Di nuovo la notte. L’interminabile notte. Si sa, il giorno la vita scorre regolare e liscia, ma la notte spesso la parte follemente riflessiva che è in noi, per dirla alla Nietzsche, dà il meglio di sé. E tra un’occhiata all’orologio, qualche pagina da leggere o una passeggiata in un cortile illuminato dai raggi della luna, ti ritrovi a a fissare un punto inesistente della parete rincorrendo ipotesi, ricordi, speranze.Pensare e ripensare. Centellinare porzioni di riflessioni alla ricerca di risposte che spesso non possono esser date. Certe notti i pensieri sembrano rappresentare un balletto senza coreografia. Un'accozzaglia di pensieri belli e pensieri malinconici.Uno va, l’altro viene. Pliè.... Relevé...Pliè...Ce n'è qualcuno che vola in alto, pieno di entusiasmo forse perché respira un'aria di primavera.Un velo trasparente li lega perché non sfuggano al controllo, come una ragnatela che offre un appiglio sempre diverso. Leggera, come sono le ragnatele. Difficile da seguire in un percorso ordinato mantenendo comunque e sempre i piedi ben piantati per terra. Il vento passando dalla finestra semiaperta solleva le tende rivelando i colori e i profumi di un giardino in rinascita in questa primavera tardiva esplosa nel rosso dell’amarillis, nel viola delle violette selvatiche e nel fucsia dell’ibisco redivivo dopo le gelate dell’inverno insieme al pungente profumo dell’erba bagnata dalla brina della notte.Anche il mio corpo riprende energia. Assaporo l’aria calda nelle lunghe passeggiate. Questa voglia di rinascita mette allegria e può far sentire disponibile a qualche piccola ricompensa.Forse per la fatica estenuante sostenuta, o forse perché quando hai dato tutta te stessa nell'azione, pensi che una ricompensa ti sia dovuta.Senti di averne diritto. Dopo aver maturato interessi positivi, impegno, duro lavoro avverti che è arrivato il momento di riscuotere e ti ritrovi insieme cambiata e rimasta uguale.E io, nel tempo, sono cambiata, in molte cose: la sicurezza, la determinazione, la forza, l'apertura mentale, la perdite di vecchie paure, ma anche l'acquisizione di nuove. Cambiata negli aspetti caratteriali un po' più duri a volte e più delicati in altri casi. Cambiata verso la filosofia di vita.Rimasta la stessa, in tante altre: nei valori e principi che si sono rafforzati, nel modo di pormi, e in fondo sono rimasta bambina dentro e il cuore è sempre fatto della stessa materia.Ma sono una bambina che non si nasconde più perché ho imparato molte cose e mi sento pronta a camminare nel mondoHo imparato a prendere quello che desidero. Ho imparato a dire qualche no. Ho imparato a dire dei “si” che stantie convinzioni bigotte potrebbero dire riprovevoli.Ma in queste notti ho scoperto la cosa più importante: ho imparato a non sentirmi in colpa.Non è stato facile. Ma una volta imparato forse ci sto prendendo gusto.
Le dilatate ore della notte...
Di nuovo la notte. L’interminabile notte. Si sa, il giorno la vita scorre regolare e liscia, ma la notte spesso la parte follemente riflessiva che è in noi, per dirla alla Nietzsche, dà il meglio di sé. E tra un’occhiata all’orologio, qualche pagina da leggere o una passeggiata in un cortile illuminato dai raggi della luna, ti ritrovi a a fissare un punto inesistente della parete rincorrendo ipotesi, ricordi, speranze.Pensare e ripensare. Centellinare porzioni di riflessioni alla ricerca di risposte che spesso non possono esser date. Certe notti i pensieri sembrano rappresentare un balletto senza coreografia. Un'accozzaglia di pensieri belli e pensieri malinconici.Uno va, l’altro viene. Pliè.... Relevé...Pliè...Ce n'è qualcuno che vola in alto, pieno di entusiasmo forse perché respira un'aria di primavera.Un velo trasparente li lega perché non sfuggano al controllo, come una ragnatela che offre un appiglio sempre diverso. Leggera, come sono le ragnatele. Difficile da seguire in un percorso ordinato mantenendo comunque e sempre i piedi ben piantati per terra. Il vento passando dalla finestra semiaperta solleva le tende rivelando i colori e i profumi di un giardino in rinascita in questa primavera tardiva esplosa nel rosso dell’amarillis, nel viola delle violette selvatiche e nel fucsia dell’ibisco redivivo dopo le gelate dell’inverno insieme al pungente profumo dell’erba bagnata dalla brina della notte.Anche il mio corpo riprende energia. Assaporo l’aria calda nelle lunghe passeggiate. Questa voglia di rinascita mette allegria e può far sentire disponibile a qualche piccola ricompensa.Forse per la fatica estenuante sostenuta, o forse perché quando hai dato tutta te stessa nell'azione, pensi che una ricompensa ti sia dovuta.Senti di averne diritto. Dopo aver maturato interessi positivi, impegno, duro lavoro avverti che è arrivato il momento di riscuotere e ti ritrovi insieme cambiata e rimasta uguale.E io, nel tempo, sono cambiata, in molte cose: la sicurezza, la determinazione, la forza, l'apertura mentale, la perdite di vecchie paure, ma anche l'acquisizione di nuove. Cambiata negli aspetti caratteriali un po' più duri a volte e più delicati in altri casi. Cambiata verso la filosofia di vita.Rimasta la stessa, in tante altre: nei valori e principi che si sono rafforzati, nel modo di pormi, e in fondo sono rimasta bambina dentro e il cuore è sempre fatto della stessa materia.Ma sono una bambina che non si nasconde più perché ho imparato molte cose e mi sento pronta a camminare nel mondoHo imparato a prendere quello che desidero. Ho imparato a dire qualche no. Ho imparato a dire dei “si” che stantie convinzioni bigotte potrebbero dire riprovevoli.Ma in queste notti ho scoperto la cosa più importante: ho imparato a non sentirmi in colpa.Non è stato facile. Ma una volta imparato forse ci sto prendendo gusto.