Lo zibaldone

Paolo Bambagioni confermato in consiglio regionale


L'icona di Paolo Bambagioni per queste elezioni era data dai guantoni da pugile. C'era da combattere contro i tanti fallimenti del suo partito a livello locale e nazionale, contro i tanti avversari interni derivati da scelte coraggiose che lo avevano reso una specie di mosca bianca, ma soprattutto c'era da dimostrare che contro Renzi si poteva, lui che con coerenza e coraggio non si era mai piegato a convenienze relative ai cambiamenti di umore dell'elettorato. Per Bambagioni sulle spalle cinque anni di delusioni politiche, con il fallimento di tutto quanto era nel suo programma, dalla viabilità alla sanità; apparentemente abbandonato dal partito , ma non dagli amici, politicamente inspiegabile quindi la sua rielezione e riconducibile solamente ad una macchina elettorale capillare, alla sua vicinanza all'associazionismo e, vogliamo pensare, alla coerenza e coraggio politico dell'uomo, dove per l'ennesima volta non ci stancheremo di tornare all'argomento Forteto.Oltre ogni aspettativa quindi il suo risultato,  secondo nella circoscrizione Firenze 4 con 6183 preferenze, di poco dieto alla renziana Monni, che godeva dell'appoggio spasmodico dei vertici del PD, e ben davanti a Vanessa Boretti, altro consigliere uscente, appoggiata dai comitati no areoporto di Campi, Sesto e Calenzano. Enormemente più lontano l'altro candidato, lo scandiccese Naldoni, che godeva del più ampio bacino elettorale. Signa, suo feudo, vedeva uno dei migliori risultati elettorali del PD in ambito regionale con 2/3 di schede che riportavano la sua preferenza, a dimostrazione che il consenso è confluito anche da elettori di diversa estrazione politica; voti alla persona e non a Rossi, grazie al voto disgiunto, che hanno consegnato il secondo seggio al politico signese.Adesso è il momento di agire: viabilità e Renai, in unica visione coordinata, gli obiettivi. Si richiede trasparenza e partecipazione. Saranno cinque anni in cui si dovrà scegliere e scegliere bene, perchè le cicatrici urbanistiche risulterebbero insopportabili per il territorio, un territorio già troppo deturpato da interventi che ben poco a cuore avevano l'interesse collettivo. Buon lavoro consigliere.