Sogno e realtà

C'è solo un CAPITANO


Mi manca da juventino e da capitano, e credo che manchi allo sport italiano in genere. Era una persona speciale, capace di dare entusiasmo, di esaltare una sana rivalità, con quelle battute piccanti che alla fine lasciavano un sorriso. Era un bel calcio, quello…». LA PRIMA VOLTA - Il capitano bianconero racconta il suo primo incontro con l'Avvocato: «Ricordo la prima volta che l’ho incontrato, ero giovanissimo, avevo diciotto anni, durante il ritiro di Villar Perosa siamo andati nella sua villa, dove ci ospitò per un quarto d’ora. Forse non sapeva neanche chi fossi, anzi… da grande intenditore lo sapeva. Ma, giustamente, ha chiacchierato e parlato con i grandi giocatori di allora, non con me. Non era mai banale, qualsiasi telefonata, qualsiasi chiacchierata, riusciva sempre a sorprenderti». OGGI SENZA L'AVVOCATO - Se Agnelli fosse ancora vivo «sarebbe molto molto orgoglioso di noi, avrebbe sottolineato la forza e la grandezza di chi è rimasto, della squadra dell’anno scorso che, in mezzo a tante difficoltà, è riuscita a fare una stagione fenomenale e a riportare la Juventus in serie A. Se lui fosse ancora qui molte cose non sarebbero mai capitate, e non parlo solo dell’anno scorso» Grazie Alex per aver dato voce ai nostri pensieri...Si se lui fosse ancora qui le cose sarebbero diverse!