Creato da sorellaorgogliosa0 il 14/04/2010

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La felicità

Post n°66 pubblicato il 01 Giugno 2012 da sorellaorgogliosa0
Foto di sorellaorgogliosa0

 

Fabio Volo, Il Volo del Mattino

E crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose. 
Non è quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi… 
la felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,... 
non è quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari... 
la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. 

Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma preziose... 
...e impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve. 

E impari che la felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, 
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri. 

E impari che l'amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, 
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami. 

E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici. 
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi. 

E impari che tenere in braccio un bimbo è una deliziosa felicità. 
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami.. 
E impari che c'è felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia. 

E impari che nonostante le tue difese, 
nonostante il tuo volere o il tuo destino, 
in ogni gabbiano che vola c'è nel cuore un piccolo-grande 
Jonathan Livingston. 
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

 
 
 

La scelta

Post n°65 pubblicato il 11 Marzo 2012 da sorellaorgogliosa0

(Bruno Ferrero, Il segreto dei pesci rossi)

Un uomo si sentiva perennemente oppresso dalle difficoltà della vita e se ne lamentò con un famoso maestro di spirito. 
"Non ce la faccio più! Questa vita mi è insopportabile". 
Il maestro prese una manciata di cenere e la lasciò cadere in un bicchiere pieno di limpida acqua da bere che aveva sul tavolo, dicendo: "Queste sono le tue sofferenze". 
Tutta l'acqua del bicchiere s'intorbidì e s'insudiciò. 
Il maestro la buttò via. 
Il maestro prese un'altra manciata di cenere, identica alla precedente, la fece vedere all'uomo, poi si affacciò alla finestra e la buttò nel mare. 
La cenere si disperse in un attimo e il mare rimase esattamente com'era prima. 
"Vedi?" spiegò il maestro. "Ogni giorno devi decidere se essere un bicchiere d'acqua o il mare". 

 
 
 

Il tale che odiava gli stranieri

Post n°64 pubblicato il 08 Marzo 2012 da sorellaorgogliosa0
Foto di sorellaorgogliosa0

(Paolo Correzzola)

In una città viveva un tale che odiava gli stranieri, riteneva che non fossero degni di godere del nostro stesso benessere, e un giorno usò tutto il suo potere per cacciarli via. 
Ma non trovò pace, perché odiava anche chi proveniva dalle altre regioni, e così mandò via anche loro, perché riteneva che la sua regione fosse più "virtuosa" delle altre. 
Ma non trovò pace, perché odiava anche i disabili e gli handicappati, e ritenendoli solo un peso per la società, mandò via anche loro. 
Non trovando pace, mandò via chi aveva un'opinione politica diversa dalla sua, chi faceva il tifo per una squadra di calcio diversa dalla sua, e chi aveva gusti musicali diversi dai suoi. 
Infine quel tale rimase solo, e visse un lungo periodo di solitudine e di meditazione. 
Alla fine riuscì a comprendere che il problema non erano "gli altri", ma era lui stesso, incapace di convivere con chi ha cultura, religione, opinioni e gusti diversi dai suoi, e che l'uomo, senza le diversità rimane solo.

 
 
 

Quaresima: le olimpiadi dell'anima

Post n°63 pubblicato il 01 Marzo 2012 da sorellaorgogliosa0
Foto di sorellaorgogliosa0

Deserto, finalmente!!Rieccoci in Quaresima.

