Apurimac Onlus

Nigeria


La Nigeria ha conquistato l’indipendenza il 1 ottobre 1960 (dalla Gran Bretagna) ma da allora ha vissuto democraticamente soltanto 14 anni. La guerra civile e la dittatura militare hanno trascinato lo stato più popoloso d’Africa, ad una condizione di degrado e povertà preoccupanti, nonostante la presenza di ingenti ricchezze naturali. La Nigeria vanta una posizione strategica da un punto di vista commerciale, avendo sia lo sbocco sul mare sia vie di comunicazione verso l’interno del paese; può sfruttare, come detto, innumerevoli e diverse risorse minerarie tra le quali petrolio (di cui è la quinta esportatrice al mondo), gas naturale, colombite, ferro, oro, carbone, limestone, piombo, zinco. La Nigeria è composta da 250 gruppi etnici tra i quali soltanto alcuni sono influenti in politica; le religioni (Mussulmana 50%, Cristiana 40% e  credenze indigene 10%) hanno diviso lo stato in due parti, quella del nord a maggioranza mussulmana e quella del sud cristiana. I cristiani Yoruba nel sudovest, di cui fa parte il presidente Obasanjo. I cristiani Ibo nel sudest, la cui lotta per staccarsi della federazione nigeriana è finita tragicamente con il genocidio del Biafra alla fine dei anni '60; I musulmani Haussa-Fulani, che vivono in gran parte nel nord e nel centro della federazione. Anche le lingue sono diverse: l’Inglese, quella ufficiale, dovrebbe essere insegnata nelle scuole e parlata da tutti, ma le resistenze culturali rispetto la lingua dei “conquistatori” è forte e persistono idiomi quali Hausa, Yoruba, Igbo (Ibo) e Fulani.