Sogno e realtà

Al confine di me


E rimasi ferma al limitar del mare, tra bianchi flutti e argentei riflessi di luna a urlare il mio nome mentre una specie di crepe sotto la sabbia suadenti avvolgevano le caviglie come carezze di mondi lontani. Il vento di maestrale giocava con i lembi dell’abito sottile al pari del canto delle onde col mio uscire dal me ed entrare nell’ io. Osservai l’intreccio di insidioso della razionalità, lo stridere dell’orgoglio nell’arrendersi contro la resa incondizionata al nemico, vidi farmi nemico stesso.Insidie.Impervio cammino. Aspre terre. Tesi gli orecchi a cogliere il giungere degli eventi, il vento danzava sempre più insistente nelle pieghe più nascoste. I pensieri si elevarono agli echi rarefatti della natura, gli occhi si persero nell’assorbire  un gioco di luci e le mani si aprirono ad accogliere l’abbraccio delle stelle.Una piccola pioggia cristallina lavò le vecchie incrostazioni sulle ali dell’anima.Non proferì parola alcuna guardai solo la mia ultima penultima orma, poi immaginai quella sotto il mio piede.Quella che ero stata. Quella che sono.Tutto si acquietò, le tempeste divennero un ricordo in quella misteriosa ora.Un faro illuminò un porto sicuro, un appiglio dalle umane cadute lungo l’irto cammino della consapevolezza.Cinta da uno scialle di calma un ineffabile tepore mi invase.
"Il più bel dono che un fior può fare al mondoè quello di sbocciare pienamente...condividendo ed esprimendo ciò che è;così è per l'uomo, prezioso fiore della consapevolezza"(Cheli)