carcere per maltrattamento animaleRoma: tre mesi di carcere per aver ucciso un gatto
pubblicato: martedì 25 novembre 2008 da Simone Muscas
L’abbandono
degli animali è da sempre una vera piaga sociale. Tempi duri però per
chi è abitudinario a questi comportamenti, infatti secondo le nuove
leggi si potrebbe addirittura rischiare il carcere. Proprio per un caso
di questo tipo, il Tribunale Penale di Roma ha inflitto ad una persona
una condanna di tre mesi di reclusione (oltre che una pena pecuniaria)
per “uccisione di animale” ai sensi dell’articolo 544 bis del Codice
penale.
Secondo l’organo giudiziario l’uomo condannato è stato ritenuto
colpevole di aver permesso che il gatto di sua proprietà morisse, dopo
averlo abbandonato durante il periodo estivo senza cibo e acqua.
L’avvenimento sarebbe accaduto nel 2005 e a riferirlo è la
Lega antivivisezione.
All’epoca dei fatti i vicini di casa, accortisi della presenza del
felino per i continui miagolii, chiamarono il proprietario chiedendo
spiegazioni.L’uomo dichiarò di essere in vacanza e di non voler rientrare per
occuparsi dell’animale. Il gatto, trovato dalle forze dell’ordine che
entrarono nell’appartamento, morì pochi giorni dopo a causa
dell’estrema disidratazione.Secondo
Gianluca Felicetti,
presidente della Lav, questa condanna, ottenuta grazie alla riforma del
Codice penale (introdotta nel 2004 dalla legge 189) in materia di
maltrattamenti e uccisione di animali, è importante e apre nuovi
scenari su questi comportamenti irresponsabili. E voi, al di là dei
dovuti paragoni con altre condanne, cosa pensate di questo singolare
caso?