Lo zibaldone

Omicidio Stradale: teatrini e contraddizioni


Certo, prima o poi sarà approvata, con tutte le contraddizioni che ne sono proprie e contro la volontà degli stessi parlamentari, la tanto richiesta legge sull'omicidio stradale sarà comunque approvata. Ma chi la vuole?A parole tutti, nei fatti nessuno. Tutti i partiti hanno speso promesse, e come non farlo di fronte ad associazioni di familiari che hanno perso violentemente i loro cari? Tuttavia le promesse devono essere rispettate, ma come fare a votare una legge che inasprisce le pene fino a parificarle all'omicidio volontario, una legge che può colpire chiunque, operaio e professionista, studente o disoccupato, magistrato o poliziotto? Chiunque può mettersi alla guida di un veicolo dopo una cena di addio al celibato, una cena con la fidanzata o la moglie, una cena di lavoro od una semplice pizza alla casa del popolo; e come non sorseggiare un paio di calici di vino nel bel Paese, che vanta fra i nettari più buoni al mondo? La legge non punisce l'ubriachezza, ma l'ebrezza, una condizione ben diversa che abbraccia tutti coloro che non sono astemi, senza distinzione di sesso, razza e casta. Ed ecco quindi che tutti noi possiamo trovarci, improvvisamente, dalla condizione di facili censori a quella di assassini premeditati. Certo la legge, non punisce solo la guida in stato di ebrezza da alcol, ma anche quella sotto alterazione psico-fisica da assunzione di sostanze stupefacenti. Ricordate qualche annetto fa, quando la trasmissione Le Iene (mi sembra), fece un'indagine sull'uso di droghe da parte dei parlamentari? Fu uno scandalo, che come tutti gli scandali italiani non ebbe seguito, ma che testimoniò la larga percentuale di deputati e senatori che ne facevano uso. Nello stesso periodo, sembra che i pesci che ancora loro malgrado stazionano in Arno, denotassero un comportamento inusuale e non dovuto alle sostanze chimiche tipiche dell'inquinamento moderno, ma dalla grande quantità di cocaina che tramite le urine dei fiorentini infestava il fiume dantesco. Uso da addebitare ai giovani? Ma anche no! E che dire poi del rispetto dei semafori rossi e dei limiti di velocità, oltre che dei comportamenti nell'impegnare le intersezioni? Tutti ligi? Ma anche no! E si guardi bene, più i conducenti sono avanti con gli anni e con la posizione sociale, meno accettano di subire soprusi ed angherie da parte di chi è deputato a fare rispettare il codice della strada. Ed ecco quindi che se ti provi a contestare una semplice sanzione amministrativa di un centosessantino di eurini a chi transita per esempio a 90 km/h nel lungarno A. Moro, fra attraversamenti pedonali e giardini, sei tacciato di essere colui che di professione fa il gabelliere. Certo, come ti permetti di pensare che tal professionista non sia in grado di arrestare il veicolo, una Mercedes, non appena avvistata la vecchietta sulle strisce. Cazzo, non guido mica una Panda!Si, la legge sull'omicidio stradale prima o poi sarà approvata, con tutte le sue lacune, come per esempio quella di non considerare pericoloso chi Chatta alla guida, fonte di un numero di incidenti stradali ben superiori rispetto a chi guida in stato di ebrezza da alcol o droga, ma considerare anche l'uso dello smartphone, sarebbe veramente troppo: chi non è in grado di guidare senza chattare? Meglio sarebbe dire: quanti non guidano senza essere tentati di far uso del telefono cellulare o dello smartphone? Per quanto sopra, da una parte troviamo le associazioni dei caduti della strada che gridano vendetta per leggi che attualmente rispecchiano la normativa generale italiana che rappresenta il diniego della certezza della pena (si perchè le pene già ci sarebbero), dall'altra, la maggioranza degli italiani che sanno benissimo che con un bicchiere di vino, una telefonata, una canna od un passaggio con il rosso od il superamento dei limiti di velocità, si potrebbero improvvisamente trovare senza patente per anni, se non in carcere in qualità di assassino. Nel mezzo una classe politica che deve prendere una decisione, una classe politica che non ha palle per decidere e che dimostra come sempre più attitudine alla fuga ed ai teatrini parlamentari.Per adesso, ognuno gioca la sua parte: la legge torna indietro grazie alla colpevole assenza dal luogo di lavoro (a proposito a quando l'espulsione dalla camera per gli assenteisti) di quasi tutto il gruppo parlamentare del PD che da solo avrebbe avuto i numeri per approvarla qualora voluto, d'altro canto, è triste vedere lo spettacolo fornito da alcuni parlamentari promotori della mozione vincente che si lanciavano nei soliti atteggiamenti che dovrebbero essere tipici dei soli palinsesti comici.Una pagina negativa per tutti quindi, e lo sarà negativa anche dopo l'approvazione, perchè siamo sicuri che ci troveremo nelle condizioni della tristemente famosa Bossi/Fini, una legge tanto acclamata quanto inutile, utile solamente alla marea di avvocati che pullula la penisola. Cari parlamentari, è proprio il caso di dire che avete voluto la bicicletta, adesso è il caso di pedalare! (a propostito, non serve una legge ma la cancellazione di una sola parola per rendere più sicuro il transito delle biciclette la notte; la parola è motore, leggete l'articolo 153 del CDS e capirete che per obbligare le biciclette ad accendere le luci la notte, dovete cancellare il termine m o t o r e. E' troppo?)