NE DESTRA NE SINISTRA, lo slogan del Fronte Nazionale, slogan che si deve interpretare "OLTRE I FALLIMENTI DELLA DESTRA E DELLA SINISTRA". Chiarito questo e non credo che sia necessario spiegare a quali fallimenti ci stiamo riferendo, il difficile è come trasformare lo slogan in azione. Per farlo, occorrono i numeri ma per avere i numeri occorre la visibilità; un gatto che si morde la coda e che fa deglutire bocconi amari. Poi le elezioni locali e regionali, una vetrina che consente di avere quella visibilità di cui ogni partito ha bisogno per poter far valere le proprie idee. Allora ti accorgi che per chiudere il cerchio di quel gatto che si morde la coda, manca un terzo elemento, i soldi. "Senza lilleri non si lallera" è un vecchio adagio popolare e senza lilleri non si raggiunge nè la visibilità, nè i numeri necessari ad una partecipazione autonoma. Ma partecipazione a cosa? Partecipazione ad un diritto di voto frutto di battaglie secolari, dove l'invito ad una "astensione coscente" fatto da taluni, altro non è che il nascondersi in una "ignobile"fuga per manifesta incapacità di partecipazione e, soprattutto, di decisione. Bene, ogni decisione da adito a discussioni e la decisione assunta da Adriano Tiglher, presidente del Fronte Nazionale e da Vincenzo De Leo, coordinatore del Fronte Nazionale di Casal di Principe, di aderire ad una lista civica che è collegata al discusso condidato governatore Vincenzo De Luca, non poteva certo non lasciare strascichi, tanto che improvvisamente, dopo mesi di silenzio e disinteresse, improvvisamente i maggiori quotidiani nazionali si accorgono dell'esistenza di questo piccolo partito che pure esiste già dal 1997; non solo, ma dimostrano di conoscere benissimo la storia politica del suo fondatore e presidente, quell'Adriano Tilgher che ha fatto politica per una vita ma che non ha mai vissuto di politica, non avendo mai rivestito cariche istituzionali, anteponendo sempre le strade più complicate ma coerenti con le sue affermazioni, ai facili traguardi. Un'idealista con un passato nell'estrema destra che certo Tilgher mai ha nascosto ed anzi, del quale va fiero in quanto gli consente di poter dire che la destra in Italia ha tradito; che coloro che facevano il saluto romano e si pavoneggiavano dell'appellativo di fascisti, una volta arrivati al potere hanno tradito gli ideali per i quali per un ventennio giovani di destra e di sinistra si sono ammazzati; hanno tradito il popolo e l'Italia, hanno tradito il testamento politico della persona che affermavano di onorare. I nomi sono noti a tutti, avendo fatto parte di governi che dal 1994 ad oggi si sono succeduti alla guida del Paese e delle istituzioni locali.
Votare è un diritto, rinunciarvi è una sconfitta, scegliere è una prova di coraggio
NE DESTRA NE SINISTRA, lo slogan del Fronte Nazionale, slogan che si deve interpretare "OLTRE I FALLIMENTI DELLA DESTRA E DELLA SINISTRA". Chiarito questo e non credo che sia necessario spiegare a quali fallimenti ci stiamo riferendo, il difficile è come trasformare lo slogan in azione. Per farlo, occorrono i numeri ma per avere i numeri occorre la visibilità; un gatto che si morde la coda e che fa deglutire bocconi amari. Poi le elezioni locali e regionali, una vetrina che consente di avere quella visibilità di cui ogni partito ha bisogno per poter far valere le proprie idee. Allora ti accorgi che per chiudere il cerchio di quel gatto che si morde la coda, manca un terzo elemento, i soldi. "Senza lilleri non si lallera" è un vecchio adagio popolare e senza lilleri non si raggiunge nè la visibilità, nè i numeri necessari ad una partecipazione autonoma. Ma partecipazione a cosa? Partecipazione ad un diritto di voto frutto di battaglie secolari, dove l'invito ad una "astensione coscente" fatto da taluni, altro non è che il nascondersi in una "ignobile"fuga per manifesta incapacità di partecipazione e, soprattutto, di decisione. Bene, ogni decisione da adito a discussioni e la decisione assunta da Adriano Tiglher, presidente del Fronte Nazionale e da Vincenzo De Leo, coordinatore del Fronte Nazionale di Casal di Principe, di aderire ad una lista civica che è collegata al discusso condidato governatore Vincenzo De Luca, non poteva certo non lasciare strascichi, tanto che improvvisamente, dopo mesi di silenzio e disinteresse, improvvisamente i maggiori quotidiani nazionali si accorgono dell'esistenza di questo piccolo partito che pure esiste già dal 1997; non solo, ma dimostrano di conoscere benissimo la storia politica del suo fondatore e presidente, quell'Adriano Tilgher che ha fatto politica per una vita ma che non ha mai vissuto di politica, non avendo mai rivestito cariche istituzionali, anteponendo sempre le strade più complicate ma coerenti con le sue affermazioni, ai facili traguardi. Un'idealista con un passato nell'estrema destra che certo Tilgher mai ha nascosto ed anzi, del quale va fiero in quanto gli consente di poter dire che la destra in Italia ha tradito; che coloro che facevano il saluto romano e si pavoneggiavano dell'appellativo di fascisti, una volta arrivati al potere hanno tradito gli ideali per i quali per un ventennio giovani di destra e di sinistra si sono ammazzati; hanno tradito il popolo e l'Italia, hanno tradito il testamento politico della persona che affermavano di onorare. I nomi sono noti a tutti, avendo fatto parte di governi che dal 1994 ad oggi si sono succeduti alla guida del Paese e delle istituzioni locali.