa vedo con stupore un grande manifesto con l'effige di Berlinguer che rimanda alla festa de l'unità di Follonica o Piombino, non ricordo con certezza quale delle due località. Il dubbio mi assale: sarà mica una festa rossa camuffata? La risposta sta nello scontrino che ci viene fornito e che riporta l'intestazione del Partito Democratico di San Vincenzo. Vai quindi ad una manifestazione apparentemente apolitica e ti ritrovi alla festa de l'unità. Se qualcuno poteva avere ancora qualche dubbio in merito alla gestione della manifestazione, questo svaniva nel vedere il valore che era assegnato a quel prodotto della terra che da sempre rappresenta un motivo d'orgoglio e di rivalità con i transalpini: il vino. Bene, nel pieno rispetto della mentalità che vuole la sinistra denigrare e svendere il nostro Paese, ecco che l'italico vino, oltretutto di area pregiata quale quella di Bolgheri, veniva offerto a prezzo inferiore rispetto a quello francese!Superata la parentesi agro/socio/politica, torniamo alla nostra frittatina e facciamo alla svelta, che diamine, si tratta di un uovo sbattuto, un fiore di zucca, due o tre fette di zucchino e, a parte, un pomodoro grigliato con al suo interno un formaggio che nel mio caso era emmental e pecorino grattugiati. Potete sbattere l'uovo aggiungendo formaggio grana e se volete anche un goccio di latte; sale e pepe quanto basta. Adagiate poi il tutto su una padella leggermente oliata e sopra poneteci un fiore di zucca che faremo affogare nell'uovo per evitare che si arricci e le fette di zucchino già saltate a parte. Coprire la padella e lasciar cuocere a fuoco medio/basso; quando la frittata avrà preso consistenza, rigiratela con l'aiuto di una spatola o altro utensile e impiattate dopo una decina di secondi.  
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