Il Simeto

Il terzo ponte romano sul Simeto (Ponte di Centuripe)


Non si trova sul corso del fiume, ma spostato a circa 380 m ad ovest dell’attuale corso del Fiume Simeto e 750 m a sud del moderno ponte denominato “Ponte Barca di Biancavilla”.Si trova alle coordinate:  37°35’53, 86” nord  - 14°49’30,71” estIl prof. Giovanni Uggeri lo inserisce nel suo elenco di ponti romani e ne trascrive le descrizioni di Jean Houel (circa 1770) e di Ignazio, V principe di Biscari (1779), che riferiscono di un ponte a sei o sette archi, già allora in buona parte sepolto sotto terra.Houel spiega che poté constatare che il corso del Simeto, dall’epoca romana alla fine del Settecento, si era spostato verso est, per cui “la sua estremità orientale (del ponte) tocca oggi la riva occidentale del fiume”. Evidentemente il Simeto ha subito dal Settecento ad oggi un ulteriore consistente spostamento ancora verso est.Attualmente si vedono quattro grossi segmenti allineati da O-NO a E-SE, della larghezza di circa 3 metri e della lunghezza di 6 – 8 metri ciascuno, non più  perfettamente in asse. Essi poggiano su un’area pianeggiante, alluvionale, e non si intravedono parti di arco, che potrebbero essere affondati sotto terra.La struttura è in massima parte un calcestruzzo di malta che lega piccoli pezzi di pietra lavica, ma, in una zona più limitata, gli inserti sono costituiti da spezzoni di laterizi. Si riscontrano poi dei paramenti realizzati con laterizi di grande dimensione, dello spessore di 5 - 6 cm e della larghezza di cm 502. Nel segmento più ad ovest si intravede una superficie regolare su cui poteva essere ancorato lo strato finale in lastroni di pietra lavica che costituiva il piano di scorrimento per i carri. Link: kentoripa.altervista.org