pensieri in liberta
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Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che
spiega che recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e
senza astenuti (ma và?!) un aumento di stipendio per i
parlamentari pari a circa ¤ 1.135,00 al mese.
Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non
risultare nei verbali ufficiali.
STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE
STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o
familiare)
RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese
INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)
TUTTI ESENTASSE
+
TELEFONO CELLULARE gratis
TESSERA DEL CINEMA gratis
TESSERA TEATRO gratis
TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis
FRANCOBOLLI gratis
VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis
PISCINE E PALESTRE gratis
FS gratis
AEREO DI STATO gratis
AMBASCIATE gratis
CLINICHE gratis
ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis
ASSICURAZIONE MORTE gratis
AUTO BLU CON AUTISTA gratis
RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per
Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla
pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini
a 35 anni di contributi (41 anni per il pubblico impiego !!!)
Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese
elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai
partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti
della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra
Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria,
l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)
La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e
255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al
MINUTO !!
Far circolare.......si sta promovendo un referendum per l'
abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............
queste informazioni possono essere lette solo attraverso
Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle
a conoscenza degli italiani......
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«Io giovane donna di 26 anni emancipata, pluri-laureata e multi-lingue non voglio essere strumentalizzata»
Gentile direttore,
Le invio la mia riflessione, di giovane donna di 26 anni emancipata, pluri-laureata e multi-lingue, sulla giornata del 13 febbraio, perché in questo clima di indignazione (di cui sono poco chiare le cause ed i motivi) sento il dovere di dissociarmi da chi dichiara di parlare a nome delle donne. Cordiali saluti
Oggi domenica 13 febbraio resterò a casa a leggere un libro o andrò a fare una passeggiata al mare od in centro, ma sicuramente non scenderò in piazza e non permetterò a nessuno di strumentalizzarmi. Non solo non aderisco alla manifestazione, ma la condanno e aborro l'idea che un tema importantissimo come l'emancipazione femminile possa essere strumentalizzato dal partito di opposizione di turno, in questo caso centro e sinistra.
Se fossi un uomo mi accuserebbero di essere maschilista e sessista, ma sono una donna, emancipata, istruita, con un lavoro normalissimo, e la decisione di non aderire alla protesta è stata da me analizzata ed approfondita in ogni aspetto. Dapprima pensavo che la manifestazione indetta "per le donne" riguardasse la segregazione e discriminazione femminile che è oramai scientificamente provata, così come l'esistenza della corruzione e dell'uso improprio delle raccomandazioni. Basti ricordare che le donne nel Parlamento italiano sono il 17%, contro una media europea del 23% e contro la totale parità in Norvegia ed Olanda. Ma invece di scendere in piazza per chiedere politiche paritarie, di sostegno alle donne che lavorano, e di miglioramento delle infrastrutture dell'infanzia, si scende in piazza per chiedere le dimissioni di Berlusconi.
Andiamo per ordine. Innanzitutto nel manifesto dell'appello alla mobilitazione si fa riferimento alle italiane: sono escluse le immigrate e gli uomini, come se i comportamenti lesivi della dignità delle donne riguardasse solo una parte della nazione e non tutti. E, cosa gravissima, si fa riferimento a due tipi di donne, le buone e dignitose, ovvero coloro che "lavorano fuori o dentro casa, che si sacrificano, che si occupano di figli, mariti e genitori anziani", e le altre, le cattive, che lasciano i figli nelle mani di imprudenti babysitter, i genitori abbandonati a badanti senza scrupoli, i mariti alle prese con fornelli e lavatrici, o che legittimamente sono manager del loro corpo e del loro aspetto.
