Creato da sensibile_77 il 10/04/2006
TIRA FUORI TUTTO QUELLO CHE HAI DENTRO

LASCIA LA TUA IMPRONTA

 
 

Contatta l'autore

 
Nickname: sensibile_77
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 47
Prov: TE
 

Tag

 
 
immagine
 
 
 
 

NO PEDOFILIA

 
nooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! alla pedofilia Combattiamo insieme: aderisci Vi lancio una sfida! Nel mondo dei blog siamo numerosi ,pero', possiamo riuscirci a far girare un messaggio a tutti ed è per una causa buonissima ANTIPEDOFILIA! Perche' episodi su tanti bambini siano solo un brutto ricordo per tutti. Daremo un segnale......CREDIAMOCI INSIEME!! Ricopiate sul vostro blog questo stralcio e vediamo quanti di noi riescono realmente a dar vita a questa campagna e,dopo averlo copiato aggiungete la vostra firma.....come dire IO CI STO!! Combattiamo insieme: Goldrake, Actarus, Neruda74s, Antonio, missfiore, ladyviolet991, IL_RICORDO_DI_TE, grafic86, cercoilmiocentro, violazzurra2, ugualmenteabile, sensibile_77
 

SE E' VERO CHE CI SEI

 

    immagine

Certe volte guardo il mare
questo eterno movimento
ma due occhi sono pochi
per questo immenso 
e capisco di esser solo

E passeggio dentro il mondo
e mi accorgo che due gambe
non bastano
per girarlo e rigirarlo

E se è vero che ci sei
batti un colpo Amore Mio
ho bisogno di dividere
tutto questo insieme a Te....

 

 

immagine

 

I miei Blog preferiti

 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

immagine

 
immagine
 

INSIEME A TE NON CI STO PIU’

Insieme a te non ci sto più
guardo le nuvole lassù

Cercavo in te

la tenerezza che non ho
la comprensione che non so
trovare in questo mondo stupido.

Quella persona non sei più
quella persona non sei tu
finisce qua
chi se ne va che male fa.

Io trascino negli occhi
dei torrenti d'acqua chiara
dove io berrò.......
io cerco boschi per me
e vallate col sole più caldo di te.

Insieme a te non ci sto più
guardo le nuvole lassù

E quando andrò

devi sorridermi se puoi
non sarà facile ma sai
si muore un po' per poter vivere.

Arrivederci amore ciao
le nubi sono già più in là
finisce qua
chi se ne va che male fa

 
immagine
 

FACEBOOK

 
 
 

Ultime visite al Blog

 
facciamo_xxxxx_caldosensibile_77strong_passionjango.fettunamamma1paloletta1wido973chevin73sidopaulssoollaarriisspiratadellerosm.rossana76rifacciamocituttoTisentobenevivalarix
 
 
immagine
 
 

 

 
« AVETE VISTO QUESTO FILM?14 Febbraio - AMARE, AMA... »

