Sogno e realtà

Tra me e me


Non c’è recriminazione, niente che abbia più anche solo il vago sapore di nostalgia.Passano fotogrammi di una vita abbozzata e mai compiuta.Di essa rimane solo l’eco di un silenzio assordante quando vorresti solo che il silenzio servisse a fermare le parole facendo invece uscire quel sordo dolore che prende alla bocca dello stomaco per risalire in gola restandovi intrappolato.Finché,quando nemmeno te lo aspetti, esplode.Devastante.Con tutta la sua forza liberatoria.E’ il momento in cui la recisione non è più sfilacciata. Un taglio netto che genera  un nuovo io.Si cambia.In bene in male non so, ma di certo si cambia. Rallentano perfino i pensieri e le rare parole sono solo un contorno, un dettaglio quasi stonato di cui si farebbe volentieri a meno perché niente è più chiaro della realtà nel buio della notte insonne.Niente è più istruttivo di una ricerca introspettiva nei meandri di quell’urlo silenzioso che pian piano si trasforma.Forte, meno forte, piano, più piano, come allontanandosi...E prende corpo un’altra rivelazione, quella del confine tra l’avere una persona che conforti la tua fragilità e ti aiuti a rialzarti dalle cadute e lo scaricare tutte le insicurezze che hai su chi prova a starti vicino con tutto l’affetto che può.E se ti cogliesse improvviso masochistico inciampo il pensiero di cedere ancora a un amore malato quello è il momento di voltarsi e riprendere a dormire.Cambiare...