SOURCE OF DREAMS

Il paradiso esiste


dal diario de "l'uomo dei sogni"Un colpo al cuore… ….descrivere quel momento non è umanamente possibile, quel volto da sempre immaginato tra sfocate inquadrature o vecchie foto, quella felina grazia resa dolcissima dalla tua guerra con tacchi indomabili con i quali la tua confidenza è limitata alle occasioni speciali, delicata tortura che a me dedichi mentre di primo mattino ti vesti, mentre per la prima volta lo fai per me, solo per me. Ti fasci in un guscio che non ti appartiene, comodità è il tuo motto durante giorni sempre troppo uguali, ma oggi non è un giorno come gli altri, oggi è IL GIORNO. Io vago da quelle che mi paiono ore tra arrivi e partenze ma senza mai perdere di vista l’orologio, eterno nemico per chi come noi ruba il tempo al tempo. Sto fumando la miliardesima sigaretta quando quel sorriso che ho imparato in ogni sua sfaccettatura penetra attraverso le porte a vetri e mi devasta, mi rende impossibile parlare quando vedo realizzato il mio sogno, concentrate le mie preghiere tutte in questo angolo di mondo nel quale appari all’improvviso, cogliendomi in tutta la mia più puerile reazione: sono senza parole. Si perché immaginarti e vederti ti assicuro, non è la stessa cosa. Camminarti accanto e studiare ogni centimetro di te, sentire il tuo profumo, il rumore dei tacchi che mi penetra nel cervello e l’erezione fulminea che ormai ti riconosce senza indugi, tutto ciò che ho imparato conoscendoti e che ora risulta amplificato fino all’insostenibile. Aspetto di svoltare l’angolo e raggiungere la nostra carrozza, mentre ti apro la portiera e ti aiuto a salire rompo le barriere emotive che  mi hanno sinora trattenuto nel mondo dei comuni mortali e faccio quello che ho sempre desiderato. Le tue labbra sono tenere, dolci, il tuo bacio un delicato tocco e la tua lingua una fragola da succhiare. Ma dobbiamo pazientare e allora violento le mie voglie che resistono indomite e scivoliamo via dall’anonimo parcheggio, il nostro paradiso non può attendere oltre. Il posto è carino e annulla in pochi istanti l’idea del covo occasionale, ci hanno messo impegno a rendere piacevole questo rifugio d’anime perdute ma che perdute in realtà non sono, la consapevolezza del NOI e dell’ADESSO grida vendetta per i giorni persi e per quegli altri che malgrado tutto dovremo accettare di smarrire per strada. Sorridi ed entri, mi dai le spalle e il tuo magnifico profumo di donna invade la mia mente, preme sul mio cuore, agita l’ormonale mare che trattenevo solo per il tuo arrivo. Ti volti e inizia il nostro viaggio alla scoperta di corpi soltanto immaginati, la mia bocca sul tiepido collo, le mie mani accarezzano le spalle e la tua pelle ha una consistenza delicata, velluto color carne ogni angolo di te. Ti guardo allontanandomi di qualche passo e non riesco a trattenere un espressione estatica, sei di una bellezza impietosa, l’erotica opera di un folle ingegnere genetico, asciutta e slanciata la tua perfezione e condita di un seno generoso e ipnotico. Ti accarezzo dovunque, un bimbo con il suo giocattolo preferito sarebbe meno ansioso e felice di me in quest’istante, ti tocco per imprimere nella memoria ogni tua curva, il tuo sapore prego resti sulla lingua, non voglio perderti quando dovrò lasciarti andare, conservarti nel mio cuore sarà anche mantenere saldo il tuo piacere tra le labbra, il tuo nettare da lasciar scorrere nel mio fiume della memoria. Non racconterò di quante volte abbiamo fatto l’amore, di com’era difficile anche lasciarti andare dall’altra parte della stanza, quando mi alzavo per cingerti da dietro e penetrarti li, in piedi, mentre le nostre immagini riflesse nello specchio sorridevano per lasciare poi la scena a volti contratti di piacere. Non perderò poi tempo a descrivere la pace immensa che provavo guardandoti negli occhi mentre facevamo l’amore, corpi inscindibili, scivolarti addosso per sentire più carne possibile mentre danzavo dentro te. E non riuscirei nemmeno desiderandolo a paragonare il tuo sapore, quella consistenza dolcissima che spremevo dal tuo sesso leccando avido ogni sua imperfezione, frutto proibito troppo gradevole per poterne fare a meno. Siamo li, poche ore per imparare ogni nostra sfumatura, malgrado la foga nel cibarmi di te il mio appetito ancora adesso mostra un imbarazzante ansia, costringendomi a schermare il mio desiderio con il cappotto e due bottoni come alleati. Vorrei legarti a me e volare via, non perdere nemmeno un istante di ciò che sai donarmi, tornare in quell anonimo rifugio e immaginare un nostro piccolo ma perfetto mondo, ma ciò che si vuole non sempre coincide con ciò che si può, cosi ti bacio, le ultime raccomandazioni per un volo che è l’ennesima prova per chi teme il volare, mi volto e fuggo dal tuo sorriso, dalla tua pelle, dal tuo profumo, cercando rifugio al mio dolore in una sola frase: “io ritorno…” E allora esco e m’incammino sorridendo,  IO TI ASPETTO