IL MIO CALVARIO - parte seconda

Post n°19 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da sensibile_77
 

immagineAllora.... ero rimasta al ruolo della mia famiglia e del mio ragazzo nel periodo in cui le mie fisse corporee stavano degenerando in una vera e propria malattia. In quell'andirivieni di senso di onnipotenza e riduzione ai minimi termini dell'autostima, la mia famiglia mi è stata vicina, o meglio la mia mamma ed il mio papà, perchè mia sorella si era sposata, non viveva più con noi e non volevo sapesse nulla. Così come nulla ha mai saputo mio fratello. Vi chiederete com'è possibile visto con mio fratello viviamo sotto lo stesso tetto, ma la sua attività lo ha sempre portato ad essere poco presente. Sia mia sorella che mio fratello sono più grandi di me; li sentivo troppo distanti dalla mia realtà, non avrebbero compreso. Sono sempre stati più razionali. La loro soluzione sarebbero state le maniere forti nei miei confronti. Come ben potete immaginare i miei genitori hanno cercato in tutti i modi di aiutarmi. Mia madre mi comprava e cucinava tutto quello che volevo e come volevo io, pur di farmi stare tranquilla. Inutile parlarmi per cercare di farmi capire che ero magra, rispondevo: "mamma tu non capisci che modelli ho io, per te sono tua figlia e pure se fossi una mucca mi diresti che sono bella". Ero sempre nervosa, rispondevo male a tutti. Poi me ne pentivo perchè mi rendevo conto che quella non era la mia personalità. Io ero sempre stata buona e dolce, invece in certi momenti, quando non riuscivo a controllarmi, mi sentivo come indemoniata, cattiva. Mio padre a volte ha perso la pazienza; quando mi vedeva continuamente piangere si alterava, mi alzava la voce e mi faceva sentire in colpa per quel mio comportamento. Allora io piangevo ancora di più perchè mi sentivo inutile anche come figlia, come se non riuscissi a rendere orgogliosi i miei genitori di avermi creata. Oggi col senno di poi so che quelle reazioni di mio padre altro non erano che le reazioni di una persona disperata che non sa come restituire la serenità alla propria figlia. Imploravo mia madre di starmi vicina, mi mettevo a letto e le chiedevo di non lasciarmi fino a quando non mi sarei addormentata; le prendevo la mano e la mettevo sul mio petto all'altezza del mio cuore.... sì, Voi penserete che io sia matta, ma Vi giuro che il calore di quella mano riusciva piano piano a riequilibrare quel battito acceleratissimo. Io parlavo, mi sfogavo, e mia madre zitta mi ascoltava, mi accarezzava e forse dentro di lei cercava una possibile soluzione.  I miei avrebbero voluto cercare l'aiuto di esperti e della medicina, perchè avevano capito di essere inermi. Ma io mi rifiutavo perchè pensavo di farcela da sola. E il mio ragazzo? Lui accondiscendeva ad ogni mio desiderio per farmi stare tranquilla. Avevamo la stessa età e credo neppure si rendesse conto della gravità della cosa. Se si organizzavano cene io non volevo andare e lui mi accontentava. Gli prendevo la testa con le mie ripetitive domande: "Amore ma sono grassa?" Avevo paura che mi abbandonasse per qualche altra ragazza (e credetemi non ne avevo motivo) e mi dicevo: "certo Sonia se lo fa ha ragione di farlo perchè cosa ci fa con te? In giro le ragazze sono tutte più magre di te e non hanno problemi". Quanto volte sono venuta a lavoro con la faccia sconvolta, gli occhi appannati, mi vergognavo ma per me il dovere era la prima cosa e nonostante la vergogna e non mi sentissi bene comunque ero sul posto di lavoro. Poi ad un certo punto non ce l'ho fatta più. Non reggevo più i pianti ed il dolore che tenevo dentro per le mie fisse, per i miei comportamenti assurdi. Non volevo agire in quella maniera ma ero segregata dalle mie distorsioni. Una sera, ricordo ero in cucina, avevamo cenato, io ebbi l'ennesima crisi e rannicchiata su una sedia chiesi a mia madre (come facevo sempre in quei momenti) di abbracciarmi, le chiesi di aiutarmi, le dissi che ero disposta ad andare da un dottore e ovunque avesse voluto portarmi purchè mi liberasse da quel peso. Era presente anche mio padre. Non me lo fecero ripetere due volte per paura che ci ripensassi ed il mattino seguente avevano già preso un appuntamento con uno psichiatra. Quando fu ora di andare effettivamente qualche ripensamento lo ebbi, ma mia madre riuscì a portarmici. Fui soddisfatta di quella seduta, mi sentii compresa da quella persona; mi prescrisse dei farmaci, antidepressivi e ansiolitici. Sembrava mi stessi riprendendo, ma poi sono ricaduta di nuovo. Non era stata la soluzione definitiva. Così ho iniziato delle sedute da uno psicologo. Esperienza negativa. Non ho trovato con lui il feeling che avevo trovato con il primo psichiatra. Avevo un incontro a settimana, il sabato mattina. I miei lavoravano ed io da sola per qualche mese sono andata a quest'appuntamento. Ai miei sensi di colpa ne avevo aggiunto un altro, il peso economico per i miei. E poi soffrivo perchè il mio ragazzo non si era mai offerto di accompagnarmi. Neppure mi chiedeva come andavano le sedute, a parte quando glielo facevo notare