Continua il manifesto asserendo che le buone "hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che hanno costruito la nazione democratica", alla quale invece non pare abbiano contribuito le cattive, che verranno giudicate e pagheranno i loro errori passando il resto della loro esistenza espiando i loro gravi peccati. Il manifesto prosegue dicendo che ciò che "non è più tollerabile, è la ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità". Mi domando, perché non è più tollerabile? Perché fino a ieri era lecito e tollerabile trovare una donna seminuda in un programma televisivo o in una pubblicità ed oggi non lo è più? O meglio, perché se fino a ieri il corpo seminudo di una donna era tollerato, oggi non può più esserlo? Cosa è cambiato? Come hanno fatto a scoprire l'esistenza di "una cultura diffusa che propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici"? Come hanno fatto a scoprire tali atteggiamenti? Chi ha spiato o tradito le cattive?
Ovviamente le buone non possono tollerare tali atteggiamenti che "inquinano la convivenza sociale e l'immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione". Avete letto benissimo, in uno Stato laico, si parla di coscienza religiosa della nazione dalla quale non si può prescindere. Quale sia la religione alla quale si ispirino non è dato sapere, ma forse la povera Giovanna D'Arco avrà presto qualcuno a farle compagnia. Ma eccoci a Berlusconi, colpevole di essersi accompagnato alle cattive, ovvero giovani e belle donzelle leicemente rimborsate per il tempo che hanno lui dedicato. Secondo le indignate, ovvero le buone, tale "modello di relazione tra donne e uomini, che egli ha ostentato (di solito si ostenta in un luogo pubblico davanti al pubblico non in una casa privata), incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni". Quindi il problema non sono la segregazione e la discriminazione femminile, o la mancanza di donne in parlamento o di politiche dedicate alla situazione delle donne in Italia, ma l'abitudine lecita di Berlusconi di trascorrere il suo tempo privato in una casa di sua proprietà con giovani e belle donne: cattive, ovviamente. Non solo, le paladine della dignità delle donne - le buone di cui sopra - minacciano in perfetto stile leniniano chi non aderirà alla loro grande rivolta di dover "rispondere delle proprie azioni, assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale".
Visto che tale avvertimento mi riguarda poiché non scenderò assolutamente in piazza, vorrei sapere di quale responsabilità si tratta, quale sarebbe il mio peccato e se il mio petto verrà marchiato a fuoco così come quello della protagonista della lettera scarlatta. Buone contro cattive quindi, in un perverso scontro architettato dalle donne stesse per far dimettere l'attuale Presidente del Consiglio. Io non ci sto. Io non mi faccio strumentalizzare, non mi schiero contro chi utilizza la sua vita diversamente da me e soprattutto non condanno o giudico chi si comporta in maniera diversa; e mi fa orrore, impressione, terrore sapere e constatare che delle donne condannino dei comportamenti e mostrino invece quali debbano essere quelli da tenere. Mi fa schifo sapere che per Irene Tinagli, possibile futura candidata primo ministro per il PD, una donna debba essere "femminile ma non seduttiva, perché chi si presenta in autoreggente lo fa non solo perché gli uomini la vogliono così, ma anche perché é insicura".
Mi fa schifo perché realizzo che le battaglie delle donne per essere giudicate in base all'operato e non all'aspetto sono finite nel gabinetto di un qualunque bagno. Mi fa schifo perché sono convinta che una donna od un uomo debbano essere liberi di fare quello che vogliono con il loro corpo, liberi di prostituirsi, andare a letto con un trans o con chiunque. Mi fa schifo perché sento che nel mio bel Paese si parla sempre di più di comportamenti morali e giusti avvicinandoci ad un modello di Stato che ha eguali solo laddove vige la Sharia.
ecco, questo è apparso sul Corriere della Sera... inutile dire che mi trova perfettamente d'accordo, e se solo oggi l'ho messo qui è per aggiungerci anche S.Valentino, ennesima festa che inneggia al consumismo.
Sarebbe ora che il maschio la finisse di strumentalizzare la persona femminile, ma poverino, come potrebbe?
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Inviato da: luce776
il 26/01/2012 alle 16:08
Inviato da: nientedafaredgl1
il 25/02/2011 alle 03:34
Inviato da: genserich
il 24/02/2011 alle 23:42
Inviato da: nientedafaredgl1
il 08/02/2011 alle 18:52
Inviato da: genserich
il 08/02/2011 alle 14:35