Sogno e realtà

Beata ignoranza... o forse no!


"Un Paese che non investe nella formazione e nella ricerca è destinato ad un declino inarrestabile e ad invecchiare non solo per ragioni demografiche, ma anche per mancanza di cultura e di innovazione" (Massimiliano Dona)
da Studenti.itCosto dei libri scolastici: si supera il tetto imposto dal Ministero.Le scuole hanno da poco reso noto l'elenco dei libri scolastici e sono già iniziate le polemiche. Il tetto di spesa ministeriale verrebbe sforato proprio a causa della riforma che introduce nuove materie. Il Ministro Gelmini smentisce e ha attivato controlli su tutto il territorio.Il tetto di spesa imposto dal Ministero per l'acquisto dei libri al Liceo è di 305€ ma il Codacons ha denunciato un aumento dei costi del 6% rispetto l'anno scorso.L'indagine riguarda al momento le scuole del Lazio e proprio il 65% di queste farebbe spendere alle famiglie più di 400€ a studente. Lo sforamento, che non prevede il costo degli eventuali dizionari necessari, è dovuto proprio alla riforma che, voluta dal Ministro Gelmini, introduce nuove materie scolastiche fin dal primo anno, come l'insegnamento della fisica nei licei scientifici. Il Codacons ricorda, che dopo aver introdotto la circolare che impedisce di cambiare libri, il Ministero dell'Istruzione aveva sostenuto che entro il 2012 le famiglie avrebbero speso il 30% in meno per l'acquisto dei libri scolastici, una cifra che il Codacons denunciò subito come lunare. Questo risparmio sarebbe derivato, secondo le previsioni del Miur, anche dall'adozione dei libri misti (in parte cartacei e in parte consultabili/scaricabili su internet) e dei libri misti multimediali (una parte cartacea, una on-line ed una su cd-rom).In realtà questi, che dovrebbero aprire la strada agli e-book, secondo il Codacons non hanno affatto costi più bassi delle vecchie edizioni cartacee e così aumentando le materie, aumentano i libri ed inevitabilmente anche i costi per le famiglie."Non si può continuare a mettere le mani sempre più affondo nelle tasche dei genitori", ha dichiarato il Presidente Codacons, Carlo Rienzi. Che ha aggiunto: "O il tetto ministeriale è rienzibasso e allora avrebbero dovuto rivederlo prima che genitori e ragazzi scoprissero i reali costi da sostenere oppure sono le scuole che non rispettano le direttive ministeriali e allora ci aspettiamo che il Ministro Gelmini intervenga e prenda provvedimento in merito".Secca la smentita del Ministro Gelmini: "Per il prossimo anno scolastico 2010/2011, il tetto di spesa previsto per i libri di testo nella scuola secondaria superiore e segnalato dal Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca, resterà invariato. L’entrata in vigore della riforma delle scuole superiori non comporterà nessun aumento per tutelare le famiglie dal fenomeno del caro libri."Il Ministro inoltre ricordato quali sono i provvedimenti che consentiranno alle famiglie nei prossimi anni di risparmiare fino al 30% sull'acquisto dei libri di testo:- introduzione dei tetti di spesa per le scelte dei libri da parte degli insegnanti- stesso libro per cinque anni- e-book scaricabili da internetA differenza di quanto previsto per la scuola primaria - specifica il Ministero dell'Istruzione- la normativa per la scuola superiore non attribuisce al Ministero alcun potere di fissare il prezzo dei libri scolastici, che negli ultimi tre anni è rimasto invariato, e che è invece soggetto alle scelte degli editori.Il Ministero può solo fissare il tetto di spesa nella scelta dei testi che gli istituti non possono oltrepassare. A questo proposito ha attivato una serie di controlli su tutto il territorio nazionale per verificare che non ci siano violazioni e la soglia stabilita venga rispettata.Ne parla anche Repubblica quiLa spesa della scuola resta una voce molto importante dei costi delle famiglie.In altri paesi europei, come la Svezia, lo stato fornisce addirittura il materiale di cancelleria, da noi se da un lato si fanno proclami altisonanti di meritocrazia dall'altro di fatto si calpesta il diritto costituzionale all'istruzione perché in tempi duri come quelli attuali per molti le uscite per l'acuisto dei testi impone rinunce a beni di prima necessità e qualcuno potrebbe essere costretto a rinunciare allo studio, esattamente quello che anni addietro è accaduto a me.Così si condanna il paese culla della civiltà classica greco-romana all'ignoranza e/o ragazzi meritevoli alla rinuncia al nutrimento della mente.Ma poco importa ai teleimbonitori convinti che l'importante siano le facili carriere e basta prenderle di petto: "Perché studiare e prepararsi? Per farcela sul piccolo schermo basta essere (o diventare col bisturi) una maggiorata..."  o per discendenza come bossi jr l'asino da 12 mila euro al mese.E il disgusto diviene insopportabile!