Sogno e realtà

PER NON DIMENTICARE IL 19-7-1992


Chi era Paolo Borsellino, il giudice che ha lottato contro la mafia e in certi casi contro lo Stato? Era innazitutto un Uomo con i sentimenti, le emozioni e le paure che accompagnano normalmente la vita di ognuno. Mi piace ricordarlo come un Eroe della porta accanto capace di trasmettere dei valori positivi per le generazioni future. Stamattina presto ho riletto alcune sue frasi che 15 anni fa mi avevano colpito al punto di annotarle, le ho trovate attuali oggi quanto tanto tempo fa. Testimonianza ed Esempio di vita, le sue parole lo descrivono più di ogni mio ricordo. "La paura è normale che ci sia, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, sennò diventa un ostacolo che ti impedisce di andare avanti."
"Un pentito è credibile solo se si trovano i riscontri alle sue dichiarazioni. Se non ci sono gli elementi di prova, la sua confessione non vale nulla. E' la legge che lo dice...e io sono un giudice che questa legge deve applicarla. I rapporti tra mafia e politica? Sono convinto che ci siano. E ne sono convinto non per gli esempi processuali, che sono pochissimi, ma per un assunto logico: è l'essenza stessa della mafia che costringe l'organizzazione a cercare il contatto con il mondo politico. ...e' maturata nello stato e nei politici la volontà di recidere questi legami con la mafia? A questa volontà del mondo politico non ho mai creduto". "Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione....per amore. La sua vita è stata un atto d'amore verso questa città, verso questa terra che lo ha generato. Perché se l'amore è soprattutto ed essenzialmente dare, per lui, amare Palermo e la sua gente ha avuto e ha il significato di dare a questa terra qualcosa, tutto ciò che era possibile dare delle nostre forze morali, intellettuali e professionali per rendere migliore questa città e la patria a cui essa appartiene. ..Sono morti tutti per noi, per gli ingiusti, abbiamo un grande debito verso di loro e dobbiamo pagarlo, continuando la loro opera...dimostrando a noi stessi e al mondo che Falcone è vivo". "Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell'aldilà. Ma l'importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento... Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno".Dietro quelle stragi ancora tante ombre clicca