Ribadendo che il diritto al voto è frutto di secolari battaglie e che non condivido l'idea dell'astensione cosciente che ha senso esclusivamente nei referendum abrogativi (frase modificata il 21/05/2015), eccoci fra una decina di giorni a dover decidere chi, magari senza tanto convincimento, delegare a governarci a livello regionale, dove i 3/4 del bilancio sono legati alla Sanità.Finalmente una nuova legge elettorale che va a sostituire quella scandalosa precedentemente creata dal binomio Chiti/Verdini: gli elettori potranno adesso decidere sulle preferenze ed operare con il voto disgiunto, mentre netto è stato il taglio al numero dei consiglieri, 40 anzichè 55. Questo vuol dire che scomparsi i partiti tradizionali che esternavano una qualche forma di ideale, preso atto nell'ultimo quarto di secolo che i governi di colore diverso che si sono alternati alla guida della nazione non si sono differenziati nella politica del lavoro, immigrazione e sicurezza e fornendo agli slogan da campagna elettorale il giusto valore, si può almeno decidere sul singolo politico e scindere il voto ad un candidato governatore da quello del candidato consigliere di una lista, come già accade per le amministrative. Sette i candidati alla carica di Governatore, circa 700 a quella di consigliere, suddivisi in 13 circoscrizioniIl candidato governatore che avrà raggiunto il 40% dei consensi sarà eletto al primo turno; in caso che nessuno raggiunga tale risultato, si procederà al ballottaggio. Il numero e la proporzione dei consiglieri varierà in relazione al governatore vincente, ma la loro graduatoria all'interno della lista di appartenenza, sarà decisa il 31 maggio.Gli elettori dei comuni di Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa, Campi Bisenzio e Calenzano, sono inseriti nella circoscrizione Firenze 4. I partiti avevano la possibilità di usufruire un "listino" sul tipo della vecchia legge elettorale, dove inserire candidati che, in caso di raggiungimento del quorum, entrerebbero in consiglio regionale su disposizione del partito. Solamente la Lega Nord e la lista civica Lega Toscana - Più Toscana, faranno uso di tale opzione che esclude la volontà dell'elettore. Firenze 4 probabilmente esprimerà complessivamente un massimo di due consiglieri complessivi.Fra i candidati al ruolo di governatore, da escludere sicuramente l'uscente Rossi, per tredici anni assessore alla sanità su cui gravano pesanti responsabilità sul "buco" di 430 milioni di euro della ASL di Massa. Si ricorda infatti che Rossi è tutt'ora indagato per aver fatto pressioni in sede di stesura di bilancio affinchè il disavanzo non emergesse e dagli atti della recente assoluzione del Direttore generale di quella Asl, Delvino, sembrano emergere ulteriori e più gravi responsabilità a suo carico. L'ipotesi che Rossi per gli effetti della legge Severino sia costretto a dimettersi una volta eletto, non appare tanto remota. Si prenda atto ad ogni buon conto che i cittadini toscani per risanare tale buco, hanno visto dimezzare i posti letto a fronte dei più alti ticket d'Italia.Senza speranza i candidati Lamioni, Fattori e Chiurli, possono ambire al ballottaggio Giannarelli del M5*, Borghi della Lega Nord e Mugnai di Forza Italia anche se quest'ultimo parte con l'handicap di un partito che ormai non ha più niente da dire e che la sua candidatura è stata presentata molto in ritardo. Di scarsa levatura anche le candidature a suo supporto che non riusciranno certo a spostare una grossa quantità di voti. Diverso discorso per Giannarelli, conosciuto esclusivamente dai fans del M5 stelle ma che potrà avvalersi del solito elemento trainante che è dato dal simbolo. Borghi si dichiara economista e questo andrebbe a suo vantaggio per il semplice motivo che almeno uno nella Lega non usa i migranti per far leva sul mal di pancia dei cittadini. A suo svantaggio il fatto che di economisti sono stati pieni i governi degli ultimi anni, gente che godeva di maggior prestigio di lui e che ci ha condotto nell'attuale posizione economica. Apparentemente incomprensibile, la candidatura di un milanese in Toscana, come se la nostra regione non fosse in grado di esprimere una persona di alto spessore. Stesso discorso per Manuel Vescovi, inserito nel listino dal partito, di origine padovana città di cui mantiene intatto