Lo zibaldone

Amministrative 2016: perde solamente la destra


 Per Renzi poteva andare meglio ma questo risultato e la probabile sconfitta ai ballottaggi di Roma e Milano è preventivabile; la sua stella non splende più come per le europee. Berlusconi si toglie qualche sassolino dalla vecchia ciabatta e ridimensiona Salvini che è al 2% nella capitale mentre a Milano non ha l'impennata auspicata, piazzandosi poco più che al 10%, la metà di Forza Italia, con il flop di Maroni che, capolista a Varese, ha preso poco più di 300 preferenze, la metà di quante ne prese Fossi Marinella due anni fa a Signa! Sale in maniera esponenziale il Movimento 5 stelle a Roma, ed è al ballottaggio anche a Torino dove scompare il centro destra. La sinistra di Fassina ottiene quei tre voti preventivabili e niente di più. Risultati che al totocalcio non avrebbero fatto guadagnare più di tanto. Tutto secondo previsioni quindi o.... quasi. Quel quasi è doveroso, se si pensa che in Italia, a differenza di quanto accade in Europa, non decollano i partiti di quella destra sociale antiliberista che avrebbe dovuto saper cogliere il disagio di una crisi economica che nel nostro Paese più che in altri, non vede la fine. Quali siano i motivi, dovranno analizzarlo i leader della destra storica, che a questo punto rischiano di essere etichettati come eterne comparse nella politica italiana, una miriade di movimenti e partiti che non riescono a coaugularsi con un programma comune ma, soprattutto, che non riescono a interagire con gli elettori. Eppure la militanza non manca, la presenza fra la gente è sempre più costante, tuttavia accade che a Roma, dove è più rappresentativo, Casapound supera di poco l'1% pur con l'assensa delle altre sigle storiche della destra sociale.Chi scrive non ha certo la pretesa di essere titolare di critica politica, cosa che spesso manca anche a chi per ciò gode privilegi non comuni, tuttavia internet consente adesso non solo di essere allenatore di calcio, ma anche cronista, pubblicista, economisata e..... politico e quindi, perchè non approfittare di questa possibilità a costo zero?A parere dello scrivente esiste già un bipolarismo: PD/Forza Italia da una parte, Movimento 5* dall'altra.Che PD e FI siano due facce della stessa medaglia, è chiaro a tutti e, parafrasando Craxi, non vede solo chi non vuol vedere. Renzi è una creatura di Berlusconi, fin dalla nascita ovvero dalla sua elezione a Sindaco di Firenze ed il cui governo altro non fa che attuare i programmi che un tempo erano del politico di Arcore. Alfano prima e Verdini adesso, non rappresentano altro che due mosse studiate per poter portare avanti quel progetto, resosi possibile grazie all'incapacità politica di quella sinistra che da un paio di anni scodinzola ed abbaia all'interno del PD dopo aver incredibilmente perso le elezioni già vinte del 2013. Centro sinistra e centro destra quindi uniti in un'unica realtà nel binomio Berlusconi/Renzi, padroni in Italia quanto bistrattati all'estero. Il rimanente del centro destra, è relegato a mera comparsa, avendo perso ogni credibilità dopo un ventennio di governo alternato e dopo un ingrato voltafaccia nei confronti di chi, Berlusconi appunto, ha concesso a politici di basso profilo, una visibilita e delle posizioni assolutamente superiori ai loro meriti. Il Movimento 5 stelle in Italia rappresenta quello che sono le destre estreme nel resto d'Europa, ovvero il contenitore dei delusi, di coloro che, pur condannando incapacità e immoralità di certa classe politica, vuole ancora esercitare il suo diritto di voto. Già, il M5*, quel partito con la testa a destra e la base a sinistra, il partito che con la sua maniacale politica dal basso, rappresenta la più semplice opportunità di infiltrazione per quei gruppi mafiosi che hanno la capacità più di ogni altro di "sterzare" i voti nelle urne, figuriamoci la manciata di preferenze che occorrono per creare le liste pentastellate; quel M5* che già adesso amministra in una quindicina di comuni ed è per il 50% di questi alle prese con la magistratura.  Dopo questo bipolarismo, il nulla, le comparse. Una sinistra che dopo la fallimentare esperienza Prodi ha perso ogni credibilità, abbandonata adesso anche dal suo tradizionale elettorato che nelle le battaglie per i cosiddetti diritti civili e la politica di integrazione degli stranieri e disintegrazione degli italiani, sono ormai soppiantati dalla base grillina. In ultimo, e non solo per numeri ma anche per meriti politici, la cosiddetta estrema destra, che ormai da 75 anni e dopo lo stillicidio politico dei suoi ex dirigenti, non riesce a trovare argomenti ed argomentazioni in grado di far sua la fiducia degli elettori, degli scontenti, di coloro che affermano che andava meglio quando andava peggio.Una miriade di sigle, fra partiti e movimenti, che spesso fanno le alleanze più disparate e contraddittorie per riuscire a "sistemare" qualcuno su una poltroncina e cosi abbiamo visto movimenti di identità nazionale, inserire i loro militanti nelle liste di partiti secessionisti, oppure partiti che pure predicano assoluta indipendenza e rottura con il potere corrotto, appoggiare con propri iscritti, liste contenenti personaggi di dubbia moralità. E che dire di chi da sempre non si riconosce nel sistema così costituito, ma pur di avere visibilità si concede allo stesso sistema e a chi lo rappresenta? 
Ci si vende per poco e questo vendersi costa alla destra italiana il prezzo di essere l'unica destra europea che regredisce invece di crescere: neppure la crisi economica e l'immigrazione incontrollata sono bastati alla destra sociale e nazionalista per riuscire ad emergere e far presa almeno fra quegli elettori che sono definiti "i nuovi poveri" gli ultimi, coloro che sono andati ad incrementare quella fascia di persone che non riesce a mettere insieme un pasto decente ogni due giorni, una percentuale che nel 2015 ha raggiunto il 15% della popolazione. Eppure, i partitucoli, anche quando riescono a raggiungere le firme per le tornate elettorali, non raggiungono neppure l'1% dei consensi. E come potrebbe essere diversamente? Dal '45 la destra italiana, i cosiddetti neofascisti, sono utilizzati come un taxi, ma finchè questo avveniva ad opera di personaggi di alto spessore politico ed economico come Mattei e De Gasperi, poteva anche essere comprensibile e non sminuente, ma non adesso che avviene a favore di un signore che si chiama Salvini e finchè i leader della destra italiana si porranno al servizio di tale mediocrità, chiare saranno le ragioni di un fallimento che allo stato attuale, non vede inversioni di tendenza.Foto condivise da internet.