è iniziata ufficialmente l'olimpiade dello spirito, per prepararci alla Pasqua: quaranta giorni per tornare ad essere uomini. Deserto, proposta annuale per ritagliarci qualche minuto di preghiera, per trovare uno spazio di silenzio nel caos del cuore e dello spirito, per mettere allla nostra anima di raggiungere il nostro corpo sempre di fretta , sempre avanti ( avanti, ma verso dove?). Deposte le maschere ( quelle di carnevale sono simpatiche e bricconesche, quelle che indossiamo nella vita lugubri e false ), ritroviamo il nostro vero "io", per incontrare il vero Dio. Almeno una volta durante l'anno possiamo farlo, no?Basta con l'idea della Quaresima come di un tempo penitenziale doloroso ma inevitabile, come il tempo in cui imporci delle rinunce, come il tempo in cui metterci in volto la maschera del penitente. La Quaresima è, al contrario, il tempo della verità, della verifica della propria vita, della preparazione al grande evento.Un tempo di ascesi, appunto, parola che, in greco, significa semplicemente "allenamento". A morte la mortificazione, allora, viva la vivificazione. non rendiamo più triste il nostro già triste cristianesimo, rendiamolo più agile, più vero, più temprato, più cattolico. Questo, certo, vorrà dire abbandonare l'uomo vecchio, ma per qualcosa di ben più prezioso di una medaglia d'oro. Nessun atleta fatica invano, la meta è sempre lì, il podio, che significa l'universale apprezzamento di una disciplina, di un dono, di una fatica. Vogliamo, per favore, fare un po' di "ascesi" anche noi? Gesù inizia la sua vita pubblica nel deserto. Lì sceglie quale messia essere. Nel deserto capisce che vuole essere un Messia diverso da quello che la gente si aspettava. Non griderà, nè alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce. Non cede alla tentazione dell'autorealizzazione ( "pensa a te stesso"), nè all'inciucio col potere civile e religioso, nè alla tentazione del facile miracolo. Gesù parlerà di Dio con il sorriso, convincerà il cuore delle persone con la predicazione. Questa è la sua scelta. Scelta perdente, all'apparenza: tra quaranta giorni, nell'orto degli ulivi, tornerà l'avversario, per sottolineare la sua infinita ingenuità e il suo clamoroso fallimento. Anche noi ci ritiriamo nel deserto per scegliere che persone essere. Non " cosa "essere, ma "come" esserlo, Il cosa non dipende da noi: opportunità, carattere, salute, tutto ciò ci può facilitare o bloccare, tutto ci può essere di supporto o di ostacolo. Forse sei soddisfatto della vita che hai: del tuo lavoro, della tua vita affettiva, della tua salute. O forse no. Non è importante cosa sei diventato, ma come vuoi vivere. Quaranta giorni nel deserto ci sono dati per scegliere, malgrado tutto, se continuare ad amare. Tre i suggerimenti. Il primo è percepire la fame: fame di Parola, di senso,di autenticità. Un cuore sazio non si percepisce con autenticità, ecco allora la proposta del digiuno. Digiuno simbolico, dalla TV, dalla fretta, ma anche digiuno autentico dall'eccesso di cibo che appesantisce il nostro ciclo energetico. Un digiuno per qualcosa però. Spegnere il televisore per giocare con mio figlio, rinunciare al filetto per aiutare un povero, digiunare dal pettegolezzo per guardare agli altri con lo sguardo di Dio. L aseconda strada è la preghiera, fatta soprattutto di ascolto,più che di richiesta. .. Infine l'elemosina che non significa dare del superfluo, ma spalancare il cuore ai bisogni degli altri, una fede che diventa concretezza. Allargare il proprio cuore agli altri diventa un gesto che dentro di noi produce un cambiamento, diventando davvero figli della pace. Buona Quaresima a tutti voi!!

don Giovanni

 
 
 

Non dire Padre...

Post n°62 pubblicato il 24 Gennaio 2012 da sorellaorgogliosa0
Foto di sorellaorgogliosa0

(fonte non specificata)

Non dire: PADRE
se ogni giorno non ti comporti da figlio.
Non dire: NOSTRO
se vivi soltanto del tuo egoismo.
Non dire: CHE SEI NEI CIELI
se pensi solo alle cose terrene.
Non dire: VENGA IL TUO REGNO
se lo confondi con il successo materiale
Non dire: SIA FATTA LA TUA VOLONTA'
se non l'accetti anche quando è dolorosa.
Non dire: DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO
se non ti preoccupi della gente che ha fame.
Non dire: PERDONA I NOSTRI DEBITI
se non sei disposto a perdonare gli altri.
Non dire: NON CI INDURRE IN TENTAZIONE
se continui a vivere nell'ambiguità.
Non dire: LIBERACI DAL MALE
se non ti opponi alle opere malvagie.
Non dire: AMEN
se non prendi sul serio le parole del
PADRE NOSTRO

 
 
 
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si è vero ma speriamo che il pronunciarle abbia a lungo...
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