Sogno e realtà

Piccolo spazio pubblicità... un giovane artista conterraneo


Rocco Cardinale nasce a Taranto nel 1981. Sin da bambino entra in contatto con l’arte, circondato, in casa, dai quadri realizzati dal padre e colpito dall’abbondare di arte greca nella sua città natale. Tra i suoi artisti preferiti ci sono Vincent Van Gogh, Pablo Picasso, Salvador Dalí e Antoni Gaudí. Formatosi con studi classici, frequenta il primo anno di “Scienze Diplomatiche Internazionali” presso l’Università di Bologna spinto dalla voglia di vedere il mondo. Due anni dopo, frequenterà il primo anno di “Conservazione dei Beni Culturali” con indirizzo Archeologico, presso l’Università del Salento. I suoi studi vengono interrotti da un irrefrenabile desiderio di viaggiare che lo porterà in giro per il mondo.Lo stile grafico-pittorico di Rocco Cardinale si sviluppa principalmente per le strade del mondo. I colori e le linee, certamente influenzati dall’arte dei murales, si mescolano nella rappresentazione di un mondo  fatto di uomini, animali e piante e conosciuto nei suoi viaggi durante i quali si è lasciato permeare dalle culture traendo ispirarazione dai paesaggi e dalle consuetudini, vivendo la gente e la natura dei luoghi, alla continua ricerca delle emozioni più nascoste e del senso dell’esistere.Le raffigurazioni, ora incise con la china ora con il pennarello esplodono dalla superficie bianca della carte o legnosa di un acero, travolgendo l’osservatore nelle sensazioni più disparate che obbligano a sostare perché non basta un’occhiata fugace. L’occhio è catturato da quei volti q umani velati della malinconia espressione di un’umanità moderna che si dimena tra l’instabilità della vita e dei legami.E la natura stessa personificandosi partecipa alle angosce umane. Gli occhi ben definiti al tratto, quasi sempre semichiusi, ma sproporzionatamente grandi, diventano il fulcro dei quadri e risentono degli influssi parmenidei dell’oriente, riconducendo la memoria alle immagini di antiche divinità e le bocche grandi segnate da orribilanti dentature orride riportano a  terrenità primitive come cenere sopita che cova sotto il fuoco del progresso.Urlano con forza nella memoria i volti dignitosi di chi vive per strada nei cui occhi silenziosi, ma mai assenti, si può cogliere ora l’infinito ora un fuoco che ancora brucia obbligando a riflettere sulla condzione umana le cui passioni implodono con un rumore sordo nell’anima, ma a volte si ribellano regalando attimi di colorata felicità.Tutto scorre, tutto respira.