Lo zibaldone

Bambagioni spina nel fianco del PD


Ed eccoci nuovamente a Bambagioni, il politico che ha deciso di non piegarsi alle mode ed ai voleri del potere detenuti dal suo stesso partito, quel PD plasmato da un Renzi da sempre in divergenza con il Bamba, come semplicemente viene chiamato il consigliere regionale nella sua Signa. Bambagioni sta tenendo fede a quella che era la sua immagine elettorale, con i guantoni da boxer, a dimostrare che non si sarebbe piegato a compromessi di comodo.
Ex democristiano, cattolico praticante, non ha fatto come la maggior parte dei suoi colleghi che hanno svenduto i propri ideali; la sua seconda elezione al consiglio regionale non è stata frutto di accordi di scuderia così come non è stata certo gradita ai vertici del PD. Ed eccolo infatti che dopo aver promosso la commissione d'inchiesta sul Forteto che lo ha visto artefice di un'indagine che ha messo a nudo il malaffare ed il degrado morale di certa politica e di certa magistratura, indagine dove tutti ora si sono gettati ergendosi a paladini di un qualcosa che fino ad ieri avevano volutamente ignorato, Bambagioni non ci ha pensato un solo momento lo scorso ottobre a schierarsi con Lega e Forza Italia contro il provvedimento che voleva l'utilizzo dei termini genitore uno e genitore due sui moduli di accesso ai servizi regionali. Fu una decisione che fece andare su tutte le furie certa Stefania Saccardi ma quello che è fondamentale, la motivazione: l'importanza delle parole, "perchè sulle parole si modella il pensiero"! Come dire, se la lingua parla ancora di padre e madre, il concetto ancora esiste, se i due termini si perdono,  viene meno anche il concetto; ecco quindi spiegato anche l'abuso che si fa dei termini inglesi che non distinguono maschio da femmina o che sono di più difficile comprensione da parte della collettività, come accaduto con la legge Cirinnà che chiedeva l'approvazione dello  "stepchild adoption".Ecco quindi che il Bamba non perde occasione per motivare il suo voto contrario in commissione sanità relativamente alla nomina a direttore generale dell'Area vasta Sud Est della Asl di Desideri. Bambagioni non ha peli sulla lingua: Desideri non rispetta le direttive nazionali del Decreto Madia che vieta incarichi nella Pubblica Amministrazione a chi abbia raggiunto l'età della pensione, ma soprattutto, per Bambagioni Desideri nella sua precedente attività "si è reso più sensibile alle pressioni della politica e meno a premiare il merito".  Lotta alla pedofilia ed al malaffare, identità culturale e trasparenza nelle scelte utilizzando il criterio meritocratico, rappresentano principi che ci trovano accando al consigliere regionale Bambagioni, che con il suo operato mette a nudo meglio di qualsiasi forza di opposizione, quanto di marcio vi sia nel Partito Democratico.