PENSIERI

Quaresima: le olimpiadi dell'anima


Deserto, finalmente!!Rieccoci in Quaresima.è iniziata ufficialmente l'olimpiade dello spirito, per prepararci alla Pasqua: quaranta giorni per tornare ad essere uomini. Deserto, proposta annuale per ritagliarci qualche minuto di preghiera, per trovare uno spazio di silenzio nel caos del cuore e dello spirito, per mettere allla nostra anima di raggiungere il nostro corpo sempre di fretta , sempre avanti ( avanti, ma verso dove?). Deposte le maschere ( quelle di carnevale sono simpatiche e bricconesche, quelle che indossiamo nella vita lugubri e false ), ritroviamo il nostro vero "io", per incontrare il vero Dio. Almeno una volta durante l'anno possiamo farlo, no?Basta con l'idea della Quaresima come di un tempo penitenziale doloroso ma inevitabile, come il tempo in cui imporci delle rinunce, come il tempo in cui metterci in volto la maschera del penitente. La Quaresima è, al contrario, il tempo della verità, della verifica della propria vita, della preparazione al grande evento.Un tempo di ascesi, appunto, parola che, in greco, significa semplicemente "allenamento". A morte la mortificazione, allora, viva la vivificazione. non rendiamo più triste il nostro già triste cristianesimo, rendiamolo più agile, più vero, più temprato, più cattolico. Questo, certo, vorrà dire abbandonare l'uomo vecchio, ma per qualcosa di ben più prezioso di una medaglia d'oro. Nessun atleta fatica invano, la meta è sempre lì, il podio, che significa l'universale apprezzamento di una disciplina, di un dono, di una fatica. Vogliamo, per favore, fare un po' di "ascesi" anche noi? Gesù inizia la sua vita pubblica nel deserto. Lì sceglie quale messia essere. Nel deserto capisce che vuole essere un Messia diverso da quello che la gente si aspettava. Non griderà, nè alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce. Non cede alla tentazione dell'autorealizzazione ( "pensa a te stesso"), nè all'inciucio col potere civile e religioso, nè alla tentazione del facile miracolo. Gesù parlerà di Dio con il sorriso, convincerà il cuore delle persone con la predicazione. Questa è la sua scelta. Scelta perdente, all'apparenza: tra quaranta giorni, nell'orto degli ulivi, tornerà l'avversario, per sottolineare la sua infinita ingenuità e il suo clamoroso fallimento. Anche noi ci ritiriamo nel deserto per scegliere che persone essere. Non " cosa "essere, ma "come" esserlo, Il cosa non dipende da noi: opportunità, carattere, salute, tutto ciò ci può facilitare o bloccare, tutto ci può essere di supporto o di ostacolo. Forse sei soddisfatto della vita che hai: del tuo lavoro, della tua vita affettiva, della tua salute. O forse no. Non è importante cosa sei diventato, ma come vuoi vivere. Quaranta giorni nel deserto ci sono dati per scegliere, malgrado tutto, se continuare ad amare. Tre i suggerimenti. Il primo è percepire la fame: fame di Parola, di senso,di autenticità. Un cuore sazio non si percepisce con autenticità, ecco allora la proposta del digiuno. Digiuno simbolico, dalla TV, dalla fretta, ma anche digiuno autentico dall'eccesso di cibo che appesantisce il nostro ciclo energetico. Un digiuno per qualcosa però. Spegnere il televisore per giocare con mio figlio, rinunciare al filetto per aiutare un povero, digiunare dal pettegolezzo per guardare agli altri con lo sguardo di Dio. L aseconda strada è la preghiera, fatta soprattutto di ascolto,più che di richiesta. .. Infine l'elemosina che non significa dare del superfluo, ma spalancare il cuore ai bisogni degli altri, una fede che diventa concretezza. Allargare il proprio cuore agli altri diventa un gesto che dentro di noi produce un cambiamento, diventando davvero figli della pace. Buona Quaresima a tutti voi!!don Giovanni