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Statalizzare le banche e prestito etico:W il socialismo reale


Sarà la crisi finanziaria, sarà l'incertezza che aleggia sui risparmi della gente, sarà il rialzo continuo dei tassi di interesse sui mutui, fatto sta che il social lending, ovvero i prestiti e gli investimenti sociali su internet, stanno sempre più prendendo piede. Chiedere un prestito per ristrutturare casa, per le vacanze o per pagare le tasse universitarie, con questo sistema, non richiederà più trafile burocratiche presso sportelli bancari o agenzia finanziarie, con il risultato di trovarsi con dei prestiti, spesso a tasso variabile, che mandano in tilt le famiglie.Su queste piattaforme è tutto molto più semplice, e soprattutto molto conveniente, sia per chi chiede un prestito, sia per chi investe il proprio denaro: in Italia questa possibilità viene data da Zopa.it, struttura proveniente dall'Inghilterra e già presente nei mercati USA e nel Giappone, e da Boober.it. In queste piattaforme, una volta registrati gratuitamente, si incontrano domanda e offerta, senza intermediari: chi vuole investire i soldi può scegliere la durata del prestito ed il tasso di interesse che si vuole ricevere: quando questi dati si incrociano con le richieste di chi cerca un prestito il gioco è fatto! Se si vogliono investire i propri soldi c'è poco da fare, basta registrarsi e decidere i valori detti sopra; più complesso diventa il percorso per chi chiede un prestito, anche per dare delle garanzie agli investitori: innanzitutto bisogna scegliere l'importo desiderato (da 1500 a 15.000 su Zopa e da 2.000 a 10.000 per Boober) e la durata del prestito (da 12 a 36 mesi su Zopa e da 6 ai 60 su Boober). A questo punto, la struttura che sta dietro il portale inizia a cercare le informazioni reddituali e patrimoniali sul richiedente, e dopo alcune verifiche inseriscono il richiedente in una determinata classe di rischio (da A+ a C su Zopa e da AAA a D su su Boober).Chiaramente c'è anche la possibilità che il prestito non venga concesso, qualora mancassero delle garanzie; chi invece vuole prestare i propri soldi, può investire da 100 a 50.000 euro, e la garanzia maggiore sta nel frazionamento della quota: l'utente può scegliere in quanto suddividere il proprio capitale, così da essere al riparo da eventuali insolvenze da parte del creditore: investendo 1.000 euro si può scegliere di fare 100 prestiti di 10 euro ciascuno, oppure si può prestare il tutto ad un singolo richiedente, con tutti i rischi del caso. Inoltre, al rendimento desiderato dal prestatore viene aggiunto un cuscinetto di protezione, basato sulle previsioni di possibili insolvenze, che salvaguarda il rendimento, non solo il capitale.Per concludere, chi presta denaro e chi lo riceve percepiscono mediamente una quota di interessi più favorevole rispetto a quella proposta dal mercato bancario attuale. Ciò è possibile perché i costi di intermediazione sono ridotti, in quanto il prestatore e il contraente del prestito vengono messi in comunicazione diretta: nel 2008 il tasso medio dei prestatori è del 7,7% (su Zopa) mentre il tasso dei richiedenti di classe A+, per un prestito di 24 mesi, è del 6,5%.In Italia questo sistema si sta sviluppando molto velocemente, più che negli altri paesi dove è presente, probabilmente anche a causa del mercato creditizio più caro d'Europa che è quello del nostro stivale.E' un sistema giovane e la sua affidabilità si può percepire solo con il passare del tempo, ma attenti alle truffe: già le banche si sono organizzate e cercando social lending sul web, oltre ai siti sopracitati, compaiono ai primi posti siti di banche che spacciano i loro prestiti come social lending: e ditemi voi cosa ha una banca di etico e sociale.....