Sogno e realtà

Primo Maggio di lotta.


Roma, 30 apr. (Adnkronos) - Il tasso di disoccupazione si posiziona all'8,8% (+0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e +1 punto percentuale rispetto a marzo 2009). Lo comunica l'Istat sulla base della stima provvisoria. È il dato peggiore dal 2002. Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 27,7 %, con un calo di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 2,9 punti percentuali rispetto a marzo 2009Il numero di inattivi di età compresa tra 15 e 64 anni, è pari a 14 milioni 907 mila unità, con una riduzione dello 0,2 % (-24 mila unità) rispetto a febbraio 2010 e un aumento dell'1,6 % (+239 mila unità) rispetto a marzo 2009. Il tasso di inattività è pari al 37,8 % (-0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto a marzo 2009).Il numero di occupati a marzo 2010 è pari a 22 milioni 753 mila unità (dati destagionalizzati), in calo dello 0,2% rispetto a febbraio e inferiore dell'1,6 % (-367 mila unità) rispetto a marzo 2009. Il tasso di occupazione è pari al 56,7% (inferiore, rispetto a febbraio, di 0,1 punti percentuali e di 1,1 punti percentuali rispetto a marzo dell'anno precedente). Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari a 2 milioni 194 mila unita', in crescita del 2,7 % (+58 mila unità) rispetto al mese precedente e del 12 % (+236 mila unità) rispetto a marzo 2009.
Qualcuno obietterà dicendo di guaradare con ottimismo al futuro, in fin dei conti la Grecia è sull'orlo del fallimento e  la Spagna ha un tasso di disoccupazione ben più alto che si assesta intorno al  20% ed ha visto, in settimana, il declassamento del rating da parte di Standard & Poor’s.In realtà il fenomeno è di portata maggiore di quanto si voglia far conoscere. La Grecia avrà i suoi aiuti ormai è certo, sarà costretta ad accettare ogni condizione imposta e cioè la riduzione della spesa pubblica e l’aumento delle tasse  con conseguenza di vederla precipitare nel baratro della deflazione e mi sembra improbabile che il deficit ed il rapporto debito/PIL possano veramente scendere per cui quei soldi serviranno solo a posticipare il problema di insolvenza. Certo salveranno la facciata, ma a quale costo?Temo che sarà un'infezione purulenta che farà tutte le sue vittime intorno a sé. La situazione della Spagna ne è un cattivo presagio in tal senso una volta adescato l'effetto domino cosa accadrà? Nella fattispecie cosa si sta facendo per porre rimedio a questa situazione? Come reagiscono i vari paesi?La Spagna è quella che forse presenta un mercato e un'organizzazione economica più simile a quella nostrana, una produttività ancora ferma su strutture e settori tradizionali poco incline all'innovazione e un mercato del lavoro che ha visto la crescita dei contratti a progetto, che se da un lato hanno permesso un valido aiuto negli anni antecrisi favorendo la crescita, dall'altra al primo accenno hanno prodotto una miriade di giovani disoccupati ai quali, insieme al lavoro, sono state scippate anche le speranze del futuro.La Spagna lo ha capito. La Spagna ha riconosciuto la gravità della situazione e sta impiegando notevoli sforzi per trovare una soluzione. L’emergenza occupazionale è giornalmente oggetto di dibattito pubblico, sia nel governo e nel parlamento che sui giornali, nelle università e nella società civile.Alcuni economisti hanno redatto un disegno di legge sulla ristrutturazione della strttura della produzione cercando di supportare alcuni deputati nell’identificazione di misure appropriate sul fronte innovazione e formazione.Il discorso è ampio ed aperto e vede l'impegno della gente comune come quello dei rappresentanti. Da noi purtroppo il dibattito pubblico è incentrato sulla ripresentazione del Lodo Alfano, sul blocco delle intercettazioni, sulle prescrizioni e impedimenti vari, di insegnanti autoctoni, di beghe di partito, e di chissà quanto altro ancora, meno che delle sorti del paese, che forse mai come in questi tempi ha visto piccola borghesia e lavoratori accomunati da un futuro decisamente incerto se non nefasto.E la gente in tutto questo? La gente continua a subire in silenzio, un silenzio compliceBuon Primo Maggio di lotta.