Sogno e realtà

FIERA DI ESSERE TERRONA


  Dopo le assurde dichiarazioni dell'onorevole Gelmini sulla disparità delle scuole tra nord e sud ora abbiamo un'altra perla o forse dovrei dire smeraldo, visto il colore verde politico che ne è l'origine. Stavolta è Borghezio il filosofo. Riporto un brano dell'intervista"Che da questo punto di vista ci siano due Italie e due realtà molto diverse è esemplarmente vero. Non significa certo che sia imputabile a uno stato di inferiorità intellettuale; ma fatta questa premessa mi pare molto evidente che il gap ci sia. Per tutta una serie di ragioni, non escluse quelle relative al fannullismo e al burocratismo particolarmente imperanti in quelle regioni, la qualità e il livello tecnico del servizio scolastico offerto in quelle università e scuole è largamente lontano dalle medie europee. Questa è una realtà che è sotto gli occhi di tutti ed era ora che qualcuno avesse il coraggio di dirlo con chiarezza. Il fatto che a dirlo sia stato il ministro in carica è molto importante; segno che si comincia a riconoscere l'esistenza di questi problemi speriamo che si cominci ad affrontarli seriamente, perché che una parte del Paese non abbia un offerta scolastica, universitaria e post-universitaria adeguata rappresenta una palla al piede per lo sviluppo di tutto il Paese...Da tempo sosteniamo che si debba mettere fine a questa sorta di colonialismo che lo stato centralista ha imposto al Nord, facendoci invadere, non solo da insegnanti, ma anche da magistrati, questori e prefetti. E' una situazione che meriterebbe di essere portata all'attenzione dell'Onu, se dovesse continuare, perché è una situazione tipica da paese coloniale. Per fortuna con le riforme istituzionale si potrà mettere mano anche a questa stortura vergognosa.... Trovo che sia gravissimo il fatto che anche a livello scolastico la cultura della Padania sia stata ostracizzata e che vengano imposti, oltre all'italiano, cultura e modi di parlare e di esprimersi di alcune regioni del Sud e di Roma. Ostracismo che ha sempre riguardato solo e soltanto il Nord". Che il mio amato Sud abbia dei problemi è un dato oggettivo inconfutabile, ma questa intolleranza assurda distorce totalmente la realtà. Il problema di fondo non è la carenza strutturale delle scuole e dei suoi insegnanti, quanto la necessità di portare una paga a casa La maggior parte dei giovani che abbandonano la scuola non lo fanno per pigrizia o per incompetenza. Personalmente, ho il rimpianto, di non aver preso la laurea, ne ho parlato altre volte ed in più sedi. E' rimasto il mio più grande desiderio, insieme alla voglia di imparare il latino, al punto di promettere a me stessa che il giorno in cui potrò smettere di lavorare, avessi anche 80 anni mi iscriverò alla facoltà di lettere. Io non ho potuto farlo, la mia famiglia non aveva le possibilità economiche che me lo permettesse. E non diciamo che la scuola costa poco, basterebbe chiedere tra una decina di giorni, la spesa per i libri della scuola dell'obbligo per rendersi conto che non è facile sostenere tali spese. Dopo il diploma ho iniziato a lavorare, e continuo a farlo con fierezza e con l'orgoglio di aver contribuito alle spese dei miei, come i miei fratelli hanno fatto prima di me. Signor Borghezio, quando lo stato ci permetterà di studiare sia certo che di quei quattro ragazzi che abbandonano molto probabilmente ne resterà solo uno. E non si permetta più di appellarmi fannullona.A sua discolpa tuttavia comprendo il suo parametro di paragone, la cui preparazione e cultura resta per tutti noi inarrivabile, sicuramente il figlio del senatur!