il dialetto: sicuramente la Lega Nord inserirà due persone che non hanno radici in Toscana nel nostro consiglio regionale, costringendo candidati locali e di spessore non inferiore ai citati, a barcamenarsi fra le preferenze come accadrà per l'ottimo Jacopo Alberti. La Toscana viene considerata quale colonia del nord Italia.Andiamo adesso ai candidati della circoscrizione che interessa Le Signe e la Piana Fiorentina: Firenze 4.La conoscenza dei candidati, l'appartenenza ad una forza politica che darà loro maggiore peso e considerazione, le capacità personali legate all'individuazione geografica, dovranno necessariamente pesare sulla scelta dell'elettore. Non pensiamo che ci siano forze politiche in grado di esprimere consiglieri in questa circoscrizione, ad esclusione del PD ed, eventualmente di M5* e Lega tuttavia, pensando che nonostante tutto Rossi riesca a prevalere, Firenze 4 esprimerà un paio di consiglieri probabilmente dalle file del Partito Democratico. La più papabile è Monia Monni di Campi Bisenzio, renziana e sostenuta dalla Saccardi & C. Di contro, ha un passato trascorso da consigliere e assessore nel partito che nella città della pecora aveva portato il comune sull'orlo del fallimento, con lo scandalo dell'urbanistica che nel 2007 l'aveva vista dimettersi pur non rientrando fra gli indagati; non ci piace neppure l'essere membro del consiglio di amministrazione di Publiacqua per quello che tale società esprime nei servizi e nei costi. Boretti Vanessa è un consigliere uscente, subentrata nel 2013 ad un collega dimessosi. Di Calenzano dove ha rivestito la carica di consigliere, ha il bacino elettorale più ristretto, tuttavia può godere delle simpatie dei comitati no aeroporto, avendo votato contrario alle disposizioni del suo partito. Ultima ad aver ufficializzato la sua candidatura, sembra non aver cercato alleanze con i candidati maschi, in virtù della doppia preferenza maschio/femmina. Simone Naldoni da Scandicci, è anche lui un consigliere uscente, subentrato a metà legislatura. Numerosi incarichi prima fra i Democratici di Sinistra e poi nel PD, ha il bacino elettorale più numeroso.
Regionali: Paolo Bambagioni alla resa dei conti
Ribadendo che il diritto al voto è frutto di secolari battaglie e che non condivido l'idea dell'astensione cosciente che ha senso esclusivamente nei referendum abrogativi (frase modificata il 21/05/2015), eccoci fra una decina di giorni a dover decidere chi, magari senza tanto convincimento, delegare a governarci a livello regionale, dove i 3/4 del bilancio sono legati alla Sanità.Finalmente una nuova legge elettorale che va a sostituire quella scandalosa precedentemente creata dal binomio Chiti/Verdini: gli elettori potranno adesso decidere sulle preferenze ed operare con il voto disgiunto, mentre netto è stato il taglio al numero dei consiglieri, 40 anzichè 55. Questo vuol dire che scomparsi i partiti tradizionali che esternavano una qualche forma di ideale, preso atto nell'ultimo quarto di secolo che i governi di colore diverso che si sono alternati alla guida della nazione non si sono differenziati nella politica del lavoro, immigrazione e sicurezza e fornendo agli slogan da campagna elettorale il giusto valore, si può almeno decidere sul singolo politico e scindere il voto ad un candidato governatore da quello del candidato consigliere di una lista, come già accade per le amministrative. Sette i candidati alla carica di Governatore, circa 700 a quella di consigliere, suddivisi in 13 circoscrizioniIl candidato governatore che avrà raggiunto il 40% dei consensi sarà eletto al primo turno; in caso che nessuno raggiunga tale risultato, si procederà al ballottaggio. Il numero e la proporzione dei consiglieri varierà in relazione al governatore vincente, ma la loro graduatoria all'interno della lista di appartenenza, sarà decisa il 31 maggio.Gli elettori dei comuni di Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa, Campi Bisenzio e Calenzano, sono inseriti nella circoscrizione Firenze 4. I partiti avevano la possibilità di usufruire un "listino" sul tipo della vecchia legge elettorale, dove inserire candidati che, in caso di raggiungimento del quorum, entrerebbero in consiglio regionale su disposizione del partito. Solamente la Lega Nord e la lista civica Lega Toscana - Più Toscana, faranno