Sogno e realtà

La voce nel silenzio


Leggevo stamane su una vecchia rivista l’esperienza di due volontarie in una casa di riposo. Due ragazze diplomate al conservatorio una in pianoforte e l’altra in violoncello, entrambe specializzate in musicoterapia, raccontavano del grande contributo della musica nella ripresa della comunicazione e delle relazioni interpersonali degli ospiti di quella casa.Credo davvero che basti poco per dare vigore a un’anima ed il mio pensiero è andato lontano nei ricordi....... alla vigilia di Natale del 1993....
Da due mesi col mio gruppo di ACR formato da ragazzi dai nove agli undici anni circa facevamo visita settimanale ai “nonni” che ad ogni visita erano sempre più sorridenti e soprattutto entusiasti e felici di condividere le loro esperienze con i “nipotini”, in uno scambio vitale unico.Vedendo questa simbiosi decidemmo di preparare insieme un recital natalizio e mentre i ragazzi imparavano le danze dell’amicizia nonna Adele confezionava i costumi, nonno Giuseppe tirava fuori il suo mandolino, nonna Maria faceva le “pettole” per ritemprare tutti dalle fatiche gratificando il palato, nonna Lucia trovava il suo quadernetto sgualcito delle vecchie poesie orgogliosa di aver fatto la terza elementare ai tempi del fascio.... Ed arrivò il 24 dicembre e quel giorno furono loro a far visita a noi.La loro sala non si prestava allo spettacolo, così approntammo un teatro improvvisato nella nostra sala riunioni.Per me fu un’emozione indescrivibile veder scendere le lacrime di nonno Giuseppe quando la piccola Francesca di otto anni e mezzo lo chiamò nonno davanti al pubblico e gli diede un bacio sulla guancia con la spontaneità dei bambini; in quel momento capii quanto ero stata fortunata a poter vivere quell’esperienza.E’ sublime sentire la vibrazione e la commozione del cuore di un uomo che entra in relazione con un altro essere umano senza distinzione di età: la bimba e l’anziano, piccolo lui e grande lei nella meravigliosa uguaglianza della semplicità.Seguo il filo dei ricordi testimoni di come si possano abbattere le barriere di status sociale e della differenza di età attraverso la trasmissione di esperienze diverse come autentico scambio di energie.E poi le visite successive e il sorriso che parte dal cuore e  illumina gli occhi di nonna Maria che sussurra “vi voglio bene” arrossendo come un’adolescente...