Lo zibaldone

Renzi incassa e ringrazia un'opposizione sempre più demenziale


Prima o poi cadrà e speriamo che non sia tardi, perchè non sarà grazie all'attuale classe politica che gli si oppone, ma perchè la situazione generale sarà tale da non essere più sostenibile ed allora, le stesse lobby che adesso lo sorreggono, creeranno un'altro "ebetino" in grado di sostituirlo, come ama definirlo Beppe Grillo. La partita questa volta si è giocata fuori dal parlamento, sono stati coinvolti gli elettori e questo amplificha ulteriormente l'eco della sconfitta o della vittoria, a seconda della posizione; campo di gara è stato il referendum abrogativo detto "delle trivelle". E' infatti proprio grazie al piccolo, quasi inutile referendum del 17 aprile che Renzi ha incassato un'altra vittoria personale mentre la sua opposizione interna ed esterna, dimostrava per l'ennesima volta lo scarso acume politico che da anni la contraddistingue, ad iniziare dall'aver consentito ad un non eletto di governare questo Paese. Mai, in Italia, si era vista una così ampia coalizione che abbracciava tutto l'arco costituzionale ed oltre, dall'estrema sinistra all'estrema destra. Sulla popolazione è stato effettuato un terrorismo psicologico solitamente proprio dei regimi e non certo dei sistemi democratici, fino alla negazione di un dettato costituzionale, quello sancito dall'art. 75 che, contrariamente agli altri sistemi elettorali, per il referendum abrogativo prevede il quorum ed infatti i padri costituenti hanno così deciso: "«La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi». Quale il motivo per l'inserimento di un quorum? E' evidente che se l'elettore, pur avendone diritto, rinuncia a partecipare al voto, vuol dire che non è interessato o non ritiene di dover abrogare la norma indicata! Democraticamente è tanto difficile da capire? Sono certo che le classi dirigenti dei partiti hanno ben compreso il contenuto della norma costituzionale, ma da politici di basso rilievo quali sono, mentono sapendo di mentire, come affermò Craxi al processo Cusani per altri temi. Diverso, molto diverso, il referendum che dovrebbe esserci il prossimo ottobre; in questo caso si tratta di un referendum che andrebbe non ad abolire ma ad approvare le riforme costituzionali del governo Renzi, come sancito dall'art. 138 della costituzione. In questo caso Terracini & C. non hanno previsto nessun quorum e la modifica costituzionale passerebbe con la maggioranza dei voti qualsiasi sia la percentuale dei votanti. Bene, in questo caso, ma solo allora, si può ritenere essere di fronte ad un diritto/dovere. A proposito, chi scrive ieri ha votato, ma per un diritto non per un dovere