Buongiorno bellanima

ღ Լ' ᾋ๓໐rє Ɣ໐lค Տoprค Θgຖi Ƈosค ღ


 
 Poi passa. Passa. Me lo dico sempre: “se aspetti un pochino, poi passa”. Come da bambina, quando cadevo dalla bici e mi sbucciavo il ginocchio e all’inizio mi sembrava di non sentire nulla. Spolveravo via la terra dall’abrasione e iniziava a bruciare un po’. E poi ogni minutoche passava bruciava sempre di più e mi spezzava il respiro. E cercavo di non piangere per non farmi accorgere che ero caduta,ché sicuramente era stata colpa mia- per non essere stata abbastanza attenta, abbastanza previdente, abbastanza brava, e lo sapevo che andando avanti così sarei caduta e mi sarei fatta male - e correvo in bagno a mettere l’acqua ossigenata. E ogni volta che piegavo il ginocchio era un dolore più forte,che mi faceva venire voglia di fermarmi lì dov’ero e non muovere piùnemmeno un passo.E di dire “lasciatemi qui, dimenticatevi di me”. Bruciava da morire e mi ficcavo le unghie nei palmi per non gridare.Ricacciavo le lacrime in gola e mi dicevo: “Poi passa. Aspetta un po’ e vedrai che passa”.
 Le sbucciature del cuore non passano.