Sogno e realtà

A fianco di Joy ed Hellen contro Cie e deportazioni


Milano 8 giugno dalle 14.30 – presidio sotto il tribunale (c.so di Porta Vittoria) per manifestare la nostra solidarietà a Joy ed Hellen in occasione dell'incidente probatorio che, dalle 15.30, le vedrà faccia a faccia con l’ispettore capo del Cie Vittorio Addesso, accusato da Joy di tentata violenza sessuale .
Una settimana de fuego per joyJoy oggi sarà ascoltata in un incidente probatorio come "persona informata sui fatti" mi chiedo come mai non come presunta vittima del tentativo di stupro, ma ahimé sappiano bene come vanno le cose nel nostro paese negli uffici di polizia per gli immigrati e non solo ( vedi Cucchi, Aldovrandi...)Questa ragazza, la cui sorte ho a cuore come se fosse mia sorella,  è doppiamente vittima. Degli sfruttatori, delle leggi dello stato, dei rappresentanti di questo che si ritiene paese civile ed ormai ha superato anche il detto di repubblica delle banane.Ma ancor di più dell'indifferenza verso i più deboli.E' fin troppo facile colpire chi è disarmato in tutti i sensi.Rabbrividisco all'idea che non solo non abbia giustizia per il crimine di tentato stupro ma anche al processo di crminalizzazione di chi ha osato ribellarsi a un becero quanto deprecabile ordine costituito.Certo difficile ormai meravigliarsi di qualsiasi cosa, quando si sono inventati pure la lieve entità dei reati di pedofilia.Ma se meravigliarsi è impossible, indignarsi e ribellarsi è doveroso. AGGIORNAMENTO : JOY CONFERMA LA SUA DENUNCIA (L'agi poteva risparmiarsi la precisazione prostituta o se proprio vogliamo doveva dire vittima della tratta)(AGI) - Milano, 8 giu. - Durante l'incidente probatorio, durato circa 3 ore, che si e' svolto davanti al Gip questo pomeriggio, la prostituta nigeriana di 28 anni Joy O. ha confermato l'accusa di tentata violenza sessuale nei confronti dell'ispettore del Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione) milanese di via Corelli, V.A. A chiedere l'incidente probatorio era stato il pm Marco Ghezzi al quale erano state trasmesse dal Tribunale le dichiarazioni rese dalla ragazza nel processo celebrato nell'agosto dell'anno scorso per una rivolta nel centro. Joy, condannata per i disordini a sei mesi di carcere, aveva raccontato dalla gabbia, nel corso di un'udienza, che una sera di quell'agosto aveva portato il suo materasso fuori nel cortile di via Corelli per fargli prendere aria e si era sistemata nel corridoio dove voleva dormire perche' era piu' fresco. "Lui si e' sdraiato sopra di me - erano state le parole di Joy - e ha cominciato a toccarmi. Io mi sono messa a gridare e lui mi ha detto allora che stava solo scherzando".  Per verificare l'attendibilita' del racconto, il pm ha convocato oggi anche una testimone, anch'ella nigeriana e ospite del Cie, che, secondo quanto riferito dai legali di Joy, avrebbe confermato la versione fornita dalla 28enne. Ora gli avvocati Mauro Straini ed Eugenio Losco chiedono che Joy, attualmente ospite del Cie di Modena, non venga rispedita in Nigeria. "Finora e' rimasta in Italia perche' doveva essere sentita dal pm - dicono - ma da domani potrebbe essere rispedita nel suo Paese dove la attende una fine certa. I suoi sfruttatori l'hanno 'condannata a morte' dopo che ha cercato di ribellarsi al destino di prostituta. Dal 2008, da quando ha si e' ribellata, le sono stati gia' uccisi, picchiati a morte, il padre, il 15 agosto del 2008, e poi la sorella e un fratello.  Se dovesse tornare, toccherebbe a lei, gliel'hanno gia' detto".  Per questo, i suoi avvocati hanno presentato un esposto alla Procura di Brescia, citta' in cui la giovane si prostituiva, per ottenere la sua permanenza in Italia, all'interno di una comunita' protetta gia' offerta da un'associazione di volontariato. (AGI) .