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amaretradire il 10/08/06 alle 19:32 via WEB
LA SINCERITA'
Un'altro mito collettivo che accompagna i partner è la sincerità. Ci facciamo carico di un dovere di trasparenza, come se l'intimità implicasse l'espressione non mediata di ogni elemento della nostra interiorità, sia un pensiero, una fantasia, una debolezza.
A certe condizioni il confronto con l'altro può rappresentare senz'altro un ponte verso la nostra interiorità, ma ciò non va confuso con un'apertura irriflessa e spontaneistica soltanto capace di produrre danni.
Ancora una volta l'idealizzazione dell'amore significa di fatto il suo tradimento. Il senso comune va dunque rovesciato: il rispetto e l'amore per l'altro esigono una distanza.
Nella negazione di questa distanza risiede il disconoscimento della soggettività dell'altro ed è forse per questo che i rapporti più duraturi risultano esere quelli in cui i due partner accettano la realtà della separazione.
Il desiderio di condividere tutto con l'altro, anche gli aspetti più intimi e privati, non è altro che il desiderio di fusione primigenia, della fusione con la madre, nel seno della quale non esistono conflitti ma una compresenza di contenuti.
La separatezza, che sola ci salvaguarda, è vissuta come un tradimento. Questo vicendevole prendersi cura messo in atto da individui adulti secondo modalità che sono proprie di fasi precedenti lo sviluppo, è funzionale a una logica autoritaria e deleterio per il patrimonio creativo dei partner.
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