MA CIAOOOOOOOOOOOOOO

Post N° 170


Squillino le trombe, entrino le squadre. Con questa frase iniziava dagli studi di Corso Sempione di Milano "Chissà chi lo sa", ovvero una delle trasmissioni che è rimasta maggiormente impressa nella mente dei ragazzi  e degli adolescenti vissuti negli anni ’60 e ’70. Ogni sabato, alle 17 e 45, tutti i ragazzi dell’epoca si sedevamo davanti al televisore di casa e cominciavano a tifare per i loro coetanei che avevano la fortuna di far parte delle scuole prescelte a partecipare alla trasmissione.Compariva sugli schermi il presentatore Febo Conti: si affacciava nelle nostre case con il suo volto sorridente e presentava le due squadre che di lì a poco si sarebbero incontrate. In mano aveva sempre una cartella con un grosso punto interrogativo: era il simbolo delle domande che avrebbero dato inizio alla sfida fra i due gruppi di ragazzi.L’ideatore di questa trasmissione fu Cino Tortorella che per l’occasione aveva smesso i panni sgargianti del Mago Zurlì dello Zecchino d’Oro.Le squadre sfidanti erano composte ognuna da sette ragazzi provenienti dalla stessa scuola: la competizione si svolgeva sulla base di domande di cultura generale e di enigmi e giochi vari. Una delle caratteristiche particolari di questa trasmissione era il montepremi che, visto con gli occhi di oggi, fa sicuramente sorridere: il premio finale era composto da un consistente numero di libri che andavano alla biblioteca della scuola vincente. Che differenza rispetto ai premi degli odierni telequiz e del denaro che viene profuso in maniera sfacciata anche a chi riesce a rispondere correttamente, sorretto dai soliti ’aiutini’, alle domande più semplici!