SOGNO OBAMA

Sventato complottoper uccidere Barack Obama


WASHINGTON - Il candidato democratico alla Casa Bianca Barack Obama e altri 102 cittadini americani sono stati nel mirino di un possibile attentato in Tennessee. Lo ha rivelato la Atf - Bureau of alcohol, tobacco, firearms and explosives - una divisione del dipartimento americano di Giustizia che ha il compito di prevenire reati federali commessi con armi da fuoco o esplosivi e combatte il contrabbando di alcol e tabacco. Il complotto sarebbe stato messo a punto da skinhead neonazisti, due ragazzi di 18 e 20 anni, Paul Schlesselman e Daniel Cowart, che sono stati arrestati. Nel mirino ci sarebbero stati studenti neri, ma il massacro doveva estendersi poi su scala nazionale e raggiungere, come obiettivo finale, il candidato dei democratici alla Casa Bianca. Il piano era di uccidere 88 afroamericani e decapitarne 14 - numeri considerati simbolici nella comunità razzista della cosidetta "supremazia bianca", la cui somma dà 102 - per poi culminare nell'attentato al senatore Obama. Il numero 88 significa "Heil Hitler" e viene usato spesso nella letteratura neonazi. La lettera "H" è l'ottava dell'alfabeto, da qui 88, secondo quanto spiega il sito della Anti-Defamation League, organizzazione di matrice ebraica che si batte contro razzismo ed antisemitismo. Il numero 14 è legato invece al numero delle parole della frase "We must secure the existence of our people and a future for white children" (Dobbiamo assicurare l'esistenza del nostro popolo e un futuro per i bambini bianchi). La frase è attribuita a David Lane, protagonista di attentati a sfondo razziale negli anni Ottanta, morto in una prigione americana lo scorso anno mentre scontava l'ergastolo. Non è chiaro quanto la minaccia fosse fondata, e se il senatore Obama sia stato realmente in pericolo, ma le autorità l'hanno considerata sufficientemente seria anche se il piano sembrava ancora lontano da ogni realizzazione. I due ragazzi - che si erano conosciuti su internet - sono stati arrestati in Tennessee, nella Crockett County, con l'accusa di possesso illegale di fucili a canne mozze e di minacce ad un candidato alla presidenza. Uno dei due ha raccontato che volevano rapinare un negozio di armi per poi fare una strage, aprendo il fuoco sugli studenti di una scuola nei pressi di Memphis, in prevalenza neri, e di assassinare Obama durante un comizio che avrebbe tenuto nell'istituto, sparandogli da un'auto in corsa o da una finestra. Sapevano che non sarebbe stato facile: "Pensavano di non riuscirci, ma contavano sul fatto di essere uccisi mentre ci provavano", ha detto Jim Cavanaugh, un agente speciale della Aft, divenendo così martiri per la loro causa. Obama è dalla metà del 2007 sottoposto a stretta protezione da parte del Secret Service, l'agenzia federale americana che si occupa di tutelare il presidente degli Stati Uniti e i candidati alla Casa Bianca. A pochi giorni dal voto del 4 novembre, il senatore dell'Illinois, che se eletto diventerebbe il primo presidente afroamericano degli Stati Uniti, risulta nei sondaggi in testa rispetto al rivale repubblicano John McCain. Il senatore è stato più volte minacciato di morte e da agosto sono già sette le persone arrestate con l'accusa di volerlo assassinare: un uomo di 47 anni venne fermato all'inizio di agosto in Florida. Nella sua auto, parcheggiata poco distante da un albergo in cui il senatore avrebbe dovuto alloggiare, furono trovate armi e munizioni. L'uomo, accertò la polizia, era un mitomane, che però poche settimane prima si era vantato con alcuni colleghi dicendo di voler uccidere Barack Obama. Sempre nello stesso mese quattro neonazisti furono arrestati a Denver, nell'ipotesi che stessero preparando un attentato contro di lui. Oggi gli ultimi due arrestati, anche loro neonazi, legati all'ambiente dei "white suprematist". (fonte: La Repubblica)