uso di tale opzione che esclude la volontà dell'elettore. Firenze 4 probabilmente esprimerà complessivamente un massimo di due consiglieri complessivi.Fra i candidati al ruolo di governatore, da escludere sicuramente l'uscente Rossi, per tredici anni assessore alla sanità su cui gravano pesanti responsabilità sul "buco" di 430 milioni di euro della ASL di Massa. Si ricorda infatti che Rossi è tutt'ora indagato per aver fatto pressioni in sede di stesura di bilancio affinchè il disavanzo non emergesse e dagli atti della recente assoluzione del Direttore generale di quella Asl, Delvino, sembrano emergere ulteriori e più gravi responsabilità a suo carico. L'ipotesi che Rossi per gli effetti della legge Severino sia costretto a dimettersi una volta eletto, non appare tanto remota. Si prenda atto ad ogni buon conto che i cittadini toscani per risanare tale buco, hanno visto dimezzare i posti letto a fronte dei più alti ticket d'Italia.Senza speranza i candidati Lamioni, Fattori e Chiurli, possono ambire al ballottaggio Giannarelli del M5*, Borghi della Lega Nord e Mugnai di Forza Italia anche se quest'ultimo parte con l'handicap di un partito che ormai non ha più niente da dire e che la sua candidatura è stata presentata molto in ritardo. Di scarsa levatura anche le candidature a suo supporto che non riusciranno certo a spostare una grossa quantità di voti. Diverso discorso per Giannarelli, conosciuto esclusivamente dai fans del M5 stelle ma che potrà avvalersi del solito elemento trainante che è dato dal simbolo. Borghi si dichiara economista e questo andrebbe a suo vantaggio per il semplice motivo che almeno uno nella Lega non usa i migranti per far leva sul mal di pancia dei cittadini. A suo svantaggio il fatto che di economisti sono stati pieni i governi degli ultimi anni, gente che godeva di maggior prestigio di lui e che ci ha condotto nell'attuale posizione economica. Apparentemente incomprensibile, la candidatura di un milanese in Toscana, come se la nostra regione non fosse in grado di esprimere una persona di alto spessore. Stesso discorso per Manuel Vescovi, inserito nel listino dal partito, di origine padovana città di cui mantiene intatto il dialetto: sicuramente la Lega Nord inserirà due persone che non hanno radici in Toscana nel nostro consiglio regionale, costringendo candidati locali e di spessore non inferiore ai citati, a barcamenarsi fra le preferenze come accadrà per l'ottimo Jacopo Alberti. La Toscana viene considerata quale colonia del nord Italia.Andiamo adesso ai candidati della circoscrizione che interessa Le Signe e la Piana Fiorentina: Firenze 4.La conoscenza dei candidati, l'appartenenza ad una forza politica che darà loro maggiore peso e considerazione, le capacità personali legate all'individuazione geografica, dovranno necessariamente pesare sulla scelta dell'elettore. Non pensiamo che ci siano forze politiche in grado di esprimere consiglieri in questa circoscrizione, ad esclusione del PD ed, eventualmente di M5* e Lega tuttavia, pensando che nonostante tutto Rossi riesca a prevalere, Firenze 4 esprimerà un paio di consiglieri probabilmente dalle file del Partito Democratico. La più papabile è Monia Monni di Campi Bisenzio, renziana e sostenuta dalla Saccardi & C. Di contro, ha un passato trascorso da consigliere e assessore nel partito che nella città della pecora aveva portato il comune sull'orlo del fallimento, con lo scandalo dell'urbanistica che nel 2007 l'aveva vista dimettersi pur non rientrando fra gli indagati; non ci piace neppure l'essere membro del consiglio di amministrazione di Publiacqua per quello che tale società esprime nei servizi e nei costi. Boretti Vanessa è un consigliere uscente, subentrata nel 2013 ad un collega dimessosi. Di Calenzano dove ha rivestito la carica di consigliere, ha il bacino elettorale più ristretto, tuttavia può godere delle simpatie dei comitati no aeroporto, avendo votato contrario alle disposizioni del suo partito. Ultima ad aver ufficializzato la sua candidatura, sembra non aver cercato alleanze con i candidati maschi, in virtù della doppia preferenza maschio/femmina. Simone Naldoni da Scandicci, è anche lui un consigliere uscente, subentrato a metà legislatura. Numerosi incarichi prima fra i Democratici di Sinistra e poi nel PD, ha il bacino elettorale più numeroso.