io. Mi sentivo più sola che mai. Quegli incontri non mi lasciavano niente. Quell'impegno mi era diventato un macigno. Era giunto il periodo di agosto. Ci sarebbe stata una pausa per le ferie estive. Trascorse quelle, non ci sono più tornata. In quel periodo pesavo 46 kg per cm.168 di altezza. Per questo come ho sempre detto, ero si magra, ma le mie peggiori condizioni erano purtroppo quelle psicologiche e non fisiche. Io non so dove ho preso la forza; è vero che comunque nel percorso che avevo fatto qualcosa avevo sicuramente imparato; forse con quei farmaci riuscivo ad essere più lucida, e piano piano sono riuscita a razionalizzare sempre di più il mio problema, ho ripreso qualche chilo. E sono andata avanti per anni (quasi fino ad oggi) portandomi dietro i miei pallini, ho cercato di conviverci non lasciando loro più di tanto spazio. Ma non ci sono sempre riuscita. E' stato sempre un continuo di alti e bassi. Ho versato ancora tante lacrime. Quello che non mi ha mai abbandonata è stata la mia fede in Dio. Era a Lui che mi rivolgevo nei miei momenti peggiori. E' Lui che mi ha aiutato a non sentirmi sola e a recuparare sempre le forze per rialzarmi quando cadevo. Per qualche anno ho alternato periodi in cui ricuscivo a camminare con le mie gambe e periodi in cui ho fatto ancora ricorso a quei farmaci. Sono più volte tornata da quel primo psichiatra e lui mi diceva sempre che io avevo una percezione perfetta della mia problematica, magari di riprovare ancora a ripartire con l'ausilio di quei farmaci. Ho pensato di chiedere aiuto ad un mio amico personal trainer per riequilibrare la mia attività fisica e con la speranza di tranquillizarmi perchè qualcuno avrebbe messo a posto il mio fisico. Ma non mi è bastato. Quello che mi sono trascinata dietro è uno stato di ansia terribile, sempre un batticuore tremendo ogni volta che mi trovavo di fronte ad un piatto, ogni volta che ricevevo un invito a cena, ogni volta che non volevo andare in palestra ma non potevo cedere.  Fino ad arrivare ad oggi. Purtroppo lo scorso autunno ho avuto una ricaduta notevole, ho vissuto un periodo in cui sono tornata a piangere curvandomi e cercando la "mano" di mia madre. Ora sono più adulta, e più che mai sono intenzionata a diventare sorda rispetto a queste mie fisse (che ammetto si sono già molto indebolite). Sono andata da un altro psichiatra per sentire un altro parere. Quando l'ho incontrato e ho dovuto raccontargli la mia storia, ad un certo punto lui mi ha interrotto dicendomi: "ok Sonia, però ora basta così, sennò stiamo qui a parlare per altre dieci ore e non risolviamo comunque nulla....." Per me è come se avesse pronunciato la parola fine a quell'esperienza. Anche Lui mi ha prescritto un ansiolitico e gli stessi farmaci che già usavo rincarandone le dosi. Ma non sono scema, non mi aveva convinta affatto, così quella è stata la prima ed ultima volta che l'ho visto. Alla fine ho fatto un passo che ammetto più volte mi era stato suggerito, andare da un dietologo. Psichiatri e psicologi, i miei genitori, qualche amica, mi dicevano: " vai e vedrai che ti dirà che non hai bisogno di dimagrire" ma io mi sono sempre rifiutata perchè la ritenevo una spesa inutile e non trovavo nessun esperto del ramo che mi ispirasse fiducia, avevo sentito di dietologi che coadiuvavano le diete con farmaci (anche se loro non li definiscono tali); ma io non avevo nessuna intenzione di prendere alcuna sostanza. Poi ho sentito parlare di un dietologo e nutrizionista, e mi è piaciuto molto, così con mia madre mi sono detta andiamo e proviamo. E' successo a gennaio 2007. Sono soddisfattissima e non mi sembra vero che per due settimane e mezzo non ho avvertito ansia. Ora non so che succederà, se sarà ancora un'illusione destinata a finire. Io spero di no, per ora ho un piano alimentare che seguo senza problemi, mangio più di prima sicuramente e mi sento tranquilla perchè essendomi stato prescritto da un esperto non sono più costretta ad interrogarmi se quel che ingerisco è giusto o sbagliato. E' come se fossi riuscita a congelare il mio cervello in questo senso. Chissà se questa ultima strada sarà davvero quella giusta? E poi..... quanto vorrei cambiare questa società di merda (scusate il termine ma qui ci sta troppo bene!!) in cui conta l'apparenza più che mai, e l'essenza della persona dov'è finita? Oggi ci sono solo modelli stereotipati di bellezza, anch'io ne sono vittima in certi momenti, ma fortunatamente riesco anche ad essere consapevole che la bellezza va oltre il corpo.

Vorrei chiudere qui la mia storia. Mi scuso se sono risultata troppo lunga e pesante. Ma non è facile chiudere in poche righe tanti anni di vita soprattutto quando sono stati trascorsi in questa maniera.

Un Bacio a tutti coloro che avranno avuto la pazienza di leggermi.

A presto. Sonia*

 
Rispondi al commento:
sensibile_77
sensibile_77 il 05/02/07 alle 09:51 via WEB
Grazie Isa, sei un tesoro. Spero continuerai a darmi una mano a costruire come meglio posso questo spazio. Un bacio grande. sonia*
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963