Sogno e realtà

Effetto Vettriano


Sottotitolo: dal monologo al dialogoCi sono due modi per godere di un’opera guardarla con occhio critico analizzandone la  luce, i colori o l’effetto di insieme o entrarci dentro vestendo i panni delle figure impresse. Vettriano a me fa sempre il secondo effetto, quello di rendermi attrice di quella scena che alla vista apre il suo passaggio segreto per condurmicon la mente in quella stanza, davanti allo specchio o alla finestra per oltrepassare l’ignoto e prendervi dimora per trasformare i pensieri che la vista mi suscita nelle, forse improbabili parole, del dialogo dei personaggi.
No il mio non lo è. Nessun passo indietro.Avanti avanti avanti.Rendendomi conto soprattutto degli errori commessi.Sai, capire gli errori è fondamentale per non commetterli all'infinito.Perchè a volte è una questione di punti di vista. hai presente un fascio di luce da una porta socchiusa?Buio che oscura o luce che squarcia?Porta che si schiude o che si accosta? E' il mondo dietro i battenti oppure solo un'altra stanza?Paura o speranza?Non lo so. Eppure sono qui...Un giorno t’avrei aspettato paziente e docile.T’avrei preparato un bagno caldo, riempito un bicchiere a metà,Ti avrei sciolto la cravatta e sistemato la giacca sulle spalle.Avrei vegliato il tuo sonno.In silenzio accoccolata nei tuoi sogni...Adesso, no. Io ho imparato da te....Posso vestirmi per farmi spogliare......spogliare per farmi guardare...Mostrarmi velata di nulla per disorientarti... offrire e togliere...Sedermi di fronte a te, accarezzarti e farti l’amore appena.E poi piangere senza nascondermie infine ridere, ridere della mia follia..E tu, mio signor filosofo, cosa hai imparato oggi?Ho imparato che si può morire del non parlare