GIOVANI BLOGGATI

La scuola non va in vacanza.


Sole, mare, divertimento, in una parola: estate! Per molti è solo una stagione, come le altre, in cui fa semplicemente più caldo. I più fortunati, certo, riusciranno ad avere un periodo di ferie e godersi un pò di relax, mentre altri continueranno a lavorare. Ad esempio per molti studenti universitari, l'estate si trasforma in : sessione estiva. Un periodo di esami, il più terribile, considerato che vedono gli altri postare foto in cui sono al mare, in spiagga, a far baldoria di notte, insomma a "spassarsela". E questi altri chi sono? Principalmente gli studenti, che già da Maggio iniziano a sentire il profumo di vacanza, dopo le ultime interrogazioni.Non da meno sono i maturandi, che ormai stanno quasi terminando il temutissimo "esame di Stato" e sono pronti per godersi il meritato riposo.Insomma scuole chiuse, via alle vacanze, ma il dibattito sulla formazione e la cultura è ancora attivo, nessuna pausa estiva. Il governo ha promesso risorse, e nonostante ormai siamo abituati alle "promesse da marinaio", si continua a sperare che prima o poi la scuola torni al centro dell'attenzione politica. Anche se il problema si è spostato dai politici alle famiglie, nonchè agli stessi studenti, tutti ormai sfiduciati. Sono i dati a parlare, infatti, l'anno scorso solo il 30% dei "maturati" si è iscritto all'università. Secondo le previsioni della Commissione europea, entro il 2020 dovremmo raggiungere il 40% di laureati tra i 30 e i 40 anni, mentre adesso siamo solo al 21%. Indicatori pericolosi questi, che mostrano un totale abbandono della cultura, e una preoccupante sfiducia nell'istruzione. Un danno enorme questo se teniamo conto del fatto che queste sono le basi per essere cittadini liberi, consapevoli e solidali. Ma ancora una volta il problema sembra essere anche il sistema scolastico. Prediligendo il nozionismo alla vera e propria cultura, molti studenti sono demotivati, con l'unico risultato di affrontare la scuola come un obbligo e non come un' opportunità. E come tale andrebbe vissuta, di certo i banchi di scuola non sono mai piaciuti a nessuno, ma a questo punto la domanda è se sia davvero colpa dei ragazzi, ritenuti degli scansafatiche, o dei docenti che incontrano e del sistema in generale.Forse ci sarebbe bisogno di persone ispirate, che sappiano a loro volta ispirare, e capiscano che a volte ci sono insegnamenti che hanno la priorità, rispetto alla data della scoperta dell'America o della divina commedia. La cultura va stimolata e spesso per farlo c'è bisogno delle persone adatte e soprattutto dei mezzi. Ma si sa che le risorse costano e infondo si sta facendo strada in me il dubbio che  sia proprio questo che vuole la politica.E' risaputo che un popolo poco istruito è un popolo facilmente governabile e influenzabile.Il sapere rende liberi.